trentaduesima parte

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come promesso il moro mi ha portato a fare colazione ma ovviamente ho dovuto insistere per pagare il conto, ora sta andando a casa da lui per aiutarlo a fare le valigie per domani.

io:"Christian magari le cose le devi piegare, che ne dici?"
dico vedendo le magliette poste nella sua valigia.
C:"ma non ho voglia di piegarle"
io:"levati dal cazzo"
lo sposto da difronte la valigia.
io:"ci vuole tanto a piegare una maglietta in modo decente?"
C:"sembri mia madre"
io:"sta zitto che é meglio"
sorride.
C:"sta sera facciamo un giro?"
io:"solo noi?"
C:"si, dopo cena"
io:"va bene"

finisco di piegare le magliette e Christian infila le ultime cose necessarie in valigia.

C:"sicuramente ho dimenticato qualcosa, poi ci penso"
sorrido.
io:"io devo andare a provare"
C:"ti accompagno"

usciamo da casa e montiamo in macchina arrivando dopo poco alla Scuola dei sogni.

io:"che silenzio oh"
C:"siamo soli"
R:"nah, non credo"
io:"oh che bello, non vedevo l'ora di incontrarti!" dico ironica.

passo di fianco a lei prendendomi una spallata da parte sua ed entro nella prima sala che trovo aperta.
Riscaldandomi li sento parlare, non sento molto di quello che dicono ma una parola risuona nel mio orecchio: bacio.

entra il moro in sala e faccio finta di niente.

io:"di che parlavate?"
C:"delle coreografie della gara"
prima bugia.
io:"mh, interessante"
si gratta la guancia e storce il naso.
beccato. Fa così solo quando mente.
io:"sai che non sai mentire Christian?"
C:"mh e dimmi, da cosa riconosci quando mento?"
mi ritrovo intrappolata tra il muro alle mie spalle e le sue braccia attorno ai miei fianchi.
io:"ti gratti la guancia e storci il naso, é da anni che va avanti questa cosa sai?"
sorride.
C:"stai attenta a tutto"
io:"già, ho anche un buon udito"
C:"e con questo?"
io:"cosa cazzo é successo tra te e lei?"
C:"niente, te l'ho detto" ripete il gesto di pochi secondi prima
io:"Christian non mi prendere per il culo"
C:"Emilia-"
io:"non cercare scuse, cosa cazzo é successo?"
C:"ci siamo baciati"
io:"fin qua c'ero arrivata, era prevedibile, poi?"
C:"non c'è stato un dopo, te lo giuro Emilia"
mi guarda negli occhi.
io:"io ti sto credendo Christian, ma se scopro che c'è stato altro mi incazzo"
C:"é tutto"
io:"é meglio per te"

mi libero dalla sua presa e mi metto a provare delle coreografie sotto il suo sguardo attento.

C:"sono così noiose queste coreografie"
io:"sei abituato a quelle di hip-hop mio caro"
C:"già"
io:"fammene vedere qualcuna tua no?"
C:"solo una, se no cadi ai miei piedi all'istante"
io:"si si, certo, senza dubbio"
ridacchio.

inizia a ballare e si percepisce proprio che é nato per fare questo nella vita, ci mette tutto se stesso.
A fine coreografia si leva la maglietta e me la lancia con tanto di occhiolino.

io:"era necessario?"
dico quando la musica finisce.
C:"no ma mi andava"
sorrido.
gli porgo la maglietta e se la mette velocemente.

io:"io ho finito"
C:"anch'io, andiamo?"
R:"Chri non é che mi dai un passaggio?"

che accollo.
che cazzo, é una cozza.
il moro annuisce.

L'ultima a uscire dalla scuola sono io, lei ovviamente mi ha sorpassata per stare attaccata a Christian.
La vedo aprire lo sportello davanti accanto al giudatore.

C:"no Rebecca, vai dietro"
R:"perché? Tanto questo posto é libero"
C:"questo posto ha nome e cognome"
R:"ma non farmi ridere!"

Chiudo a chiave la scuola e arrivo alla macchina spostando la ragazza dal mio posto.

R:"tu non puoi tornare a casa a piedi!?"
io:"mi viene da domandarti la stessa cosa"
fa un sorriso finto e si siede dietro.

prendo il telefono e scrollo la home di Instagram.
R:"Chri hai da fare sta sera?"
C:"si"
R:"e con chi?"
io:"indovina"
rotea gli occhi.
io sorrido e continuo a guardare il telefono.
Arriviamo di fronte a casa della ragazza.

R:"ciao Chri grazie!" gli da un bacio sulla guancia.

un bacio sulla guancia.

Il moro riparte.

io:"Ciao Chri grazie!"
dico imitando la voce della ragazza.
C:"e il bacino sulla guancia non me lo dai?" fa un sorrisino.
io:"lo vuoi sulla guancia?" sorrido.

mi guarda con la coda dell'occhio e scuote la testa mordendosi il labbro.

io:"sto aspettando una risposta"
C:"sono più bravo a fatti che a parole"
lo guardo confusa.

arriviamo di fronte a casa mia.
Non mi lascia il tempo di slacciarmi la cintura che si avventa sulle mie labbra mettendomi una mano sul collo.

mi stacco.
io:"il suo era un bacetto innocente"
C:"ma io da te non voglio bacetti innocenti"
fa ricongiungere le nostre labbra.

C:"sta sera non metterti robe corte o altro, non so quanto riuscirò a resisterti"
io:"addirittura!"
annuisce leccandosi il labbro.
io:"vado, a sta sera"

recupero le chiavi dal borsone e percorro il breve viale arrivando davanti alla porta d'ingresso che dopo due giri di chiave si apre.
Saluto il moro intento ad aspettare di vedermi entrare in casa e chiudo la porta alle mie spalle.

Sospiro.
Sento la necessità delle sue labbra sulle mie.

telepatia ||Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora