capitolo 92 - doppio

389 36 36
                                    


Doppio

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Doppio

Chloe

Sbatto le ciglia più volte, la vista è offuscata, sbadiglio e tento di mettere a fuoco, la prima cosa che vedo sono degli occhi verdi chiari con delle sfumature nocciola puntati su di me.

«Non credevo di poter vivere ancora risvegli del genere, di riuscire ad aver voglia di sorridere non appena i miei occhi si aprissero.»

Andrea accarezza la mia guancia e mi dà il buongiorno, un angolo delle sue labbra si inclina verso l'alto e l'emozione che nasce nel mio petto fa galoppare questo povero cuore.

«Quando mi sono svegliato credevo di aver sognato tutto questo, poi mi sono voltato e tu eri qui, sei vera.»
La sua espressione felice ed incredula allo stesso tempo, mi fa quasi commuovere, non ho il coraggio di dirgli che ho provato la stessa paura e lo stesso sollievo, due emozioni così agli antipodi, ma tanto simili in questo momento.
L'istinto di stringerlo, per avere una prova tangibile che tutto questo sia reale, è forte, la voglia di scappare via, anche.

Eppure non lo faccio, scelgo di restare, scelgo di rischiare il cuore, pur sapendo di giocare col destino, pur sapendo di essere in pericolo.
Conscia delle insidie che possono nascondersi dietro l'angolo, soprattutto se ripenso al passato, dovrei aspettarmi solo l'ennesima delusione, temere di donargli ancora il mio cuore.
Ma la realtà, è che già gli appartiene, temo dal primo giorno in cui i nostri occhi si sono incastrati.

Cuore testardo, non ha mai smesso di battere, neanche quando mi ha abbandonata, nemmeno quando mi ha spezzata.
Forse perché una parte di me ha sempre creduto in lui, in noi, quella parte che ha continuato a sperare che sarebbe tornato, che avrebbe vinto le sue battaglie.
Ho visto le ombre che tentavano di divorare la sua anima, ma ho scorto anche la luce che lottava per non essere sopraffatta.

Fra le lacrime e la sofferenza, mi ripetevo che Andrea fosse solo un bastardo, che tutto ciò che avevo vissuto con lui era un miraggio, castelli costruiti a mezz'aria, pronti a crollare.
Ma il mio cuore urlava, contro questi pensieri, senza arrendersi, difendendo a spada tratta, contro la mia volontà i momenti vissuti, perché erano veri, non solo per me e lui lo sapeva.

Ed ora sono qui, fra le sue braccia, davanti ad occhi che mi scavano dentro, ed io, sono inerme, arresa ad un sentimento che non mi lascia scampo.
Forse nessuno dei due vuole salvarsi, ma solo vivere a pieno ogni sguardo, ogni carezza, ogni bacio, ogni battito.

Andrea posa le sue labbra sulle mie, teneramente, mi schiocca un bacio e mi osserva pensieroso.
«Ho quasi timore, alla luce di un nuovo giorno, nel chiederti se va tutto bene, dato che non hai ancora detto una parola.»
Accenno un sorriso, almeno per tranquillizzarlo, anche se, non saprei rispondere con convinzione e lucidità alla sua domanda.
«Ti sei pentita di stanotte?»
Sputa fuori queste parole quasi in un sussurro, come se temesse che io risponda di sì, che distrugga quello che sembra un bel sogno.

Stravolgi Tutti I Miei Piani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora