62.

578 29 3
                                    

Eccoci con un nuovo capitolo. Ultimamente le parole vengono da sé e mi fa piacere condividerle subito con voi.

Mentre scrivevo questo capitolo ho ascoltato una canzone che mi sembra perfetta con questo capitolo. Ve la lascio qui.


Fatemi sapere cosa ne pensate. Vi aspetto nei commenti e se il capitolo vi piace votate con una stellina.


Buona lettura!


La sveglia suonò alle 7. La spensi subito e mi alzai dal letto cercando di non svegliare Tyler. Dovevo accompagnare Scott in aeroporto e non volevo farlo arrivare tardi.

Infilai un paio di jeans e una maglia a maniche corte nera. Il mio paio di All Stars bianche ed ero pronta. Corsi in bagno a lavarmi i denti e a sistemare il viso con un filo di trucco.

Mi sedetti sul bordo del letto affianco a Tyler. Il lenzuolo gli arrivava alla vita. La pelle nuda e i capelli disordinati. Era tremendamente bello anche quando dormiva. Depositai un bacio sulla sua guancia e uscì dalla camera, prestando attenzione a non fare rumore mentre richiudevo la porta.

La porta della camera di Lily era ancora chiusa. Era ancora presto. Scesi di sotto, diretta in cucina e appena entrai vidi Nick seduto al tavolo con una tazza di caffè davanti. Non pensavo fosse già sveglio a quest'ora. 

«Buongiorno», mi disse voltandosi verso di me appena mi vide entrare. 

«Ciao Nick. Non pensavo fossi già sveglio» gli dissi mentre andavo a recuperare una tazza dalla credenza. Prima di uscire avevo bisogno di un po' di caffè. 

«Si, non riuscivo a dormire. Non volevo disturbare Lily così sono sceso». 

Premuroso da parte sua visti gli ultimi comportamenti. «Hai fatto bene. Ha bisogno di riposare» 

«Già. Devi accompagnare Scott in aeroporto?» 

«Si. Bevo un caffè e vado» dissi mentre mi accomodavo al tavolo con lui. C'era una strana aria nella stanza e non sapevo bene cosa dire o come comportarmi. 

«Lily sta bene?». Rimasi con la tazza per aria alla sua domanda. 

«Perché me lo chiedi?». Avrebbe dovuto saperlo. 

«Ultimamente non parla molto con me. Vedo che è stanca ma se gli chiedo come sta mi risponde sempre bene». Potevo vedere dal suo volto quanto fosse affranto. 

«Penso che tu e Lily dobbiate parlare» «Si, lo so» disse con un filo di voce e abbassando lo sguardo. Controllai l'orologio alla parete: dovevo andare. 

«Lily sembra forte ma è più fragile di quanto tu possa pensare. Ti chiedo solo di non illuderla» gli dissi mentre mi alzavo. Erano sincere le mie parole e volevo che lui le tenesse in mente. 

«Mi importa di entrambi. Sia di lei che del bambino» 

«Allora prova a dirglielo e se c'è qualche problema parlane con lei. Fidati è un buon sostegno. Io ne so qualcosa» gli dissi con un sorriso. Non mi rispose ma sapevo che mi aveva sentito e speravo con tutto il cuore che riflettesse sulle mie parole. Presi la borsa, le chiavi della macchina e uscì diretta da Scott.

«Grazie per il passaggio. Avrei preso anche un taxi» mi disse Scott mentre eravamo diretti in aeroporto.

«Mi fa piacere. Sei mio fratello» 

«Sai, non pensavo di dirlo mai o meglio pensavo di dirlo di te ma non di me» 

«Cosa?» gli chiesi curiosa. 

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora