VI

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ero sdraiata sul divano, mentre scorrevo in cerca di una canzone da mettere.
«ma che cazzo metto?» dissi tra me e me arrabbiata.
alla fine mi ricordai di una cosa importante.
«ma quei coglioni fanno canzoni...» realizzai, cercando "taco hotel" sulla barra di ricerca.
«nessun risultato? ma come?» mi alzai e uscii di casa, per andare a chiedere a bill.
«bambi?» sghignazzò tom, appena mi vide alla porta.
«come si chiama la vostra band?»
«sei seria? ancora non lo sai?!» disse tom indignato.
«rispondi e basta»
«perché lo vuoi sapere?» continuò a provocarmi, sempre con quel sorrisetto.
«le domande qua le faccio io.» dissi, puntandogli un dito contro.
«cosa sei diventata? una poliziotta?» disse, per poi fare una finta faccia spaventata.
«bill!» urlai, sperando che mi avesse sentito.
«saresti una poliziotta molto figa però» disse, facendo spallucce.
bill mi sentì e venne a salutarmi.
«come si chiama la vostra band?» chiesi di nuovo.
ma anche bill ebbe la stessa reazione di tom.
«te l'ho detto un milione di volte!» mi sgridò offeso.
«senti, mi sono scordata. me lo dite e basta?» mi lamentai.
«tokio hotel. se te lo dimentichi non ti presentare più!» scherzò bill.
«vero cazzo. ora vado» dissi, cercando di svignarmela. ma tom mi prese dal polso e mi strattonò verso di lui.
«dove pensi di andare, bambi?» mormorò, tirandomi sempre più vicina a lui.
lo staccai con forza via, anche se quasi quasi...
«a fanculo? a casa mia forse?» sbraitai sarcastica.
«rimani da noi. ogni volta che ti invitiamo scappi» disse bill, facendomi entrare.
«perché volevi sapere il nome?» chiese bill curioso.
«mi serviva per...» non mi andava di dire che volevo ascoltare le loro canzoni.
«scommetto che volevi ascoltarci» disse tom, per poi ridere.
«non voglio morire giovane.»
ma a tom non piacque come risposta, infatti mi strappò il telefono dalle mani.
«sei storto? dammelo» urlai, cercando di riprendermelo, ma bill lo aiutò.
lo aprirono senza problemi, dato che non avevo nessun codice.
non ci misero nemmeno un attimo a vedere che stavo cercando il loro nome.
«taco hotel? sei cogliona?» e scoppiarono a ridere in coro. per poi continuare a prendermi in giro.
«hola, hablo español y soy mexicano» scherzò tom.
«volevi veramente sentirci però» disse bill.
«forse» sbraitai.
tom prese il telefono e fece partire una canzone delle loro. bill iniziò a cantare, mentre tom faceva finta di avere un chitarra in mano.
«ich muss durch den monsun» cantò.
«hinter die welt» e così via, finché la canzone non finì. io ero rimasta senza parole. amavo la voce di bill.
«te la cavi con la voce» mormorai io, tenendo sempre un'espressione indifferente.
«a me non li fai i complimenti, bambi?» fece il finto offeso.
sbuffai, per poi fargli il dito medio.
suonò il campanello e bill aprì.
tornò poco dopo con nadine e con due ragazzi, quelli lì, gustav e georg.
«ciao bella» disse tom, fiondandosi su quella.
che palle. di nuovo lei.
ero leggermente gelosa, anche se non ne avevo motivo.
si buttarono sul divano e lei si mise a cavalcioni su di lui. iniziarono a baciarsi non-stop e io li guardavo assassina.
però georg e l'altro iniziarono a parlarmi, quindi dovetti girare lo sguardo.
digrignai i denti, e continuai a parlare con loro.
«bill, ma si conoscono da tanto?» chiesi, riferendomi a nadine.
«qualche mese. tom vuole una cosa seria con lei» non fui molto contenta.
non so perché ma avevo il bisogno che lei stesse lontana da tom.
e avrei trovato un modo.
io trovavo sempre un modo.
mi misi a cercare il telefono che avevano usato tom e bill prima e appena lo vidi sotto il tavolo lo presi. andai direttamente su instagram e mi misi a fissare le mie tante richieste.
"hey, conosciamoci"
"ciaoo, sei bellissima"
"ciao bella ;)"
e bla bla bla.
ne scelsi uno e risposi. era molto bello e sicuramente era ancora libero.
iniziammo a fare conversazione via chat, e io persi tanto tempo.
ignorai tutti, e continuai a scrivergli imperterrita.
"sei libera questi giorni?"
"anche ora"
"va bene, allora ci vediamo in centro?"
"k"
chiusi velocemente la chat e salutai tutti, anche nadine e tom.
corsi a casa a prepararmi, e poco dopo ero già in centro, grazie skate.

corsi a casa a prepararmi, e poco dopo ero già in centro, grazie skate

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lo riconobbi subito e andai dritto da lui.
«hey ambe-» disse sorridendomi.
«ti piace questa ragazza?» lo interruppi, mostrando il profilo di nadine.
«é molto bella, ma-»
«ma un cazzo. la scoperesti?» volevo arrivare dritta al punto.
«penso di sì, però-»
«com'è che ti chiamavi?» dissi velocemente.
«ma prima te lo avevo- liam.» smise subito di lamentarsi appena gli lanciai uno dei miei sguardi.
«bene liam, ti ho trovato la ragazza. che ne dici?» almeno nadine era fuori dai piedi così!
«io ero venuto per te...» rispose rattristito.
«che. ne. dici?» ripetei per farmi capire meglio.
«va bene. presentamela» mormorò, mettendo le mani avanti.
«dammi tempo fino a domani» poi lui annuì e ci demmo incontro per il giorno dopo, con nadine.
ora mi bastava convincerla. tanto ero certa che non amasse veramente tom.
non sapevo cosa mi era preso, seriamente.
tornai a casa dei kaulitz più veloce di un treno.
«hey nadine!» provai ad essere il più amichevole possibile, anche se non mi veniva bene.
«che vuoi?» disse scocciata, probabilmente perché avevo interrotto il suo limone con tom. imbarazzanti. ma non sarebbe durato ancora a lungo. a quel pensiero sorrisi.
«ti va di fare un giro? vorrei conoscerti» mentii, ma pregai che non mi mandasse a quel paese.
«sono impegnata con-» provò a dire, ma tom la interruppe.
«nadine, devo fare altro anche io» disse. grazie a dio si era fatto utile quel coglione. eppure stavo facendo tutto quanto purché lui e nadine smettessero di frequentarsi.
iniziarono a discutere per qualche minuto, ma poi nadine mi seguì fuori dalla porta.
iniziai a conoscerla, e avevo ragione.
«come va con tom?» chiesi, accendendo di nascosto una registrazione vocale. magari mi poteva essere utile in futuro.
«é tipo... bravissimo a scopare. e poi é pure famoso» ecco, era interessato a lui solo perché sapeva muovere bene le dita, e non solo tra le corde della chitarra.
«quindi ti piace?»
«a letto sì» disse, per poi ridacchiare come un'oca.
ecco. avevo tutto. ora bastava mostrarle il ragazzo e il gioco era fatto. interruppi la registrazione, e poi le spiegai del tipo.
«mi vuole conoscere?!» urlò esaltata.
«eccome...» dissi. ero stata furba.
«ti amo! alla fine mi ero anche rotta di tom!» continuò, per poi abbracciarmi.
rimasi spiazzata dal quell'abbraccio, ma provai a non staccarmi. non potevo far saltare tutto in aria solo perché non amavo essere toccata.
ci salutammo e poi ci scambiammo il numero.
«poi raccontami com'è andata con liam» dissi, per poi farle l'occhiolino.

boom. missione compiuta.

spazio autrice
bambi manipolatrice>>>🤭 spero che l'azione di amber non sia troppo incoerente per voi, ma io stavo pensando che lei si stia un pochino affezionando a tom😉
comunque ditemi se il capitolo vi é piaciuto💋❤️

ps: actions will have consequences.

ma ora vi lascio con un'opera d'arte:

BHAHAHAHAUAHAHHAHAHAHAH a domani💗🫶🏼(edit: ma vi é arrivata la notifica di quando ho pubblicato??)

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BHAHAHAHAUAHAHHAHAHAHAH a domani💗🫶🏼
(edit: ma vi é arrivata la notifica di quando ho pubblicato??)

incasinati - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora