capitolo 57 - Chloe

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CChloe

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CChloe

Potrebbe sembrare una bella serata agli occhi di un estraneo, ed in fondo lo è.

Al mio fianco c'è l'uomo che mi fa battere il cuore, il suo amico, che ho scoperto essere un caro ragazzo e un gran sostegno per lui, Sofy, che è un pezzo fondamentale della mia vita qui, siamo circondati da buon cibo e gran belle risate, grazie alle gaffe della mia migliore amica che continua a sbavare su Davide, non rendendosi conto di ciò che dice a causa del piccolo grande problemino del suo filtro bocca-cervello mal funzionante.

Eppure, tutta questa leggerezza, che tento di ostentare, è solo una grande bugia e, qualcosa mi dice che per Andrea è esattamente lo stesso.

Da quando ha ricevuto quella telefonata ho uno strano presentimento che non riesco a scrollarmi di dosso.
Per quanto nel corso dei nostri vari lavori lo abbia visto varie volte giocherellare con quell'aggeggio misterioso, ultimamente lo aveva accantonato.
Anzi, spesso lasciandolo squillare a vuoto quando io ero presente, oppure incupendosi e puntualmente stringendomi a sé, quando gli chiedevo spiegazioni cambiava discorso o diceva semplicemente che voleva solo pensare a noi.

Il suo sguardo, prima di andare a chiudersi in quella stanza non mi è piaciuto affatto, anzi, sembrava chiedermi aiuto, è uno sguardo che ho già visto in passato, quando ho creduto di scorgere luce in un mare di ombre. Non ci portò a niente di buono perché Andrea in quell'occasione preferì ignorare i sentimenti che sentiva crescere per me e allontanarmi, spero di sbagliarmi questa volta e che non ci siano nuvoloni neri all'orizzonte.

Sono certa, qualunque sia stato il fulcro della discussione avuta, abbia destabilizzato la sua serenità, è evidente che anche lui, come me, finga una tranquillità che non ha davvero, solo per non rovinare la serata a tutti e non farmi preoccupare.
Lo capisco dal suo modo di fare, dalla sua gamba che continua a dondolare freneticamente su e giù troppo spesso, dal terzo bicchiere di vino che sta mandando giù come se quasi fosse acqua e, il fatto che tenti di avere il minimo contatto possibile con la sottoscritta, non migliora la situazione.

Non so nemmeno chi ci sia ogni volta dall'altro capo di quel telefono, sarà un uomo, sarà una donna?

Parlano di lavoro, è l'unica spiegazione che mi abbia dato fin'ora, e che io abbia chiesto, ma allora, perché lo riduce così?

«Quindi se venissi in palestra con te ti troverei a fare boxe a petto nudo e tutto sudato?»

L'ennesima domanda poco opportuna di Sofy mi distrae dai miei pensieri, osservo Davide rispondere ormai totalmente arreso a queste avance spudorate.

«Bhe, non sempre ma può capitare, è uno sport in cui ...»

La castana si raddrizza sulla sedia a questa notizia e sembrano illuminarsi i suoi occhi, non ascolta il resto della frase perché ciò che voleva sapere lo sa già, prende la sua borsa e inizia a frugare dentro.

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