XLI

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corsi il più veloce possibile, con adrian che mi seguiva.
arrivati, sentii un'altra volta la voce di amber.
«ti prego, basta!» mi venne la pelle d'oca.
stava succedendo qualcosa di grave lì dentro.
diedi un calcio al garage, in preda al panico.
mi feci praticamente male da solo. poi, iniziai gridare cose del tipo "apri figlio di puttana" o "ti ammazzo", mentre le lacrime mi rigavano il viso e adrian cercava di aiutarmi in qualche maniera, anche lui disperato.
continuammo così per qualche minuto, e finalmente logan aprì.
appena incontrai il suo sguardo, gli tirai un pugno sul naso. mi sa che fu veramente forte, perché urlò immediatamente.
lui contrattaccò, ma io avevo adrian dalla mia parte.
intanto c'era amber dietro, che era mezza svestita.
come si poteva essere così schifosi?
nonostante sembrasse distrutta e stanca, provò a liberarsi.
«adrian! passami quel coltellino!» gridò lei per attirare l'attenzione del fratello.
lui smise di pestare logan e ascoltò la richiesta di bambi.
poco dopo, era già libera e si era alzata.
iniziò anche lei a picchiare sempre con più cattiveria il coglione.
ormai, lui se ne stava rannicchiato a terra.
«chiama la polizia» esclamai, fermandomi.
«non faranno storie sul fatto che l'abbiamo praticamente steso?» chiese confuso adrian, che stava iniziando a pentirsi delle sue azioni precedenti.
«col cazzo. primo, si chiama autodifesa. secondo, se lo merita.» dissi io infuriato, girando poi lo sguardo verso amber.
aveva sofferto e si vedeva. provavo un odio indescrivibile nei confronti di quel bastardo di logan. lei provò a coprire le ferite, invano. io le presi i fianchi e la spinsi verso di me, cosicché potessimo finalmente abbracciarci. durante quel lungo abbraccio, non feci altro che piangere e piangere. quando mi staccai, vidi la stessa reazione da parte di bambi.
«cosa ti ha fatto?» mormorai, tenendola stretta a me.
«non ne voglio parlare. sono ancora traumatizzata.» sussurrò.
adrian, che aveva appena finito di parlare coi poliziotti, venne verso di noi.
baciò sulla fronte amber e anche lui scoppiò in una fontana.
«dovevi dirmi di questi messaggi minacciosi» la rimproverò lui. non gli rispose. io andai a controllate nuovamente logan, mentre i due fratelli conversavano.

«brutto stronzo, vergognati. fai schifo. non hai una ragione di esistere» lo insultai un'ultima volta.
lui ormai si era alzato, ma in quell'istante, la polizia prese logan da dietro.
«lei ha il diritto di rimanere in silenzio. qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. ha diritto a un avvocato durante l'interrogatorio. se non può permettersi un avvocato, gliene sarà assegnato uno d'ufficio.» disse uno di quelli, mentre l'altro ammanettava logan.
io stavo per ridergli in faccia, ma mi trattenei.
nel mentre, amber stava parlando con un ufficiale, probabilmente impegnato a farle domande sull'accaduto.
io mi guardai intorno e vidi un'altra ragazza comparire dalla porta del garage.
«che cazzo succed-» iniziò, ma appena notò il figlio di puttana ammanettato, amber libera, la polizia e due sconosciuti, si fermò, diventando pallida in viso.
«anche lei! lei mi ha fatto questi.» gridò amber, mostrando dei tagli molto profondi in varie parti del corpo.
quindi circondarono anche l'altra ragazza e ammanettarono anche lei, ripetendo la stessa frase lunghissima di prima.
né lei né logan aprirono bocca, vennero scortati in macchina e noi tre fummo obbligati a lasciare la scena.
io sospirai, ancora con le lacrime che mi rigavano in viso.
durante il viaggio di ritorno non parlammo molto, io tenevo il braccio dietro il collo di amber e adrian smanettava con il suo telefono.
«mentre mi picchiavano, hanno detto che volevano prendere pure te.» disse di punto in bianco.
«ce l'avevano con me quindi?» risposi intimidito.
«sì.» mormorò semplicemente.
una parola, ma io stavo già uscendo di testa, più di prima.
in sostanza, era tutta colpa mia.
era tutta colpa della nostra relazione.
e bambi stava per morire... per causa mia.
stare con me le creava solo più problemi e la esponeva al pericolo.
«sai che ti amo?» sussurrai infine, fermandomi in mezzo alla strada.
lei mi accarezzò i dread e mi baciò con delicatezza.
«anche io. grazie a voi due sono salva.» mugugnò, tirando su col naso.
«sei pazza? cosa ringrazi? siamo qui per te.» la sgridai io.
«non pensavo che a qualcuno importasse veramente di me prima di trasferirmi in germania.» ammise, facendomi rimanere ancora più di merda.
mi sentivo un peso per lei. quasi quasi volevo scomparire dalla sua vita.
nessuno si voleva più esprimere, quindi giunti a casa, parlai io.
«amber, dormi da me?» chiesi timidamente. lei annuì e io sorrisi.
«amby, riposati. sei veramente in condizini pessime» la redarguì adrian, prima di rientrare.
salimmo, senza fare rumore; non volevamo disturbare bill.
amber non parlava per nulla.
appena saliti in camera, si sedette sul letto.
io le preparai una felpa delle mie, così che potesse stare al caldo. poi trovai delle fasce, per i tagli sulle braccia. infine, la aiutai a sciacquarsi in bagno.
faceva fatica a reggersi in piedi e aveva ancora lividi e segni. in viso, aveva anche un occhio nero.
vederla così era terribile. non volevo immaginare quanto avesse sofferto.
«bambi, tranquilla ora. tutto é finito e sei con me. andrà tutto bene.» la rassicurai, abbracciandola da dietro, mentre si guardava allo specchio.
«sei importantissimo per me.» borbottò a bassa voce, stringendomi forte.
io le baciai la guancia e le presi la mano, portandola verso il mio letto.
«sdraiati, piccola bambi. non devi pensare più a nulla ora.» continuai a fare del mio meglio per rincuorarla.
vidi i suoi occhi brillare. quando poi si sdraiò, le misi anche la coperta.
«buonanotte...» mormorò lievemente. un secondo dopo aveva gli occhi chiusi.
chissà quanto male stava.
rimasi lì impalato, a vederla dormire. sembrava aver ritrovato la pace...
dopo essermi incantato, mi sciolsi i dread e mi preparai per accovacciarmi di fianco ad amber.
avevo fatto del mio meglio per aiutarla questa sera, ma non smettevo di pensare al fatto che avesse sofferto per causa mia.
io mi misi a pancia in su, e lei posò la sua testa sul mio petto.
fu difficile addormentarmi. avevo tanti pensieri in testa, molta tristezza e una ragazza che soffriva.
ma alla fine, continuando ad accarezzare i suoi morbidi capelli biondi, anche io riuscii a chiudere gli occhi.

spazio autrice
😭 lacrime giuro. datemi un ragazzo come tom.
scusate se ieri e l'altro ieri non ho pubblicato, ma ero impegnata.
comunque io ormai sono completamente presa da amber e tom😕
e ora che la storia sta per giungere al termine, posso finalmente chiedervi:
tutto per te o incasinati?
DAI ORA SONO SICURA CHE AVETE CAMBIATO IDEA IN MOLTIIII😭🫶🏼❤️
ci vediamo domani col prossimo capitolo 💓💕

incasinati - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora