Dorian's pov
La vedo fuggire tra i corpi sudati, non so cosa fare, se seguirla o no. La gente urla e richiama la mia attenzione, per fare foto o firmare autografi, ma la mia attenzione ce l'ha solo lei. Lei che mi ha ispirato per la mia canzone, mi ha permesso di creare tutto questo. Faccio qualche foto e firmo qualche autografo e poi mi precipito da Stefany. « Sai dov'è andata?» le chiedo sperando che riesca a darmi una risposta. « A casa sua, suo padre vuole che torna da lui», dice, sto già per uscire, quando mi richiama.
« Lucifer», mi giro verso di lei e mi abbraccia. « Hai fatto una bella cosa, finalmente. Lei lo sa», le sorrido e monto sulla mi macchina.Sfreccio tra le strade di Milano, a quest'ora non c'è traffico, ma ci sono comunque tante macchine. Il telefono squilla e io lo afferro, sperando che sia lei, invece è Pj.
« Dimmi», lui inizia a parlare a raffica, ma con tutto il casino che c'è ancora in discoteca, non riesco a capire, quindi lui si sposta fuori. « Il proprietario è molto contento e già molte persone hanno scaricato la tua canzone. Stai andando alla grande!» sorrido, se tutto questo è possibile è solo grazie a lei. « Sono felice», è vero, sono felice di aver ricantato dopo tanto tempo e di aver cantato per la persona che amo. « Ora vai da lei e riprenditela» lo ringrazio e spingo più forte sull'acceleratore . In poco tempo sono davanti a casa sua. Salgo dalle scale esterne e guardo dalla finestra se si trova in camera, ma non c'è. Non so dove sia finita, non so che fare. Probabilmente l'aspetterò qui, su queste scale e quando vorrà parlare, io sono disponibile. Guardo la scala grigia, su dove sono seduto e penso che è iniziato da qui, da proprio questa scala. La prima volta che sono entrato in quella camera, sono passato da questa scala. Questa scala mi ha permesso di entrare ancora e ancora in questa camera, e soprattutto di aver potuto conoscere una persona come lei. Un'anima pura come lei.
Sento un rumore provenire da più sopra, capisco solo dopo che proviene dal tetto. Salgo ancora le scale e la vedo, è sdraiata su una sdraio, posta in un piccolo terrazzo. Non avevo mai notato questa parte della casa. Lei si gira verso di me. « Vieni», dice solamente, la raggiungo e mi siedo di fianco a lei.
Diana's pov
Appena scendo dal taxi, mi dirigo nel mio posto preferito della casa, il terrazzo sul tetto. Ho pregato per anni, mio padre, per farmelo costruire. Finalmente l'ho ottenuto. Mi ritrovo spesso qui a guardare il cielo e perdermi nei miei pensieri. Oggi è il giorno perfetto per farlo. Mi sdraio sulla sdraio nera che abbiamo comprato, appena i lavori per la costruzione di questo tetto, furono terminati. Il cielo oggi è limpido, non c'è un accenno di nuvola e si riescono a vedere benissimo le stelle. Individuo il carro maggiore e traccio con le dita il suo percorso. La luna oggi è sottile, c'è solo uno spicchio. Prendo un respiro profondo e mi guardo attorno, nessuno mi può sentire, nessuno mi può vedere. Sono solo io, la luna e le stelle. Le stelle sono così belle, illuminano la notte, sono come dei puntini in un disegno, sono situate bello sfondo, quasi nessuno ci fa caso, tutti guardano la luna, la protagonista del disegno. Ma nessuno guarda lo sfondo, perché pensano che sia solo per bellezza, per completare il disegno. Per abbellire la luna. Da una parte è vero, le stelle nel cielo fanno riflettere la luna.Ma nessuno pensa che le stelle sono quelle che fanno più luce, sono fondamentali. Io mi sono sempre ritrovata nelle stelle: sono una persona che brilla di luce propria, perché tutti che mi circondano, non riescono a farmi brillare come brilla la luna. Tutti tranne Lui. Lui mi ha fatta brillare come la luna. Lui non mi ha messo nello sfondo, e lo ha dimostrato anche questa notte. Lui mi ha messo sempre avanti, anche quando mi ha fatto soffrire, mi faceva brillare.
Lui mi ha reso la sua luna.
Lui per me è la mia stella polare, quella che indica il cammino a chi si è perduto. Mi sono persa in me stessa per molti anni. Mi sono persa nel mio dolore, lui è stata la stella che mi ha portata fuori dal dolore.
Dorian è stata la mia salvezza.
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L'angelo del mio Inferno
RomanceNella Divina Commedia, Dante ha descritto Lucifero come il mostro dell'Inferno, il mostro che tutti temevano. Io rispecchio il mio nome. Sono cresciuto tra le strade di Milano, non ho mai avuto niente, mai avuto un soldo, finché incontrai Hell. Lui...