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Aron pov:
è un capitolo sensibile,se non ve la sentite aspettate il capitolo che arriverà entro stasera.
Era tornato.
Era tornato e non era uno dei miei soliti fottuti incubi del cazzo che mi ricorrevano da tre anni a questa parte.
Era lì in carne ed ossa e io lo avevo visto cazzo.

Avevo visto come ci fissava, avevo visto la morte nei suoi occhi, o almeno la fine che avrebbe voluto far fare a noi.

Lui ci voleva vedere morti e non lo biasimavo.

Raccontiamo tutti la stessa storia, tutti sono il cattivo nella storia di un altro, ma in questa storia, i cattivi eravamo tutti noi, chi più chi meno avevamo fatto la nostra parte.

Il racconto è sempre quello: io che accoltello Asher, Noah che scompare, Liam drogato.

Una enorme ed eterna menzogna.

Io sono il cattivo della situazione,sono quello spavaldo che fa si che le cose vadano come devono andare, eppure, c'è qualcuno peggio di me.

Quella notte di tre anni fa mi tormenta così tanto da farmi andare fuori di testa, come è successo con Ella.

Se penso a quella notte così lontana ormai,il mio petto si restringe e la mia mente si annebbia.
Quella notte non ho solo fatto quello che ho fatto ma ho insabbiato me stesso.
Me stesso e lui.

L'unica volta che ero riuscito ad essere me stesso, era stato con lui, ma qualcuno ha visto bene di andare a riferire tutto a mio padre.
Un uomo dal vecchio stampo che non solo l'ha fatta pagare ai miei amici ma ha fatto sì che ci ritrovassimo tutti nello stesso capannone dove venne fuori più di una verità.

Ricordo che quel giorno ero felice.
L'ultimo giorno che fui felice.
Ah se ero felice, ero andato da McDonald con lui e poi ci eravamo diretti in spiaggia.
Non era molto che ci frequentavamo, ma il nostro interesse l'uno per l'altro era sempre stato evidente,solo ai nostri occhi.

Immaginatevi se nell'altra società si venisse a sapere che due dei più grandi partiti siano omosessuali.

Il devasto.

Mio padre avrebbe fatto esattamente quello.
Non so quante volte abbia cambiato canale al telegiornale o per un semplice bacio dato in un film da due uomini.
"Immonde bestie con problemi mentali" ecco qual era la tipica frase che usciva dalla sua bocca ogni fottuta volta.

Usciva dalla bocca però di una persona che non si faceva problemi a scoparsi chiunque persona munita di vagina gli passasse davanti.
Non so nemmeno quantificare le donne che sono passate dalle mani di mio padre.
Sposate, vergini, accompagnate, non importava nulla.
Lui puntava e lui doveva avere, non esisteva donna che riuscisse a dire di no al suo fascino, o forse ai suoi soldi.

Ricordo ancora quel giorno che passai con lui al mare, scherzando e mangiando cibo spazzatura.
Non eravamo più i ragazzi dell'alta società, no, eravamo due ragazzi che stavano cercando di capire dove avrebbe portato quella conoscenza. Insieme.

Ricordo ancora i nostri baci, carezze e risate ipotizzando quel giorno che chissà, forse lo avremmo detto a tutti finendo di nasconderci.

Ma quando tornai a casa quel solo pensiero sfumo in un nano secondo.
Mio padre mi aspettava seduto nel grande divano a isola di casa nostra, il sole era ormai tramontato, e Santa Monica aveva preso il suo solito colore delle notti brave.

HEART OF ICE AND LIMONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora