Diana's pov
Ha afferrato la mia valigia stra colma di vestiti, io ho sulle spalle lo zaino con tutti i libri per scuola, non so quanto starò da lui, non so neanche perché vuole che io stia da lui, è quasi un mese che non ci parliamo e lui si presenta così in casa mia, picchiando mio padre e portandomi via. Ha fatto scappare anche Giulia, le ha promesso che mio padre non la troverà mai, ma so che lui glielo ha detto solo per farla scappare, non sappiamo se mio padre ci farà ancora del male.«A cosa pensi?» chiede. « A tutto, soprattutto a questa sera. Ho paura che mio padre...» lui mi interrompe. « La paura è una cosa naturale, lui ti ha fatto del male e hai paura che possa riaccadere, ma tu non sei sola, non lo sei mai stata. Lui non sa dove starai ora e non preoccuparti per Giulia, le ho mandato un contatto di un bodyguard che conosco personalmente, sa fare bene il suo lavoro. Inoltre io e Giulia ci siamo divertiti a rubare un po' di soldi da tuo padre, sai per risarcire i danni che ha fatto a Giulia e per pagare il bodyguard», lui mi guarda, non so decifrare il suo sguardo; forse pensa che io sia arrabbiata perché hanno rubato dei soldi a mio padre, che poi sarebbero anche miei i soldi. « Grazie per tutto quello che hai fatto», dico, poi ritorno a fare il gioco del silenzio.
« Perché non mi hai parlato per un mese intero?» chiedo, se l'aspettava questa domanda, ma ci impiega comunque qualche minuto prima di rispondermi. « È complicato» risponde vago, ma a ne non basta. « Ma ti sembra una cosa normale? Ci siamo baciati, tu mi hai ignorato per una settimana, hai picchiato un tipo che ci ha provato con me, poi mi hai risposto che non possiamo stare insieme, mi ignori per un altro mese e mi vieni a salvare in casa mia, offrendomi rifugio nella tua. Quindi io devo sapere perché cazzo mi hai ignorata?!» urlo arrabbiata. Ora l'unica cosa che mi viene da pensare è che mi ha presa in giro. È così Dorian?
«Tu pensi veramente che ogni mattina appena mi sveglio non ti pensi? Che ogni ragazza che ho avuto davanti in questo mese fosse meglio di te? No!Tu sei l'unico pensiero appena apro gli occhi, quelle ragazze non erano niente in confronto a te, che sei tutto e se ti dico che è complicato, che non possiamo stare insieme lo faccio per te, perché la mia famiglia ormai c'è già dentro, ma almeno posso salvare te.» Butta fuori tutto, non ho le parole per esprimere come mi sento in questo momento, per lui sono importante, ma non ho ancora capito da chi mi deve salvare. « Da chi mi dovresti salvare? » chiedo, non voglio rinunciare a lui, non voglio rinunciare a tutto ciò che abbiamo costruito insieme. Io mi sono innamorata di lui, lui è unico, mi fa sentire come
non mai.« Da tutta la merda che mi circonda» sussurra, io mi avvicino a lui. « Me la sono sempre cavata da sola, mio padre mi ha sempre trattata male, ma ne sono sempre uscita illesa, non ho paura della tua merda, se posso stare con te, io decido di lottare contro questa merda, solo per te, solo per noi», continuo sperando che lui adesso mi bacia. Anche solo un bacio mi va bene, ma voglio riprovare le sensazioni della prima volta.
«Diana», non aspetto altro e lo bacio, lo bacio con necessità, perché è lui che mi serve in questo momento. Lui ricambia, ma quando ci stacchiamo per riprendere fiato, fa qualche passo indietro. « Diana non possiamo» dice in un sussurro, io indietreggio e annuisco, ormai arresa.
« Io ti desidero, ma la lussuria, il desiderio sono difficili da ottenere, io devo prima combattere i demoni che mi circondano, che circondano il mio inferno, solo così potrò arrivare al mio paradiso» quando pronuncia questa ultima parola indica me. Io annuisco, vorrei lottare per noi, ma non posso farlo da sola. Non posso lottare per un amore che probabilmente non ci sarà mai. Ma se lui lo vorrà, se solo lo vorrà veramente allora lo farò, perché non sono disposta a lasciare tutto questo.
« Lo vuoi? Vuoi che lotto per noi? Posso aspettare, che tu annienti i tuoi demoni, se vuoi ti posso anche aiutare» dico, lui mi riserva un sorriso sincero, il primo che vedo nel suo bellissimo volto sempre così misterioso. « Lo voglio angelo», gli sorrido felice.
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L'angelo del mio Inferno
RomanceNella Divina Commedia, Dante ha descritto Lucifero come il mostro dell'Inferno, il mostro che tutti temevano. Io rispecchio il mio nome. Sono cresciuto tra le strade di Milano, non ho mai avuto niente, mai avuto un soldo, finché incontrai Hell. Lui...