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Diana's pov
« È da tanto che non facciamo una serata io e te», annuncia la mia migliore amica, io annuisco. Siamo state tutte e due molto occupate, tra il lavoro, l'amore e la famiglia è da tanto che non andiamo a fare una serata in discoteca.  « Andiamo questa sera al Land», dico riferendomi ad una discoteca qui a. Milano. « È perfetto», annuncia sorridente.

Il pomeriggio passa in fretta e alle sette in punto Stef si presenta alla mia porta con una miriade di vestiti nelle mani. Dopo un'ora e tanto trucco siamo finalmente pronte. Ho deciso di osare e di truccarmi più del solito. Abbondo di mascara e applico un rossetto rosso che fa risaltare di più le labbra. Il vestito é nero semplice, che mi fascia perfettamente il corpo, con una scollatura sul davanti. « Dove vai?», dice Dorian mentre entra dalla porta e non leva lo sguardo dal mio corpo. « Esco con Stef», lui annuisce e mi lascia un bacio sulle labbra quando stiamo per uscire. « Fai la brava angelo», sento dire, io annuisco sorridente. La discoteca pullula di gente
, come ogni sera. « Pj mi ha detto di non bere tanto», inizia ad elencare tutte le regole che le ha dato il suo fidanzato, io ridacchio con lei.

Nella discoteca ci dirigiamo subito in pista a ballare, ma Stefany si preme la pancia con una mano e la bocca con un'altra, finché non riesce più a trattenersi e vomita per terra, colpendo anche le scarpe di una ragazza che la guarda male e se ne va, senza aiutarla. Io la aiuto a tirarsi su e la porto fuori, per farle prendere una boccata d'aria. « Chiama pj, digli di venirmi a prendere», chiede e io eseguo. Tra poco dovrebbe venire. « Non hai bevuto niente, com'è possibile?» chiedo, lei alza le spalle e si siede a terra, mente aspetta il suo fidanzato. « É da giorni che mi succede.» Un dubbio percorre la mia mente. « Non é che sei...», non riesco a finire la
frase, che lei mi ferma. « No, la settimana scorsa mi é venuto il ciclo», io annuisco. Probabilmente sarà
un virus intestinale, mi ritrovo a pensare. Dopo pochi minuti Pj accosta sul marciapiede, scende dalla macchina e aiuta la sua fidanzata a salire.
« Scusami D, doveva essere una serata bella, fra di noi», dice Stef con tono demoralizzato. « Non ti preoccupare, tra poco me ne vado anche io. Appena arrivi scrivimi e dimmi come stai», lei annuisce.

Rientro nella discoteca, ritorno nella pista e ballo qualche canzone. Non é la stessa cosa di ballare con l mia migliore amica, ma almeno questa sera faccio qualcosa di diverso dal solito. Un ragazzo si avvicina a me, ma io mi scanso. Lui si avvicina ancora, fino a fare aderire il suo pacco sul mio sedere, io mi sposto arrabbiata, ma lui mi afferra a se e mi dice oscenità all'orecchio. Provo a dimenarmi, ma la sua mano ha una presa ferrea sul mio polso, fino a farmi male. All'improvviso sbianca, vedendo qualcuno dietro di me. Io non riesco a girarmi, ma la persona mi affianca e sento subito il suo odore di menta e tabacco. « Lasciala subito», dice chiude così tanto la mascella che si potrebbero rompere i denti. Io lo imploro con lo sguardo, per farmi aiutare, ma lui non mi guarda. Non é cambiato molto fisicamente in questi anni, ha messo su più muscoli, e incute timore a molti ragazzi con la sua faccia da criminale, ma per me é sempre il più bello. « Dai amico, é una figa, fammi divertire», dice quel coglione che tiene ancora la sua mano sul mio polso.  « Si da il caso, che la figa di cui parli non ti vuole e te lo ha detto più volte. Inoltre so benissimo che è figa, anzi ti dirò di più, é la ragazza più bella che io abbia mai visto ed é la mia fidanzata», il ragazzo davanti a me ridacchia, ma non mi lascia il polso.

« Che cazzo ridi?» dico io, finalmente la mia gola ai é sbloccata. « Stai tranquilla principessa», il mio fidanzato non ci vede più e lo scaraventa a terra, lasciandogli qualche pugno sul viso. Soddisfatto del suo lavoro, mi afferra la mano e mi porta fuori.
« Stai bene ?» mi chiede, capisco nel suo tono di voce che é arrabbiato, ma non solo con quel tipo, anche con me. Accende una sigaretta e si appoggia alla sua Mercedes a fumarla. « Si, grazie», lui da un'occhiata al mio polso in cui sta crescendo un livido e dopo aver fatto una smorfia di dolore,  come se lo fosse immaginato, ritorna a sbuffare il fumo.

« Sei arrabbiato con me per caso?» dico con un tono irritato. « Non lo so, cazzo quello ti stava molestando!», dice. « Lo so bene, cosa stava facendo quello, pensi che non lo sappia? Ho provato più volte a scansarlo, ma non si muoveva. Non é stata colpa mia se un coglione voleva provarci, noi non dobbiamo coprirci o vestirci in un certo modo, siete voi che dovete essere educati e dovete portare rispetto, siete voi che inzigate le ragazze e le fate del male; pero lo ammetto, ci sono ragazze che fanno come i ragazzi, che molestano i ragazzi, Avevo paura, ma fortunatamente sei arrivato tu, che tra l'altro come facevi ad essere qui?», chiedo. « Mi ha chiamato Pj, ha detto che eri qui da sola, perché Stefany é stata male, non ti volevo lasciare qui da sola in un posto del genere», ammette io sorrido. Adoro quando si preoccupa per me, significa che ci tiene.

« Non fare quel sorriso, se no ci casco e ti bacio», dice io sorrido ancora di più e mi avvicino a lui, lo bacio con passione e con amore. « Mi voglio fare perdonare», gli sussurro all'orecchio, sento la sua erezione premere sul mio ventre, saliamo nei sedili posteriori della sua auto. Mi inginocchio sui tappetini, che grattano contro le mie ginocchia nude, tiro giù i pantaloni del mio ragazzo e libero la sua erezione dai boxer. Lascio un po' di saliva lungo la sua lunghezza e poi lo prendo in bocca, stando attenta a non fargli male. Lui mugugna di piacere e mi ripete qualcosa che non capisco. Viene nella mia bocca, subito dopo lo bacio per trasmettergli il sapore dei suoi umori nella mia bocca.

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