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Dopo essere passati da McDonald Aron ha avuto la brillante idea di venire qui nel vecchio bar adesso chiuso dov'è questa estate avevamo avuto quel incontro ravvicinato.

Sono riuscita a chiamare Asher per dirgli che stavo raccogliendo più informazioni possibili, ma come suo solito, sbaglia e pretende pure di avere ragione.

Mi chiede distanza e poi pretende che io faccia le cose che lui mi chiede.
Non le farei nemmeno se in un universo parallelo noi stessimo assieme, figuriamoci ora.
Quindi ho spento il telefono.

Fanculo Evans.

E poi detto sinceramente,la compagnia di Aron questa sera non mi disgusta più di tanto. O almeno non tanto quanto pensassi.

Ci siamo seduti con le gambe penzolati sul mare dove nemmeno si vede il fondo.

Sinceramente non mi aspettavo che Aron parlasse così tanto.
Parla da quasi mezz'ora senza nemmeno prendere un sorso della sua Coca-Cola e io anzi che ascoltarlo sto pensando a come faccia a non avere la gola arsa.

"Non sono così cattivo come mi dipingono tutti i santi giorni" lo sento sussurrare.
"Beh Aron, capisci anche la gente che ti vede e viene o minacciata o annientata dal tuo ego, insomma, non passi inosservato, hai la fama del ricco,viziato arrogante e non fai nulla per far cambiare idea, ma non a gli altri, a te stesso, sembra come se ti fossi cucito addosso una figura che ormai ti sei abituato ad indossare e non riesci più a levarla" sentenziò mangiando patatine.
"Che vuoi dire?!" Dice mente alza un sopracciglio.
"Che l'Aron che è qui con me adesso non ha nulla a che fare con l'Aron che vedo tutti i giorni" dico alzando le spalle.
"Se è per questo sappi che non sono l'unico ad indossare una maschera" mi risponde osservando  il mare.

Si sta riferendo ad Asher? Beh se è così lo so bene che non è l'unico. Asher e la maschera per eccellenza.

"Tutti abbiamo una maschera Aron, è siamo solo noi a decidere a chi far vedere ciò che c'è dietro o meno" dico guadando il mare.

Io in primis ho una maschera.

Io non sono fatta per queste cose,io non ero quella ragazza che rispondeva male e si impicciava in affari così loschi.
Mi sono creata la mia maschera per aiutare o forse proteggere Asher.
Un ragazzo che conosco a malapena, così potevo descriverlo qualche giorno fa.

Come un "ragazzo che conosco a malapena".

E la mia maschera dice proprio questo.
Dietro invece,la realtà è totalmente diversa.
Perché qui vorrei ci fosse Asher, vorrei parlare con lui e capire cos'ha in quella testa, vorrei aiutarlo e calmarlo mentre accarezzo i suoi capelli.
Provo qualcosa per lui? Sinceramente spero di no.
Non voglio stare male.
Ho visto così tante persone stare male per amore che quasi mi fa paura.

Vorrei un amore come quello dei miei nonni ma i modi in cui potrebbe essere sono due: uguale o nulla.
E chiamatemi codarda,riesco a stare qui al buio con un sociopatico ma non a provare un sentimento come l'amore.

"A proposito di maschere,il prossimo fine settimane è Halloween, che farete voi donzelle?!" Mi chiede Aron dal nulla.

Ah è già fine ottobre? Bene la sessione invernale mi sta alle calcagna.

Scrollo le spalle "Non so, le altre non ne hanno ancora parlato ma se ci sarà una festa sicuramente andremmo li" dico con un risolino, perché è vero se c'è una festa Cori o Char la troveranno e trascineranno li me ed Ally.

HEART OF ICE AND LIMONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora