tom's pov
stranamente lei non mi notò, perché indossava i suoi soliti auricolari.
io invece stavo nascosto per bene, e non si girò nemmeno una volta. altroché chitarrista, sono un vero ninja io.
ma appena si fermò, la vidi entrare in un piccolo edificio. era bruttissimo e sembrava praticamente abbandonato. che cazzo stava facendo amber in quel posto?!
volevo andare dentro a controllare, ma non sapevo se bambi si sarebbe arrabbiata.
allo stesso tempo volevo scoprire di più. cosa c'entrava suo padre con un luogo del genere? di certo non era una delle case che vendeva.
alla fine presi la decisione di entrare.
mi avvicinai lentamente e provai prima a vedere dalla finestra fuori.
e non ci credetti.
era lei, spalle al muro. con davanti un ragazzo alto quanto me, che le aveva messo le mani sui fianchi e le loro bocche stavano a due centimetri di distanza. il mio cuore stava pulsando troppo veloce. rimasi ancora a guardare, soprattutto per capire cosa avrebbe fatto amber. mi stava tradendo?
lei lo spinse via, ma quel coglione la strinse ancora più forte e infine la baciò.
non potevo più starmene lì impalato.
aprii la porta con forza e urlai.
«cazzo fai alla mia ragazza?» entrambi si girarono. lei impallidì, mentre l'altro fece un ghigno.
«é un peccato che la tua fidanzatina non ti ami allora» disse lui scherzosamente. lo presi per la maglia, ma l'unica cosa che fece era ridere.
«tom... posso-» disse amber.
«tu stai zitta» gridò quel energumeno.
nessuno parlava così con lei.
«non dire stai zitta alla mia ragazza, chiaro?» vociai infuriato, per poi tirargli un pugno sul naso.
gli uscì del sangue e lui mi tirò un ceffone.«tom, per favore, smettila!» mi pregò lei. io però ero troppo incazzato per ascoltarla.
feci per tirargli un altro pugno, ma lui mi parlò.
«vuoi davvero fare a botte con me?» mi prese in giro, come se lui fosse più forte di me.
«io ti distruggo completamente» lo minacciai, fissandolo nei suoi occhi taglienti.
«non fate un cazzo voi due. fermi madonna» si mise in mezzo amber.
«perché ti fai baciare da lui? pensavo fossi fedele» dissi triste.
«non lo faccio di mia spontanea volontà!» si giustificò.
«quindi tu...» mi girai di nuovo verso il tizio.
«tu... tocchi la mia tipa... senza il suo consenso?» dissi, facendo delle pause mentre parlavo, per sembrare più "pericoloso". gli tenevo il colletto della maglia sempre con più forza.
«no fratello, fammi spiegare anche a me» mormorò con un sorrisetto.
rimasi in silenzio, curioso di scoprire il suo punto di vista.
«la tua presunta ragazza, mi aveva detto di essere single. e poi ieri sera... beh, ci siamo divertiti, niente di che, se vuoi puoi riprendertela» spiegò lui.
«che cazzo dici?! sei un bugiardo di merda!» urlò amber.
ma di chi potevo fidarmi?
«mi dispiace per le corna. le tipe sono tutte uguali» disse ironico, per poi fare spallucce.
io ero a bocca aperta. non sapevo che dire o che fare.
«non sto tradendo il mio ragazzo brutto figlio di puttana! sei un perverso del cazzo, dì la verità! ieri mi hai iniziata a toccare senza permesso e hai pure insinuato che non sarebbe successo un'ulteriore volta!» gridò sempre più infuriata amber. si avvicinò a lui e gli lanciò un calcio sulle palle, lui gridò dal dolore, mentre io iniziai a picchiarlo.
«non mentire! se no giuro ti ammazzo» urlai, spingendolo per terra.
lui iniziò a rispondere ai miei attacchi e così continuammo per qualche minuto.
amber non riusciva ad avvicinarsi.
quel ragazzo mi lanciò anche un pugno nell'occhio, che mi faceva malissimo.
ma nonostante quella ferita, io riuscii ad avere la meglio.
«basta, sei pazzo o cosa?» mi urlò lui.
«non sono pazzo. devi solo dirmi la verità se non vuoi che continui» continuai a minacciarlo io.
«lo sai che posso denunciarti?» mi rispose lui, ricomponendosi.
«se ti uccido non avrai tempo di denunciarmi» mormorai, digrignando i denti.
«calmati ora» mi rimproverò amber.
«ok, ora parla. cosa é successo ieri?» gli domandai infine.
«va bene, la tua ragazza non ha fatto nulla di quello che ho detto. felice?» sbottò lui, provando a nascondere la vergogna.
«e cos'ha fatto? e cosa fa qui con te?» continuai a chiedere.
«te lo posso dire anche io questo!» si intromise bambi.
«e mi dovrei fidare? dici di aiutare tuo padre quando in realtà vai da questo qui!» esclamai.
ero arrabbiato anche con lei. perché non mi aveva raccontato nulla?!
«ti devi fidare! non sto facendo nulla di strano, sto solo lavorando qua!»
fra poco non ci stavo capendo niente nemmeno io.
«lavori? per questo qui?» dissi schifato.
«sì, é vero. sono solo un tatuatore! e non sapevo che lei fosse fidanzata» ammise l'altro.
la mia testa faceva male e il mio occhio dolorava anche.
«basta. amber, andiamo via da qui e mi spiegherai tutto come si deve.» decisi infine.
non avevo le energie di stare dietro a tutti quei problemi.
«deve lavorare! io la pago!» si lamentò ancora quel coglione.
«ma stai zitto. non ho intenzione di farmi comandare da un pervertito e da un bugiardo. mi licenzio, vaffanculo» sbraitò lei, per poi uscire dal negozio.
io la seguii.
«che cazzo ti é preso?» gli urlai, mentre lei camminava molto più veloce di me.
«nulla!» rispose lei alterata.
la raggiunsi e la abbracciai da dietro.
«perché non mi hai raccontato di lui?» le chiesi tristemente.
«lascia stare. volevo solo trovare un lavoro, ma ora ho perso anche quello.» rispose delusa.
«meglio perdere il lavoro che avere a che fare con uno del genere!» la sgridai. non avrebbe più avuto niente a che fare con quel tipo, o almeno finché io ero il suo ragazzo.
«non sei arrabbiato con me?»
«non hai colpe, o almeno credo...» mormorai insicuro. infondo li avevo visti baciarsi.
«giuro, tom. non ti farei mai una roba così. ti amo, ma proprio tanto.» mi disse per tranquillizzarmi.
«anche io ti amo. ma cazzo, dovevi dirmelo. questo ti molesta e non avvisi me?» la redarguii un'altra volta.
«solo che... mi serve il lavoro»
«perché devi lavorare? non ce n'è bisogno» ero confuso. da un giorno all'altro aveva deciso di mettersi a lavorare. che motivazione poteva mai avere?
«é importante e basta. ora non so che fare...» disse in preda all'ansia.
«stai tranquilla. prova a stare spensierata nella tua vita. porca troia, con te non si può stare calmi!» scherzai, per poi accarezzarle i suoi morbidi capelli.
lei mi sorrise timidamente e io non resistetti dal baciarla.
«sei così bella. non voglio più vederti triste. ne hai passate troppe. sorridi per me, bambi...» mi veniva la malinconia.
mi abbracciò fortissimo, come non aveva mai fatto prima.
«con te ho ritrovato la felicità. grazie per esserti fidato.» mi sussurrò infine.
«andiamo a mangiare da qualche parte. non pensare a niente, sei con me» la rasserenai, facendole poi un'occhiolino.spazio autrice
e nulla, non li ho fatti litigare perché:
1. nei commenti avevate tutti paura che succedesse un casino
2. tom si fida di amber
3. sono troppo carini basta
(capitolo di domani attesissimo bill x adrian🫶🏼)
spero che la mia storia continui a piacervi e nulla, a domani 💘💘
ps: quasi 100k letture pure su questaaa
(tutto per te é già a 200k+ HAHAH)
grazie ancora per tutto il sostegno e le belle parole 💞
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incasinati - tom kaulitz
Fanfictionamber si è appena trasferita in germania con il padre, a seguito di vari problemi familiari. ma ci sarà qualcuno che non le renderà la vita facile... «mi piacciono i tuoi occhi. sono ambrati, come il tuo nome. sai chi altro ha gli occhi come i tuoi...