35. Quindi ora baciami

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Diana's pov
Il risveglio affianco a Dorian é stato a dir poco magnifico, con lui mi sento al sicuro, al sicuro da tutto. Lo so che mi ha fatto soffrire, ma lui lo ha fatto per una causa specifica. Mio padre perché mi ha fatto del male? Perchè mi stava stuprando? Perchè é questa la verità, lui mi stava per stuprare e non é la prima volta che ci prova. Ma Dorian mi ha salvata, lui c'è sempre stato nel momento del bisogno.

Il suo braccio muscoloso e ricoperto di tatuaggi é attorno alla mia vita, vorrei rimanere qui a bearmi della vista del suo torace nudo, ma non voglio apparire maniaca. Peró che gran belle spalle. Ha un piccolo tatuaggio appena sotto il collo, sono delle cuffiette con il filo, con una D incisa sulla cuffia. Attirata dal tatuaggio, lo sfioro con i polpastrelli, lui si gira di scatto verso di me. « Mi stavi ammirando angelo?» chiede con un sorriso malizioso. «Mh forse», é così bello con i capelli arruffati dal sonno e gli occhi socchiusi. Mi avvicino a lui, non riesco più a stargli lontana, così congiungo le mie labbra alle sue in un bacio pieno di foga e desiderio.

Lui mi afferra le gambe e le mette ai lati del suo torace. Sono seduta sul suo torace! Le sue mani scendono lentamente fino ad arrivare sul mio sedere e a palpeggiarlo. Credo che tra poco sverrò.

Mi stacco per riprendere fiato, ma ne voglio ancora, quindi decido di prendere la sua mano e di portarla appena sopra l'orlo dei miei pantaloncini. Lui non leva lo sguardo dal mio, ma ritrae la mano. «Voglio andarci piano con te. Non sei una qualunque» e questo mi fa sorridere ancora di più. Sto per scendere, ma lui mi ferma. «Non ho detto che non possiamo baciarci» dice lui. « Quindi ora baciami», non me lo faccio ripetere due volte, afferro il suo volto e lo bacio con desiderio, tanto desiderio.

Dopo svariati baci, decidiamo di vestirci e di raggiungere la sua famiglia in cucina. Mi ha detto che le ha già avvisate del fatto che io rimarrò qui per un po' di tempo. «Guarda che posso prendermi una stanza in hotel e rimanere lì» gli dico mentre scendiamo i gradini. « Non voglio farti spendere per niente» dice alzando le spalle. « Userei i soldi di mio padre e non gli farebbe male vedere il suo conto diminuire» replico io, che poi sarebbe una delle conseguenze della cosa che ha fatto.

« Ti voglio qui con me, ti basta saperlo» ammette, io sorrido come una scema mentre lo seguo in cucina. In cucina trovo Debora e Destiny, quest'ultima sta mangiando un muffin invece sua mamma sta lavando dei piatti. « Ciao» diciamo all'unisono io e Dorian. Loro rispondo al saluto. « C'è del cibo li, se vuoi cara ti faccio qualcosa da bere?» mi domanda, io rifiuto ringraziando, prendo un muffin al cioccolato e poi seguo Dorian, fino alla sua macchina.

« Papà non ha voluto comprarmi la macchina, dice che é meglio che io stia sotto la sua custodia. » dico, odio quando faceva questi discorsi possessivi.

Prima di salire in macchina Des ci raggiunge correndo, si ferma a due passi da me e poi mi avvolge in un abbraccio, io stupita lo ricambio. Poi mi da un foglietto, lascia un bacio a Dorian e scompare. Appena mi siedo in macchina apro il biglietto, con la calligrafia scombinata di una bambina di dieci anni.

Sono felice che tu stia ancora con noi. Buona giornata.

La semplicità dei bambini é la cosa più bella. Ha anche disegnato due persone, una con i capelli lunghi, che penso essere io, l'altra con i capelli corti che tiene per mano quella con i capelli lunghi.

« Guarda ci ha disegnati» faccio vedere il bigliettino a Dorian seduto affianco a me. Lui sorride, un sorriso vero che gli ho visto poche volte.

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