riuscii a liberarmi di quella cagna di nadine, ma ovviamente non poteva andare tutto bene.
ero in giro con bill, gustav, georg e tom ed eravamo comunque tranquilli.
ma tom ricevette un messaggio da parte di quella.
"tom, non mi interessi più"
quando lo lesse ad alta voce, tutti quanti erano tristi per lui. sì, intendo tutti, ma io no di certo.
nessuno se lo aspettava, e tom ci rimase malissimo.
«com'è possibile?!» era praticamente disperato, e io mi stavo rompendo.
«stai tranquillo, ce ne sono altre» lo rassicurò georg.
io me ne stavo sul mio skate, a fare i trick, mentre provavo a non godere.
«ha scritto di nuovo!» urlò tom, accendendo di nuovo il telefono.
"ringrazia amber" lesse anche questo ad alta voce, e tutti quanti posarono la sguardo su di me.
merda.
«cosa intende?» chiese bill delicato.
rimasi in silenzio, e continuai a giocherellare con il mio skate.
«cosa hai fatto?!» mi gridò tom.
«stai calmo. voleva usarti» mi difesi, anche se la situazione era critica.
«come? e tu come cazzo lo sai?» procedé lui, sempre più arrabbiato.
«perché me l'ha detto forse?» dissi ironica, per poi prendere una sigaretta dal pacchetto.
gustav mi passò il suo accendino e io continuavo a sembrare tranquilla.
«cosa le hai detto? perché non mi vuole più?» sbraitò tom.
«si é trovato un ragazzo. semplice» dissi, facendo uscire tutto il fumo fuori dalle labbra.
«tom, calmati. ne hai fin troppe che ti aspettano» lo provò a tranquillizzare gustav.
«é inutile che provo ad avere relazioni serie, se questo é il risultato!» mormorò tristemente, sedendosi su una panchina e rispose anche a nadine. che cazzo.
"cosa ha fatto amber?"
la risposta arrivò poco dopo. purtroppo.
"mi ha fatto conoscere uno meglio di te"
«senti. posso spiegare-» dissi, ma tom mi guardò indignato.
«lo sapevi. cazzo, tu lo sapevi che mi piaceva!»
«am, cosa hai combinato?» mi chiese bill, che sembrava deluso di me.
io non sapevo più che dire. forse avevo sbagliato ad essere così frettolosa.
«niente. giuro. ma lei ti usava» dissi gesticolando.
non mi capitava mai di perdere il controllo, ma in quel momento non sapevo come sistemare.
«e tu che cazzo ne sai?» urlò tom infuriato.
«ho le prove» dissi, alzando gli occhi al cielo e afferrando il mio cellulare.
cercai la registrazione e gliela feci sentire.
appena finì, tutti quanti non sapevano cosa dire. tom però scosse la testa.
«sono tutte uguali-» provò a dire georg, riferendosi a nadine.
«é tutta colpa sua!» sbraitò tom, indicandomi aggressivamente.
«ma ti ha fatto un favore» mi difese gustav.
«non ti fai mai i cazzi tuoi te?» urlò, avvicinandosi verso di me.
io risi leggermente.
«mi fai schifo!» urlò. e poi prese il suo skate e se ne andò.
neanche sapeva tutta la storia che si era già esaltato. figuriamoci se avesse scoperto che avevo costretto quel liam a conoscerla, facendo finta di essere io quella interessata. avevo fatto un mini macello. però almeno se n'è andata.
«tom! torna qui!» urlò bill, che fu ignorato.
«che gli é preso? cosa aveva quella nadine di speciale poi?» dissi scettica.
«am, era meglio se ti facevi i cazzi tuoi.» mi rimproverò bill.
«non ti ci mettere» risposi, prendendo un'altra sigaretta. non era solito fumarne così tante in una volta, ma ero stressata, il mio corpo ne aveva bisogno.
«come le hai trovato un altro?» chiese gustav, che voleva capire meglio la situazione.
«affari miei» risposi, triste.
«non riuscite a stare senza litigare?» domandò bill.
non gli risposi e dissi che volevo tornare a casa.
per loro non fu strano che io volessi andarmene via prima.
come avrei fatto con tom stavolta, non sapevo.
alla fine era stata una mossa stupida da parte mia. cosa mi interessava a me della sua relazione con quella?
ora che il danno era stato fatto, io non smettevo di pensare a quanto avevo sbagliato.
ma sotto sotto era tutta questione di gelosia.
«ero gelosa di lui?!» mormorai, dando voce ai miei pensieri.
«ma che cazzo mi é preso» continuai.tom's pov
anche nadine non mi voleva più. logico.
mi ero affezionato a nadine e volevo veramente avere qualcosa con lei, non solo qualche bacio.
ma ovviamente chi doveva venire a rovinare tutto? amber.
era sempre così. sembra essere velenosa.
«tom! sei impazzito?» urlò bill, venendo in giardino, dove io stavo fumando.
«forse»
«perché te la sei presa con am?» mi chiese.
«é lei che ha allontanato nadine da me!» urlai, ancora arrabbiato.
«vedi le cose da un'altra prospettiva. sei sicuro che sia un male?» in fondo aveva ragione. quelle registrazioni audio spiegavano un po' tutto.
«si poteva fare i cazzi suoi» sbraitai, per non dargliela vinta.
«sì, é vero. ma cosa rimane di concreto, tom?» domandò serio.
«nadine non era come me la immaginavo» mormorai.
«esatto. mica vuoi una cagna come ragazza. ora smettila di fare il depresso, porca puttana. a me stava pure antipatica» disse infine bill, per poi alzarsi dalla sedia del giardino.
rimasi lì seduto, pensando a bambi.
non che me ne intendessi molto di pazze, ma dopo tanti ripensamenti, penso che fosse gelosa di me e quella troia.
avrei dovuto chiedere scusa ad amber per quella scenata di prima.
salii in camera ed uscii in balcone. stranamente era già lì.
mi fissò e non disse niente, quindi fui costretto a parlare io per primo.
«ciao bambi» provai a dire gentilmente.
non rispose, però continuava a fumare.
«fuma di meno. ti fa male» la rimproverai, anche se già sapevo la sua risposta.
«senti chi parla»
non aveva tutti i torti.
«scusa se sono scappato via in quel modo» dissi, mettendomi le mani tra i dread.
rimase per qualche minuto zitta, probabilmente per pensare a cosa rispondermi.
«é colpa mia» tre semplici parole, ma per lei no, a quanto pare.
«ma non mi dire, bambi» dissi sarcastico.
«sono seria.» disse, e poi mi iniziò a raccontare tutto.
rimasi senza parole.
«ma che cazzo di pensieri hai fatto? sei impazzita.» ero arrabbiato, ma provai a trattenermi.
lei annuii, per poi continuare a fumare.
io ormai non sapevo più che dire. me ne tornai dentro, lasciandola da sola.
non capivo i suoi ragionamenti. aveva fatto tutto quel caos per pura gelosia. ma poi gelosa di cosa? neanche le piacevo. ma poi neanche a me interessava lei. che cazzo voleva da me?amber's pov
dissi tutta la verità a tom, comunque era giusto così. ma non sarebbe più successo qualcosa del genere. non riuscivo neanche io a capirmi più.
forse mi faceva schifo ammetterlo, ma forse quel chitarrista aveva fatto nascere qualcosa in me.
più provavo a nasconderlo, più diventava evidente.
«no. impossibile.» provai a negare, scuotendo la testa.
«con chi parli?» mi girai di scatto e vidi di nuovo mio fratello.
«intanto si bussa.» gli dissi infastidita.
«era aperto, che ti prende?»
alzai gli occhi al cielo. non mi andava di raccontargli che forse mi stava iniziando a piacere un chitarrista presuntuoso.
«amby, sai che sono qua per aiutarti?» mormorò, sedendosi di fianco a me.
non potevo sempre tenermi tutto dentro. mio papà me lo diceva ogni volta. ne dovevo parlare con persone di cui potevo fidarmi.
«senti, non mi giudicare.» gli ordinai.
lui mi sorrise ed annuì.
«penso che... penso che... sì va beh, lascia stare»
«e dai. dillo ora!» insisté lui.
«penso che... mi piaccia un ragazzo?» era tipo il tono più da bambina che avessi mai usato in vita mia.
lui mi squadrò e poi rise.
«avevi paura di dirmi una cosa così infantile?» mi prese in giro.
«non rompere.» dissi, girando lo sguardo verso casa di tom.
«amby é innamorata, amby é innamorata» iniziò a cantare quel coglione di mio fratello.
lo guardai malissimo.
«zitto! ti sente. e poi non sono innamorata.» mormorai a bassa voce.
«stai scherzando? é il vicino, quello che si veste novanta taglie più della sua?» bisbigliò.
«anche io mi vesto così. e mi stai insultando.»
«andiamo dentro. ho dei consigli da darti. e in più qua non si respira più» disse, per poi indicare schifato le mie sigarette.
quando fummo dentro, mi feci purtroppo dare dei consigli da mio fratello, che se ne intendeva, a quanto pare.
«adrian. non sono sicura che mi piaccia, e poi anche se fosse, non riuscirò mai ad essere una brava fidanzata!» ero onesta. in fondo, la mia unica relazione finì in modo alquanto tragico.
«tutte scuse. ora che vai in vacanza con lui e gli altri, stupiscilo»
il giorno dopo saremo dovuti partire, e io ero abbastanza in ansia. non ero mai andata al mare con gli amici. beh, se é per questo, non avevo neanche mai avuto degli amici, ma quella é un'altra storia.
«sembro una bambina.» dissi infastidita.
«ma cosa dici. tutti quanti si innamorano» continuava a prendermi in giro.
«coglione. non sono innamorata! ho solo detto che forse mi piace! chiaro? sei sordo? vuoi lo spelling?» dissi arrabbiata.
«scusa, sono solo... contento per te!» rispose.
«contento di cosa? l'amore porta solo guai» mormorai, per poi buttarmi sul letto.
«amber! la valigia per domani!» urlò mio padre dal piano di sotto. ovviamente l'avevo dimenticata.spazio autrice
allora allora: la situa é un pochino strana, perché tom tipo la detesta, mentre amber non capisce cosa prova per lui BAHHAHAHA, ma vorebbe odiarlo 😭
comunque la sto leggermente addolcendo😇 (solamente con tom, sarà tipo "i hate everyone but you" trope😭🫶🏼)
va bene cuori, spero vi piaccia💋💗
(più tardi posto la prossima parte)
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incasinati - tom kaulitz
Fanfictionamber si è appena trasferita in germania con il padre, a seguito di vari problemi familiari. ma ci sarà qualcuno che non le renderà la vita facile... «mi piacciono i tuoi occhi. sono ambrati, come il tuo nome. sai chi altro ha gli occhi come i tuoi...