Vivo la vita al contrario, il giorno, quando non sono a scuola, dormo e di notte invece faccio tutto quello che dovrei fare con la luce del Sole. Penso al perché devo seguire questa stupida regola, che quando fuori é buio, bisogna dormire e al contrario quando c'è la luce. Chi ha deciso così? Perché dovrei seguire questa regola? Se mi trovo bene di notte, sto sveglia la notte. Di notte non ci sono persone che ti disturbano, non ci sono neanche distrazioni, perché tutti stanno seguendo quella stupida regola. E mentre dormi di giorno, non ci sono distrazioni perchè tutta la mia famiglia sa che quando dormo, non devo essere svegliata. É un bel metodo per evitare tutti, soprattutto mio padre.
Lui pensa che vada tutto bene, che ho superato la morte di mamma. Ma come si fa a superarla? Era mia mamma, la persona più importante per me. Invece lui non ci ha impiegato molto a rimpiazzarla, un anno dopo la morte di mamma, una signora é venuta a vivere da noi, presentandosi come la mia matrigna. Per lui é semplice non soffrire, lui non l'amava. Ma io si. E non l'ho ancora superata.
" Ehi Diana. " Stefany sventola la sua mano, da cui fuoriescono delle lunghe unghie rosse. Mi avvicino a lei e ci scambiamo un abbraccio frettoloso. Stefany é la mia migliore amica dalla prima media, si é trasferita qui a Milano e abbiamo subito legato. Porta i suoi bellissimi capelli rossi in una coda alta, e indossa dei jeans skinny, con una felpa con la scritta " Ontario" nera. Lei vive in centro a Milano, vicino al Duomo. Al contrario mio padre ha preferito prendere la casa più spostata verso la periferia, anche se i soldi non mancano. Non ho mai capito della sua scelta, vicino alla periferia, vicino ai quartieri malfamati. Ha sempre detto che é un gioco di strategia, ma non ho mai capito che strategia sia.
" Sei pronta per il compito di storia?". Chiede lei. Io annuisco distrattamente, mentre cerco la penna nella mia borsa nera. All'improvviso vado a sbattere contro una cosa dura, alzo lo sguardo e vedo un ragazzo con un cappellino nero, e tanti tatuaggi sulle braccia e sul collo. Sta masticando una gomma, mentre mi lancia un'occhiata furente. " Fatti da parte ." Dice cercando di superarmi. " Che modi! Il corridoio é abbastanza grande per tutti e due." Sbotto io. Da lui in cambio ricevo solo un dito medio e tanta indifferenza. Guardo la mia amica che scoppia a ridere di gusto. Io la guardo sempre più confusa, finché si decide a spiegarmi chi sia quel ragazzo tatuato. " Non é un ragazzo qualunque. Fa anche lui l'ultimo anno, ma non viene mai a scuola. Viene solo il giusto per non essere bocciato. Tutti gli stanno alla larga, perché sanno che non c'è da scherzare con lui, tutti tranne le ragazze ovviamente. É un pezzo di manzo e lo si vede benissimo." Dice lei, mentre si aggiusta lo smalto con una lima. " Mettila giú, il prof sta arrivando." Dico io, lei fa come le ho detto, ma appena il prof inizia a spiegare, lei ricomincia la sua manicure." Come si chiama?" Chiedo riferendomi a quel ragazzo, che non ha ancora lasciato la mia mente. " Non si sa il suo vero nome. Tutti lo chiamano Lucifer." Dice lei. " Che grande cazzata." Commento io. La lezione finisce e noi andiamo nel corridoio. " Domani sera c'è una festa, in discoteca." Mi avvisa. Non serve che me lo chieda, tanto le dirò sempre si.
Per una che vive di notte, come me, é pane per i suoi denti. Anche se non sempre sono divertenti le feste a cui andiamo. Forse questa volta dovrò stare più attenta alle persone che mi circondano, potrebbero essere molto interessanti."Stai pensando ancora a quel tipo. Ti conosco D." Si. Sto pensando a quanto é stato maleducato. Di solito quando succedono queste cose tutti dicono che é colpa dei loro genitori che non gli hanno insegnato l'educazione; ma é una grande cazzata, magari gliel'hanno insegnata, ma sono loro teste di cazzo che non la sanno applicare. Invece ci sono persone a cui non l'hanno insegnata, ma sono comunque educate.
" Mh si." Dico. Lei annuisce, ma sembra essere distratta. Alzo lo sguardo e seguo la sua traiettoria e noto un ragazzo alto con i capelli biondi spettinati, e un sorriso che incanta. " Chi é quello?" Noto che é affianco al ragazzo tatuato di prima, e che stanno parlando avidamente. " Anche di lui non sappiamo il nome. Si fa chiamare Selva oscura." Ma scherziamo?
" Che cos'è? Una rimpatriata della Divina Commedia. Manca solo Dante e poi tu potresti fare Beatrice." La mia amica scoppia a ridere, attirando l'attenzione di alcune persone affianco a noi, che le sorridono. Ha sempre avuto tutti i ragazzi che voleva, é veramente bellissima e gli altri lo sanno. Ma nessuno l'apprezza per il suo carattere, si fermano tutti alla sua bellezza e basta. Io all'inizio credevo fosse stronza, ma dopo averla conosciuta meglio ho capito che era tutto tranne che stronza. Ha un cuore d'oro e nessuno lo capisce." Ti sta fissando." Mi dice la rossa, mentre raggiungiamo le scale per il piano superiore. " Chi?" Chiedo io. " Il tipo tatuato." Mi giro verso di lui, e noto che, come anche detto da Stef, mi sta guardando. Ricambio lo sguardo, ma lui dopo aver fatto un sorriso o strafottente, da le sue attenzioni a una biondina tra le sue gambe. " Che animale." Sussurro. " Mi stavo chiedendo perché siamo ancora single? Siamo così belle." Dice la mia amica. " Parla per te." Dico riferendomi al " Siamo così belle." " Non dire cazzate. Pagherei oro per avere i tuoi occhi." Ho gli occhi grigi e i capelli neri, un contrasto che mi é sempre piaciuto." Che fine ha fatto Luca?" Chiedo riferendomi al ragazzo con cui é stata qualche settimana. " L'ho beccato mentre pomiciava con un'altra alla festa di Giulia." Dice con un tono leggermente triste. Io invece sono più infastidita. Odio tradire, e ancora di più odio i traditori; se non vuoi saltare con una persona la lasci e basta, non servono questi teatrini. In questo modo, l'altra persona soffre di più e basta. Questo discorso dovrei farglielo a mio padre, magari ne capisce qualcosa e smette di tradire le persone.
Grazie💛
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L'angelo del mio Inferno
RomanceNella Divina Commedia, Dante ha descritto Lucifero come il mostro dell'Inferno, il mostro che tutti temevano. Io rispecchio il mio nome. Sono cresciuto tra le strade di Milano, non ho mai avuto niente, mai avuto un soldo, finché incontrai Hell. Lui...