XXII

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dopo aver finito la mia "discussione" con adrian, mi misi ad ascoltare della musica in camera mia.
poco prima avevo posizionato il pupazzetto di bambi sopra al mio letto, così che mi potesse fare compagnia, nonostante mi sentissi ancora piena di sensi di colpa.
mentre ascoltavo eminem in sottofondo, continuai a pensare delle mie azioni.
se tom avesse scoperto questa cosa, altroché "amarmi per sempre" o "venire a farti visita".
questo se ne viene a conoscenza mi odierà per tutta la vita.
i miei modi di dimostrare amore erano piuttosto discutibili.
la musica si interruppe e io alzai le sopracciglia, arrabbiata.
«non osare fermare eminem!» mormorai, prendendo in mano il mio dispositivo.
mi accorsi di star ricevendo una chiamata da parte di tom, e sussultai.
non potevano averlo già scoperto!
risposi impaurita, ma appena mi salutò capii che l'avevo scampata.
«amore, perché te ne sei andata di botto? torna, mi manchi già, bambi» disse con tono da bambino.
«non ci vediamo da nemmeno due ore e già ti manco? figuriamoci quando ci vedremo una volta all'anno se ci va bene» scherzai. ero brava a tenere il gioco.
«zitta e vieni» mi ordinò, chiudendo poi la chiamata. tipico suo.
mi rivestii e scesi le scale di corsa.

aprii la porta di casa loro, dato che non era chiusa e dopo poco ero già in salone a salutare i ragazzi

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aprii la porta di casa loro, dato che non era chiusa e dopo poco ero già in salone a salutare i ragazzi.
«dov'eri?» chiese bill.
«avevo da sistemare due cose con mio fratello» le due cose erano: farmi psicoanalizzare e disperarmi, ma questi sono dettagli.
tom corse verso di me e mi buttò sul divano. mi rubò il cappello e se lo mise addosso.
«questo diventa mio» esclamò, ispezionandolo.
risi e lo baciai in bocca.
lui mi chiese anche l'accesso e quindi diventò presto qualcosa di più intimo.
«preferivo quando vi odiavate» alzò gli occhi al cielo georg, e gli altri risero.
«che ne dite di uscire a fare serata oggi?» propose gustav.
tutti acconsentirono, dato il desiderio di festeggiare il loro viaggio "imminente".
anche io fui d'accordo e poi salii in camera con tom, per prepararmi.
«mettiti un vestito» disse lui tranquillo, mentre giocherellava con i miei capelli.
«lo sai che non ne ho.» contestai io.
«te ne trovi uno» insistette.
«ti sembro una maga?» dissi infastidita.
lui lasciò i miei capelli e si dirise verso il suo armadio.
lo aprì e io notai la sua vasta collezione di cappelli, ma non sembrava quello che stava cercando.
fece un po' di caos con i suoi vestiti e alla fine dello scaffale c'erano degli abiti molto più piccolini. osservai con attenzione e capii che erano vestiti da serata.
lo guardai stupita e lui sogghignò.
«a te la scelta, milady. »
«come fai ad averne co-» ma realizzai subito.
lui rise e io lo rimproverai.
«vergognati! » dissi arrabbiata, però alla fine decisi comunque di scegliere qualcosa.
«quante storie, se sai già che amo te, bambi»
alert: sensi di colpa!
dopo lunghe contemplazioni mi decidei.

«quante storie, se sai già che amo te, bambi»alert: sensi di colpa! dopo lunghe contemplazioni mi decidei

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«questo é assolutamente troppo, non approvo» mi sgridò lui.
«questo é quello che indossano le tue amanti?» mi arrabbiai, anche se il vestito mi stava da dio.
«questo non c'entra nulla! ti cambi, cioè così é come se fossi nuda!» insistette lui, ma io continuai a guardarmi allo specchio.
«se pensi veramente che mi farò comandare da te, allora ti conviene smettere di sognare» dissi con tono autoritario.
era la prima volta in vita mia che avevo coraggio a mostrare il mio fisico e sicuramente non sarebbe stato lui a rovinare il momento.
«le tipe toste non mi piacciono» borbottò tom, avvicinandosi a me minaccioso.
«io però ti piaccio da morire» gli mormorai all'orecchio, facendomi infine baciare.
scese verso i miei glutei che strinse con forza e mi continuò a baciare appassionatamente.
mi staccai delicatamente e gli sorrisi.
«cazzo, bambi, dovresti sorridere più spesso» mi disse stupito.
«zitto.» risposi acida, per poi cercare un pettine.
non lo trovai mai, e poco dopo mi ricordai di avere un ragazzo con i dread.
«inutile che ti sistemi, a me pari perfetta» mi complimentò, facendo spallucce.
«andiamo» mormorai, ignorando le sue parole.
mi corse dietro e si lamentò.
«perché non sembri mai apprezzare quello che ti dico o come ti tratto?» aveva cambiato espressione con un broncio e con degli occhi spenti.
l'avevo offeso. cazzo. non potevo peggiorare la situazione.
«no, tom. apprezzo tantissimo, giuro.» lo rincuorai, stringendogli le mani e abbracciandolo.
«quindi io non sto sbagliando niente?...» sotto sotto mi piaceva questa versione timida ed insicura di tom.
«assolutamente nulla. quella che sbaglia sempre sono io.» lo tranquillizzai ancora. comunque ero veramente sempre io l'errore.
«sbagli spesso, non lo posso negare, ma rimani comunque la mia piccola bambi.»
arrossii e lo baciai un'ultima volta, prima di salire in macchina di georg con gli altri.
durante tutto il tragitto, tom mi posò la mano sul mio interno coscia, che accarezzava lievemente.
«abbiamo mai visto amber osare così tanto con l'abbigliamento?» scherzò gustav.
«vuole ingelosire tom» rispose bill, facendomi l'occhiolino.
«bada a come parli gemello emo» si difese lui.
ridemmo tutti e quando fummo arrivati ci buttammo subito in pista.
ballai per lo più con tom, che non mi lasciava sola un attimo.
non mi dispiaceva affatto.
averlo sempre con me mi faceva stare bene.
iniziammo tutti anche a bere un po' troppo, escluso georg che non voleva rischiare alla guida.
uno almeno era maturo nel nostro gruppo.
nonostante l'alcol e il divertimento, non riuscivo a smettere di pensare a quanto successo quel pomeriggio.
mi sedei un attimo sul divano a riposare, mentre vedevo tom che parlava con delle ragazze in lontananza, presumibilmente delle fan.
accesi anche il cellulare e vidi una notifica di adrian.
"amby, stavo pensando, magari il biglietto é ancora rimborsabile"
risposi: "anche se lo fosse, non mi interessa, non voglio che partano"
lui vide il messaggio, probabilmente mi scrisse, ma a me non interessò molto.
sentii la voce di gustav, che era palesemente ubriaco, chiamarmi.
andai verso di lui. però prima passai verso tom a chiedergli qualcosa.
«amore, mi potresti tenere il telefono? mi sa che gustav vuole ballare e non so dove metterlo»
lui mi sorrise e io gli passai il cellulare.
ero stata così distratta da compiere uno sbaglio così stupido.
«certamente, milady» sogghignò lui, bevendo il suo drink con l'altra mano.
non so se preferissi di più essere chiamata milady o bambi, ma comunque mi sentivo amata in ogni caso.
corsi poi verso gustav.
mi divertii un mondo, perché alla fine si aggiunsero anche bill e georg.
ma la mia pace fu interrotta da un urlo.
«AMBER!» era un grido di tom.
cazzo.

spazio autrice
the moment before disaster HAHHAHAHA
cosa succederà? lo scoprirete domani cuori🫶🏼
spero che questa suspense vi piaccia MUAHAHHA
ditemi se vi piace e provate ad indovinare che casino scoppia 🤭💞

domandina: siete ancora team cristallo o vi siete schierate a bambi?
(meglio bambi, shh😭)

e nulla, a domani e che l'attesa vi faccia soffirr MUAHHAHA no scherzo vi voglio bene tutti💓💗

incasinati - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora