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Noah Pov:

Di solito si crede che se una persona scompare non fa ritorno.
E sinceramente anche io credevo di non farlo.

Non so in questi tre anni quanto sia stata grande la voglia di sparire,sparire per davvero.
Ai bambini viene raccontata la favola del "comportati bene o chiamo l'uomo nero per farti venire a prendere" , beh da me quell'uomo era arrivato ma non era un personaggio di fantasia ne tanto meno era uno.

Avevo già capito di essere osservato da persone più in alto di me,della mia famiglia, ma ho sempre ignorato quegli stupidi "dettagli".

Ero il più bravo,non ne sbagliavo una, ed evidentemente questa cosa,faceva storcere il naso alle persone sbagliate, ma che nella loro testa si credevano giuste.
Giuste perché ricche,giuste perché per quanto quella biondina del cazzo più aprisse la bocca più mi facesse incazzare, aveva ragione.

Noi, vivevamo di falsità e circostanze.

Non so come abbia fatto ad entrare nelle vite dei miei amici, sono sempre statati dei muri invarcabili, siamo sempre stati dei muri invarcabili, eppure lei aveva preso e aveva fatto diventare sabbia mura e mura di sicurezza.

Perché sicurezza?! Perché so che il mio "rapimento" non è stato casuale,anzi, era tutto studiato a tavolino.
Ricordo il caldo,il buio e il bianco delle pareti.

Ho sempre creduto che il burattinaio fosse uno ma non era così.
Sono due,e dire che sono delle merde è estremamente riduttivo per la loro descrizione.

Di quella sera ricordo tutto, ogni singola cosa che mi è successa è impressa nella mia mente come se fosse accaduta ieri.
Ricordo Asher e Liam, e ricordo il nervosismo di Aron.

Ricordo quanto era nel panico anche solo a parlarci e ricordo la sua sudorazione avanzare sempre di più.

Quando Asher si mise in mezzo,volontariamente, tutte le attenzioni volsero a lui.
Era una cazzo di trappola per portare via me, ma da come si sono svolte le cose, dubito fortemente che i miei amici sapessero di tutto ciò.

Prima di quella notte iniziai a cercare, cercare e cercare ancora chi nella nostra vita avesse così tanto potere, ma solo un nome spiccava sempre dalla bocca di mio padre: Williams.

La reincarnazione di una merda sulla terra che manda il figlio ad uccidere la persona che ama solo perché omosessuale.
Una mente contorta e marcia, da far invidia agli psicologi che vorrebbero esaminare il suo cervello degno di essere scritto sui libri di psicologia da tanto che è contorto.

Sicuramente un ragazzo di vent'anni non passò inosservato a fare domande su domande e ricerche su quell'uomo, ma avevo scoperto una cosa.
Una cosa che secondo il mio modesto parere ha firmato la mia condanna.

E quando riuscì due settimane fa ad andarmene da quella cazzo di clinica dove mi avevano rinchiuso per tre fottuti anni,alternando incontri clandestini con una buona dose di minacce per farmi stare zitto, l'unica cosa che cercavo era vendetta.

Da quando ero stato portato via avevo problemi a dormire.
I casi erano due, o mi svegliavo in piena notte con il petto compresso dalla paura di tornare la, oppure le mie notti venivano tormentate da incubi in cui le uniche immagini che raffiguravano erano di quei tizi che mi malmenavano se mi sottraevo a qualcosa che recasse denaro a loro ma poca sanità mentale a me.

HEART OF ICE AND LIMONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora