XXXVII

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tom's pov
mi stavo annoiando da morire. non c'era bill a casa, quindi ancora peggio.
mi sdraiai a pancia in su sul divano e iniziai a giocherellare con il mio piercing.
presi il telefono e iniziai a riempire amber di messaggi.
"oo"
"vieni da me?"
"dai bambi mi annoio"
"o rispondi cogliona"
"non mi ami più??"
"ti riempio di baci"
non mi stava rispondendo e io ero infastidito.
non so se mi stesse ignorando o semplicemente era impegnata in quel momento.
sbuffai e continuai a non fare nulla.
il telefono infine vibrò e io guardai subito.
era di un numero sconosciuto.
"heyy tom <3 sono quella di qualche giorno fa"
ma questa chi cazzo era? ma perché la gente mi scriveva a caso? e io che speravo fosse bambi e mi compare questo toporagno.
sospirai e cancellai il suo contatto.
dopo, credo... venti minuti di puro ozio, sentii di nuovo il telefono vibrare.
«se non é lei la ammazzo» pensai tra me e me.
quando vidi la scritta "bambi <3" illuminarsi sullo schermo, iniziai a sorridere.
mi aveva risposto.
"scusa, stavo mangiando"
guardai il messaggio, non sapevo bene cosa dirle ora. volevo solo che fosse lì con me.
alla fine decisi di essere me stesso.
"ok io ho voglia di scopare" visualizzò subito. sicuramente stava morendo dall'imbarazzo, ma a me andava benissimo così.
"ma dai" ci mise tipo, non so, cinque minuti a scrivere due parole.
"o bambi vieni? mi manchi" continuai ad insistere io.
"k"
sempre con questo "k". giuro, me lo mandava ogni santa volta. ma non solo a me, ma a tutte le persone che le scrivevano.
però almeno sarebbe venuta.
«tom dove sei?» sentii la sua voce nel corridoio.
«già dentro di te» scherzai, per poi ridere della mia stessa battuta.
«cazzo ti ridi» rispose, comparendo poi sulla porta del salone.
cioè, io non so più che dirvi su di lei. troppa bellezza.
non le risposi, ma un sorriso mi comparve.
«perché sorridi?» chiese, per poi togliersi la felpa.
«hey calma bella, già ti spogli?» la presi in giro.
«ma stai zitto. ho solo caldo» disse. aveva sotto una maglia a maniche corte.
«comunque lo faccio perché sei... boh, credo la ragazza più bella che abbia mai visto.» ammisi.
e finalmente, anche lei mostrò un bella espressione sorridente, irresistibile.
«non é vero. ci sono ragazze più belle.» negò lei.
la spinsi sul tappeto e poi la baciai.
«ora mi spingi pure» disse lei, accennando un ghigno.
«sei in punizione.» risposi io con tono autoritario.
«perché?»
«perché hai detto una bugia» continuai a prenderla in giro.
«sei bellissimo coi capelli sciolti.» mormorò. non era suo solito fare complimenti, soprattutto così casualmente.
mi sdraiai, mettendo la testa in mezzo alle sue gambe e lei mi iniziò ad accarezzare i dread.
chiusi gli occhi, quasi mi addormentavo.
«mi ridai il mio cappello?» chiese lei, rompendo il silenzio.
«no. sei ancora in punizione» scherzai io.
rise e io mi alzai.
le posai un bacio sul collo e poi la convinsi a seguirmi.
salimmo in camera mia e io mi tolsi la maglia, rimanendo così a petto nudo. poi presi un pacchetto di sigarette e aprii la porta del balcone.
nel mentre, amber si era sdraiata sul mio letto a pancia in su.
appena mi vide fece una faccia infastidita.
«prima di tutto, dove esci in balcone così? secondo, ora fumi senza di me?» si lamentò, sedendosi a gambe incrociate.
«che sei gelosa?» sogghignai io.
mi fece un dito medio e si rimise sdraiata.
«poi pure senza maglia. bah. fai come ti pare» sbuffò.
«sei gelosa» dissi, per poi scoppiare a ridere.
lei sospirò e non rispose.
mi sdraiai sopra di lei, senza però farle male.
misi le mie mani sui lati del letto e incominciai a baciarla molteplici volte. prima sulla fronte, poi scesi sulle labbra. dopo avergliele assaporate per bene, le morsicai il collo.
lei si provò a togliere la maglia, senza successo, quindi la aiutai.
infine le tolsi anche il reggiseno.
«che imbarazzo» mormorò lei, appena finii.
le sorrisi.
«per cosa? non sono uno sconosciuto» le risposi. lasciandole un succhiotto molto visibile sul collo.
«non lo so. non mi piace scopare» scherzò lei.
«neanche con me?» dissi offeso, continuando a baciarle il seno.
«non sei te il problema. sono solo io che mi vergogno» ammise lei, sospirando.
risalii verso le sue labbra e misi un mio dito sopra, come per dire "shh".
«vuoi che continuo?» le chiesi io, posandole un bacio umido sulla guancia.
«già sai la risposta» mormorò lei, iniziando un limone inaspettato.
hey, non mi dispiaceva, chiaramente.
dopo aver continuato a lasciarle dei segni in tutto il collo e anche sul seno, cercai di toglierle quei pantaloni oversize che indossava.
sbuffai infastidito dalla difficoltà e lei mi prendeva in giro.
«ma metterti un vestito? così non dovevo stancarmi» mi lamentai.
«e tu dovresti essere esperto?» mi perculava lei, senza nemmeno aiutarmi.
«oh stai zitta, bambi» le risposi, per poi farcela.
li buttai dall'altra parte della stanza con rabbia e poi la osservai.
«ma questo é l'intimo che abbiamo comprato insieme!» affermai contento.
«pensavi che mi dimenticassi?» rise.
finalmente mi trattava bene. con il suo atteggiamento, aveva sempre una risposta acida contro di me. ora invece, sembrava essere diventata molto più dolce.
«sì, lo pensavo. non eri così qualche mese fa.» le spiegai, accarezzandole l'interno coscia scoperto.
«sono uguale a prima, solo non con te.»
«quindi non sei te stessa con me?» sussurrai preoccupato.
lei però sogghignò e mi travolse in un lungo e lento bacio.
«sono me stessa, e mi comporto come si deve con una persona che amo.» sì, era una frase molto bella. e io mi sentivo desiderato. avevo capito cosa intendeva.
nel mentre, io le sfilai le mutandine e poi iniziai a muovere lievemente le dita, per non farla innervosire troppo.
ansimò poco, ma poi io tolsi i miei di pantaloni.
una folata di vento entrò dalla finestra e vidi le gambe di amber rabbrividire.
«tranquilla...» le sussurrai, lasciando un attimo perdere la parte inferiore, perché volevo in primis assicurarmi che lei stesse bene.
con una mano aprii il mio comodino e tirai fuori due preservativi.
dopo che anch'io tolsi i boxer, feci attenzione che la mia bambi fosse a suo agio e la trascinai dentro di me.
non ci volle molto a vederla venire, cosa abbastanza divertente.
«secondo round?» esclamai, dopo fin troppo che insistevamo entrambi sul corpo altrui.
lei sbottò qualcosa che non capii.
«stanca?» dissi scherzoso, per poi rivestirmi pian piano.
«stanca. ma ho anche freddo» aveva di nuovo iniziato a tremare.
raccolsi la coperta, che prima era cascata e la aprii, stendendola sul suo magnifico corpo.

«posso la mia felpa?» io mi girai attorno alla ricerca di essa, ma poi ricordai che era al piano di sotto.
quindi aprii il mio armadio e ne afferrai una fra le mie.
«tieni questa. usala quanto vuoi.» gliela diedi. lei fece un lieve sorriso e la indossò.
«ha il tuo profumo.» constatò.
le dissi di farmi spazio e mi sdraiai di fianco a lei.
la abbracciai e dopo esserci presi in giro almeno mille volte, ci addormentammo, senza nessuna preoccupazione.
«mi devi ancora ridare il mio cappellino» mormorò con voce strascicata.
«zittaaa» conclusi io, scompigliandole i capelli con gli occhi socchiusi.

spazio autrice
loro due>>😭
io? far andare avanti la storia? naaaah
scrivere capitoli spicy tra tom ed amber? ovvio
scusate se non sono brava a scriverli, ma ho fatto del mio meglio😔💕💖
ditemi se vi é piaciutoooo💓
(io li amo TROPPO insieme veramente)
a domani con la prossima parte ❣️

incasinati - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora