capitolo 83 - Chloe

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Chloe

È talmente vicino che posso percepire il suo respiro, così vicino che riesco a leggere, attraverso i suoi occhi, ciò che urla la sua anima.
Vuole che io lo perdoni, lo capisca, lo curi, lo guarisca, che io sia la sua luce, ma mi chiedo se io ne sia ancora capace dopo ciò che mi ha fatto, se sia in grado di fidarmi.

Continua a fissare le mie labbra e bagna le sue con la propria lingua, seguo questo movimento quasi ipnotico, come se non potessi farne a meno e resto immobile.
Giuro che sto tentando di spostarmi, di muovere i miei muscoli, ma maledizione, continuo solo ad ingoiare questo nodo in gola che mi blocca il respiro.
La verità è che mi sono sempre persa nei suoi occhi, in quelle acque cristalline che bagnano quella sabbia dorata e, quando afferra la mia nuca e mi bacia, io, sono spacciata.
Le sue labbra di nuovo sulle mie.

Non posso far finta che tutto questo non mi stia sconvolgendo, non riesco a non lasciarmi andare, a non stringerlo a mia volta, proprio come sta facendo lui.
Le sue mani, una sulla nuca e l'altra sulla schiena, portano il mio corpo contro il suo, siamo così vicini che è impossibile non percepire la sua erezione, e sono grata che lui non possa sapere quanto il mio basso ventre al momento stia pulsando dall'eccitazione.

Le mie labbra si schiudono quando per l'ennesima volta la sua lingua chiede l'accesso.
La sua accarezza la mia, dapprima dolcemente, come se volesse stuzzicarla, conquistarla, per poi passare ad un dolce attacco e con passione danzare freneticamente.
Le emozioni che mi travolgono fanno quasi scoppiare il mio povero cuore rattoppato con tanti cerotti, l'amore che provo per quest'uomo sembra ogni volta coprire le ferite che invece ci sono, che hanno fatto male, invece dovrei ricordarmene.

Ci stacchiamo solo per riprendere fiato, il suo petto, come il mio, si muove in modo convulso, in cerca di ossigeno.
«Sapevo che anche tu, come me, non potevi resistere a lungo lontana.»
Ma questa frase sussurrata, prima che si fiondi nuovamente su di me, mi riporta al presente ridonandomi la lucidità persa.
Lo spingo via e carico il braccio indietro, la mia mano parte e si scontra violenta con la sua guancia.
«Come ti permetti, non devi toccarmi.»
Il suo sguardo è sconvolto, mentre il mio è combattivo.
Sta dando per scontato che io mi getti fra le sue braccia, che sia debole, troppo innamorata, quando invece non lo merita dopo ciò che mi ha fatto.
Mi volto e vado verso il divano dove c'è il mio cappotto, pronta ad andare via, consapevole della mia fragilità e che sia stato un errore quel bacio.
«Che ti prende?»

Andrea mi raggiunge e mi strappa dalle mani il piumino marrone e mi fissa smarrito.
«Sei troppo arrogante, chi ti ha dato il diritto di baciarmi?»
Tento di acciuffare il soprabito ma ritrae la mano impedendomelo.
"Mi sembrava stessi partecipando anche tu, che fossi presa quanto me."
Mi inchioda con un atteggiamento vittorioso.

"Ti sbagli, e poi ho risposto solo per educazione."
Rispondo con sufficienza allontanandomi da lui, è palese che stia mentendo e non posso permettermi di restare qui un minuto di più perché lui è la mia debolezza.

La sua risata forzata riecheggia in tutta la casa e mi soffermo a guardarlo mentre butta la testa indietro e porta una mano sulla pancia.
«Sei comica, e una pessima bugiarda.»

Mi fissa con sfida prima di posare nuovamente le sue forti mani su di me, intrappolarmi ad un soffio da lui, stringermi al suo corpo talmente tanto da costringermi a posare le mie mani sui suoi muscoli.
«Avanti, dillo che non provi niente.»
Il mio respiro ad un tratto è talmente accelerato da avere le vertigini, il mio petto si alza e abbassa ritmicamente e la mia mente è annebbiata dalla voglia di premere di nuovo le mie labbra contro le sue.
Così vicine, così invitanti, così buone.

«Non provo niente.»
Mento, ma talmente male da farlo sorridere, perché quasi mi vergogno della voce strozzata che ho avuto, fuori controllo.

«Quindi potrei baciarti ancora, senza problemi, senza che tu senta nessuna emozione.»
Sussurra ad un millimetro dalle mie labbra, sfiorandole, posso sentire la morbidezza delle sue.
Non ho la forza di allontanarlo e scappare via, anche se dovrei farlo, mi limito solo ad annuire debolmente.

Basta un misero movimento per far sì che le nostre labbra siano ancora unite, e mi dico, che male c'è?
Correrò ai ripari fra qualche minuto, tornerò in me fra qualche istante, lo allontanerò ancora con facilità, in fondo si tratta solo di un bacio.

Non ho messo in conto di venire catturata così da queste emozioni, dal bisogno di rivivere ciò che eravamo, dall'esigenza di sentire sulla mia pelle ancora le sue labbra, le sue mani,questi brividi nello stomaco che scoppiano.
Ed è ciò che succede quando si scosta e si dirige verso il mio collo, è un supplizio che non mi dispiace sopportare.
Mi lascio trascinare alla deriva da questa eccitazione che cresce, dalle sue mani ruvide che alzano il mio maglione e sono già sulla mia pelle.

I nostri respiri convulsi, sono una soave melodia.

Stringo fra le mani il suo maglione, per quanto vorrei avere la forza di combattere la frenesia che pervade ogni cellula del mio corpo, decido di abbandonarmi a lui, a vivere ancora una volta questa sintonia che si crea fra le nostre anime.
Lui ed io, io e lui, noi.

«Ti amo Chloe.»
Tutto il male, tutta la sofferenza, le scelte sbagliate, il passato, viene polverizzata dai battiti impazziti che riesce a regalarmi solo lui.

Si allontana da me e fissandomi, inizia a torgliere il maglione e mi godo lo spettacolo dei suoi addominali, non resisto e tocco la sua pelle morbida.
Le dita accarezzano questi solchi appena pronunciati, risalgono fino ai pettorali, vedere lui bearsi ad occhi chiusi del mio tocco è eccitante.
Sentimenti contrastanti mi annientano non appena afferra il lembo del mio maglione e inizia a sfilarlo, per aiutarlo alzo le braccia e quando le sue iridi tornano a sfiorare tutto il mio corpo, vedo lussuria pura, come se fosse in grado di toccarmi, sento brividi ovunque quelle pupille si poggiano.

Non mi sono mai sentita più desiderata, più bella di così, agli occhi di qualcun altro.

Mi solleva ed io aggancio le mie gambe intorno al suo bacino, le braccia cingono il suo collo e basta una frase per farmi capitolare.
«Mi sei mancata, piccolo koala.»

Lo bacio, dopo avergli sorriso, e che male c'è se mi sento felice, che male c'è se per stasera voglio credere che lui sia cambiato per me, che lui sia sincero?

Cammina, con me ancora stretta a lui, verso la stanza dove l'ho trovato, percorriamo così il piccolo corridoio senza mai staccare le nostre labbra e, quando finalmente siamo davanti il letto, si siede su questo, con me sopra di lui.

Seduta a cavalcioni, su quest'uomo che amo, inizio a baciare ogni centimetro di pelle, perchè sentire il desiderio che nutre nei miei riguardi mi incendia.

Andrea ha cambiato la mia vita, continua a farlo, non avevo previsto che finisse così, io fra le sue braccia, ma lui riesce sempre a stravolgere tutti i miei piani, mi chiedo solo se più tardi me ne pentirò o riuscirò a perdonarlo.

Andrea ha cambiato la mia vita, continua  a farlo, non avevo previsto che finisse così, io fra le sue braccia, ma lui riesce sempre a stravolgere tutti i miei piani, mi chiedo solo se più tardi me ne pentirò o riuscirò a  perdonarlo

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