Qualunque progetto tu abbia, l'amore finirà sempre per stravolgere tutti i tuoi piani, perché quando si tratta del cuore, tutto è fuori controllo.
È inutile fare piani, nulla andrà come progettato, l'amore arriverà a mischiare le carte a proprio pia...
Tiro su il cappuccio della felpa e chiudo la zip del cappotto, fa davvero freddo, ma non riesco a respirare in quella casa perché ovunque i miei occhi si posino, vedo lei. Se possibile, c'è ancora il suo profumo fra le lenzuola, oppure sono io che lo sento ovunque.
L'odio e il dolore che ho visto nei suoi occhi ieri sera mi ha tormentato questa notte, la consapevolezza di averla ferita, il rimorso di aver iniziato a vivere questo amore, pur sapendo che sarebbe arrivato questo giorno. Ma non posso rinnegare ogni minuto vissuto con lei, mi ha fatto vivere per la prima volta in vita mia l'amore.
Mi stringo nel cappotto e osservo il mare, le sue onde arrivano violente a riva e gocce di salsedine bagnano i miei vestiti, afferro un pugno di sabbia ma il vento ne porta via gran parte. Colpa mia, avrei dovuto stringere la mano più forte per non far scivolare via questi granelli, avrei dovuto trovare un altro modo per proteggerli, ma non ne sono stato capace, non ne ho avuto la forza.
Il sole è sorto ma non riesce ad illuminare questo cielo, non è capace di farsi spazio fra le nuvole grigie, combatte per splendere, ma non può vincere. Purtroppo la luce è più forte delle tenebre solo nei film.
Mi alzo e inizio ad incamminarmi, non ho una direzione, forse se andassi lontano da qui sarebbe meglio, sarebbe tutto più facile, più semplice.
Da lontano noto una sagoma che conosco, ha in mano una fotocamera e tenta di immortalare alcuni dettagli del paesaggio davanti a noi. «Non mi sarei mai aspettato di trovarti qui.» I suoi occhi azzurri, talmente chiari, si allontanano dall'obiettivo per raggiungere il mio viso, l'espressione di sorpresa lascia il posto ad un sorrisetto beffardo. «Sono dipendente da questo aggeggio, quindi, aspettati di trovarmi ovunque e a qualsiasi ora.» Alza la mano per mostrarmi la fotocamera. Aiden mi mostra qualche scatto, dell'alba, dell'oceano, di alcuni passanti, di un gabbiano sulla battigia, ribadisco il suo talento.
«Cosa ti turba?» La sua domanda arriva improvvisa e lo è anche il mio stupore. «Oh, non guardarmi così, si capisce subito che la sofferenza ti ha buttato giù dal letto e portato qui.» Già, la sofferenza di averla persa e la determinazione di mettere in atto il mio piano finale, proprio come era previsto fin dall'inizio, prima di lei.
«In genere queste onde riescono a dominare la tempesta che mi porto dentro, ma, stavolta nulla può farlo.» Rivolgo lo sguardo cupo verso la spuma che si forma a pochi metri dai miei piedi.
«Ahia, c'entra Chloe allora.» Stranito lo fisso guardingo chiedendogli come mai pensa una cosa del genere. «Amico, c'è sempre di mezzo un cuore spezzato in questi casi.» I suoi occhi si intristiscono e si perdono verso l'orizzonte come se sapesse bene di cosa parla.
«Non sai quanto hai ragione.» Dico più a me stesso che a lui.
«Forse andando via di qui aiuterei entrambi ad andare avanti.» Peccato che non possa farlo, che sia bloccato dalla vendetta in questo limbo e in questo posto, ma tengo questi ultimi pensieri per me.
«Sì, lo farebbe, posso assicurartelo, per esperienza personale.» Il suo tono sofferente mi sorprende e incuriosisce. « Non potresti incontrarla per sbaglio, non avresti il rischio di cedere e correre da lei, posti nuovi, gente nuova, nulla che ti riporti ai momenti passati insieme.» Provo ad immaginare, attraverso le sue parole, come potrebbe essere vivere in un luogo lontano da qui, da lei. «Peccato che ovunque tu andrai, mio caro Andrea, non potrai liberarti della tua condanna, la più importante.» Aggrotto la fronte non capendo a cosa si stia riferendo dandogli tutta la mia attenzione. « Ciò che hai nel cuore e i ricordi, quindi mi dispiace ma scappare servirà, ma a ben poco, fidati di uno che ci è passato.»
Con un senso di sconfitta nel cuore sospiro arreso al fatto di non liberarmi mai da queste nuove ferite. «Sono intrappolato amico, all'inferno.» Un inferno che mi sono costruito con le mie stesse mani forse.
«Benvenuto allora, perché io ci vivo da due anni e, ormai devo confessarti che non si sta poi così male quaggiù.» Noto come l'argomento abbia demoralizzato anche Aiden e non posso non chiedermi cosa abbia vissuto. «Che ti è successo?» È un interesse genuino il mio, voglia di essere la sua spalla e il suo confidente per dargli l'opportunità di sfogarsi, perché a volte buttare tutto fuori fa bene, e farlo con un estraneo, mi sto rendendo conto, che può essere facile, stranamente. «Fa ancora troppo male per parlarne apertamente, cerco di vivere come se la mia vita fosse iniziata due anni fa, anche se non è vita questa.» Stringe il ciondolo che ha intorno al collo e si intravede appena sotto la sciarpa. «Hai perso qualcuno?» Forse sono su un campo minato e dovrei ritirarmi, ma sapere che qualcun altro prova il mio dolore è quasi d'aiuto. «Sì. » I suoi occhi diventano quasi lucidi e intravedo le stesse crepe che hanno spezzato me. «Anche io, mia madre, diversi anni fa, ed è cambiato tutto, io sono cambiato, ma mi perseguita la vita che ho scelto, come una malattia dalla quale non riesco a guarire.» Inspiro pesantemente come se non riuscissi a farlo, in fondo il peso delle mie scelte lo porto sempre addosso. «La perdita di chi ami ti lacera dentro, spezzandoti, non potrai guarire mai del tutto, io non ci sono riuscito, ma tu hai Chloe, non perdere chi ti fa stare bene per un capriccio, orgoglio o stupide incomprensioni.»
Non ho il coraggio di dire ad alta voce che si sbaglia, che non è più mia, che non sarebbe mai dovuta esserlo e, che è molto meglio così, perché ora potrà andare avanti con la sua vita, ed io, con la mia vendetta, senza distrazioni.
Aiden sposta lo sguardo dietro di me, insistentemente, come catturato da qualcosa, incuriosito mi giro in quella direzione e vedo mia sorella quasi correre verso la nostra direzione. «Brutto idiota, come hai potuto lasciare Chloe? » Il volto livido della ragazza che ho di fronte emana tutto il proprio disappunto.
«Grace, non sono cose che ti riguardano e, non è il momento.» Severo cerco di mettere le cose in chiaro, ma lei non sembra affatto intimorita. «Invece ora tu mi spieghi e poi corri da lei.»
Vedo con la coda dell'occhio la figura al mio fianco muoversi a disagio. «Ehm, forse è il caso che vi lasci soli.» Aiden mi da una pacca sulla spalla e si incammina verso il lato opposto al nostro, io fisso mia sorella in modo minaccioso, perché sono state le sue stupide azioni a cambiare di nuovo le carte in tavola, riaprendo la partita con il nostro passato.
Gli occhi di mia sorella sembrano quasi accendersi come scintille, la rabbia non ha mai saputo nasconderla, come il resto delle sue emozioni. «Finalmente eri felice, stupido zuccone, avevi trovato una brava ragazza che ti ama e mandi tutto a puttane.»
I capelli ramati le finiscono sul viso a causa del vento, li sposta con un gesto di stizza, e nel farlo, per un solo istante, mi sembra di vedere la mamma, non Grace. La oltrepasso come una furia dirigendomi verso casa, ma lei mi corre dietro continuando ad urlarmi contro. Esausto mi volto e quasi lei mi viene a sbattere contro. «Devo vendicare nostra madre, devo vedere quell'uomo in ginocchio, ora più che mai.» La mia voce risuona nel vento più forte. « Ti ho già detto che me ne sarei occupata io, insieme a Niva, che potevi starne fuori, che non avresti dovuto rinunciare alla tua vita.» Afferro d'istinto le sue spalle con risentimento, lo sdegno che sento quasi è complicata da tenere a bada, rabbia verso me stesso per non averla protetta e verso di lei per non essersi fidata abbastanza del mio giudizio da coinvolgermi nei suoi piani. «Tu saresti dovuta rimanere fuori da questo schifo, lontana da questo odio, in Italia, invece hai fatto tutto alle mie spalle.» L'ira cresce nel ricordare di aver trovato mia sorella in quel motel con Niva a confabulare un piano, e soprattutto ciò che è venuto a galla da quella conversazione, ciò che ho scoperto quella notte.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.