Diana's pov
Debora ci ha raggiunti con Destiny, è una bambina graziosa, ha i capelli a caschetto castani, che le fanno risaltare gli occhi azzurri. Come mi aveva detto Dorian, porta sempre il cerchietto rosso che le aveva regalato.L'operazione sembra essere andata bene. Appena arriva si fionda verso il fratello abbracciandolo, poi passa ad abbracciare Pj, da un bacio sulla guancia a Jonny, che mi è sembrato che fosse leggermente arrossito, e infine viene verso di me e mi abbraccia, ricambio l'abbraccio.
« S-sono felic che Dor ti abbia incont-rata» Mi dice balbettando, mi ha detto suo fratello che prima diceva qualche parola, ma faceva molta fatica, ora le serve solo un po' di esercizio. « Sono felice anche io.» Le rispondo a bassa voce. « Bene, dove andiamo?» A spezzare il silenzio è Pj, chi altro se non lui. « Tour Eiffel» Afferma Debora, che sta già camminando verso quella direzione, con Des al suo fianco. La seguono Pj e Jonny, che quest'ultimo si avvicina alla sua amica, per scherzo le tira una ciocca di capelli, lei infastidita ricambia tirandogli una ciocca del ciuffo biondo. Lui e suo fratello si assomigliano molto, hanno lo stesso colore dei capelli, l'unica cosa che gli distingue è il colore degli occhi, Pj li ha verdi,Jonny marroni.
« Ti assomiglia» dico a Dorian, ora che mi è affianco. « Non molto» ribatte lui, prendendosi una ciocca dei miei capelli e rigirandosela tra le dita. « Sono felice che sia andato tutto bene», è vero sono molto felice, è ancora giovane e ha tutta la vita davanti a se. « Anche io» sussurra, oggi mi sembra un po' strano, ha parlato pochissimo, non che di solito parli un po' di più, però nei suoi occhi leggo che sta succedendo qualcosa. « Che ti prende?» Lui scrolla le spalle, non fornendomi una risposta, ma io sono determinata, dovrebbe averlo capito ormai. « Seriamente, cosa succede?» Lui sbuffa sonoramente. « Non succede un cazzo, piantala Diana.» La sua reazione mi porta a distanziarmi da lui, non è mai stato scorbutico con me, io volevo solo capire cosa stesse succedendo, ma a quanto pare non me lo vuole dire.
Raggiungiamo la Tour Eiffel, lui non mi ha più parlato per tutto il tragitto, io ho fatto lo stesso. Davanti a noi c'è questa enorme torre fatta in ferro, con una miriade di turisti che la fotografano. Debora con un sorriso enorme si avvicina a me, porgendoti il suo telefono. « Ci fai una foto?» io annuisco e afferro il telefono, Debora, Des e Dorian si posizionano ai piedi della torre e scatto le foto. Mi guardo intorno per capire dove sono finiti Pj e Jonny, trovo Pj più in là con Dorian, mentre stanno discutendo, però decido di fare i fatti miei, e dopo poco individuo Jonny vicino a Des, mentre le ruba un bacio sulla guancia, Des sorride a questo gesto e questo porta a sorride anche a Jonny. Il loro affetto è puro, senza secondi fini.
La mia attenzione ritorna ai due ragazzi, noto che stanno ancora parlando, quando Debora si avvicina a me. « Non so cosa hai fatto a mio figlio, ma lo vedo molto più sereno e felice. » Questa affermazione mi fa sorridere, non ci conosciamo da molto, ma si è creato un bel rapporto. « Sono semplicemente una buona amica » mi trovo a dire, lei non sembra della mia idea, ma non dice niente. « Ricordati che anche l'amicizia si può trasformare in amore, e questo amore è ancora più bello e più forte» non mi da tempo di ribattere che lei si è già volatilizzata a farsi dei selfie.
Decido di mandare una foto a Stef, che mi ha raccomandato di tenerla sempre aggiornata. Non riesco ad ignorare le parole di Debora, sono consapevole che l'amicizia si può trasformare in amore, ma non tutte. Alcune rimangono solo delle amicizie. Stef mi risponde con un'emoji con la faccina sorridente.
« Stai scrivendo a Stef?» Sobbalzo sentendo la voce di Pj provenire da dietro di me. « Si, e non spaventarmi più così.»
« Non ti ho spaventata, comunque potresti dirle di rispondermi ai messaggi, e che sono pentito di averla fatta arrabbiare.» Mi chiede, non hanno ancora risolto la loro piccola litigata, accontento Pj e scrivo a Stef, che risponde dicendo che non devo stare dalla parte del nemico, il che mi fa ridere. « Cosa devo fare?» Chiede. « Se ci tieni veramente a lei, se la desideri così tanto, vai da lei. Dimostrale il tuo amore, se si tratta di questo. Se lo vuoi fare fallo, se no lascia perdere, ma lascia perdere anche lei.» Gli consiglio, deve dimostrarle in qualche modo che ci tiene a lei, se no lei sarà sempre dell'idea che non gliene importa niente di lei, e che ci sta insieme solo per alcuni scopi. « So che vi state frequentando da solo un mese, anche se da quello che mi ha detto Stef, vi conoscete già da un po' di anni, è importante che lei sappia quali sono le tue intenzioni.» Lui annuisce. « Ora so cosa fare, grazie grazie.» Mi abbraccia, poi va verso Debora.
« Deb, devo ritornare in Italia, problemi ti cuore» senti parte della conversazione, sono contenta della scelta che ha fatto, è una vera dimostrazione d'amore e sono ancora più felice per Stef, si merita una persona come lui. « Mami, Jonny con noi.» Dice Des, mentre batte i piedi a terra con alcune lacrime agli occhi. « Cosa ne pensi Pj, può rimanere con noi?» Ora è Debora che chiede a Pj cosa decide fare, lui da un'occhiata a suo fratello, e poi alla bambina al suo fianco, fa un sospiro. « Va bene, però non fate casini, tu non fare arrabbiare Deb, hai capito?» Raccomanda al fratello. « Si, Si grazie.» Annuncia contento, prende per mano la sua amica e corrono intorno alla fontana, giocando con l'acqua.Pj sta chiamando un taxi, per farsi portare in hotel e prendere le sue cose, quando Dorian lo raggiunge. « Parla con Hell, digli quelle cose e che io non posso muovermi per almeno altri cinque giorni.» L'altro annuisce, si scambiano un fugace abbraccio e poi il biondo sparisce insieme al taxi bianco.
« Ha fatto una bella cosa» dico a Dorian mentre gli passo davanti per raggiungere Des che è caduta e sta piangendo. « Credo di si» Percepisco in lontananza.
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L'angelo del mio Inferno
RomanceNella Divina Commedia, Dante ha descritto Lucifero come il mostro dell'Inferno, il mostro che tutti temevano. Io rispecchio il mio nome. Sono cresciuto tra le strade di Milano, non ho mai avuto niente, mai avuto un soldo, finché incontrai Hell. Lui...