anche gli ultimi controlli da parte dei medici terminarono, e io finalmente, potevo tornarmene a casa.
ero ancora molto stanca e i dottori mi avevano raccomandato di riposare almeno una settimana, cosa che non mi dispiaceva affatto.
però mi dissero anche che devo seguire terapie per quanto riguarda il discorso dell'autolesionismo.
sinceramente, non sarei mai andata da uno psicologo, perché non mi erano mai serviti a nulla.
io comunque promisi di prendere un appuntamento il prima possibile, così da potermela svignare.
tom ed io ci tenevamo per mano, e adrian camminava, probabilmente imbarazzato di essere il terzo incomodo.
«allora cara, mettiamo in chiaro delle cose: ti vieto di tagliarti» mi iniziò a sgridare mio fratello.
«sono d'accordo.» lo difese anche tom.
io sbuffai.
«ci provo» risposi, non guardandogli nemmeno negli occhi.
«prometticelo» insistette adrian.
ci pensai un attimo e poi glielo promisi.
lo dicevano solo per il mio bene.
«e smettila anche di fumare» continuò tom.
«chiedi troppo» borbottai.
«io non chiedo, te lo sto ordinando» disse infine, fissandomi.
sbuffai di nuovo e continuai a camminare verso la macchina.
quando arrivammo mi sedetti e chiusi gli occhi.
si vedeva che non mi ero ancora ripresa del tutto.
«ti amo» disse tom e io mi svegliai immediatamente.
lui rise dalla mia reazione istantanea e io gli feci il dito medio.
«tu non mi ami?» chiese.
«ovviamente ti amo. guarda cosa ho fatto per te» dissi poi.
quando tornammo a casa. adrian salì da noi, mentre io andai insieme a tom.
c'era anche bill, che appena mi vide mi abbracciò forte.
«am, mi sei mancata» mormorò.
«anche tu.» ammisi.
«come stai? ho sentito che eri in ospedale...» disse timidamente.
«sto meglio, ora.»
«basta abbracciarvi» esclamò tom, prendendomi e baciandomi.
«sei serio? mi piace un maschio e sono tuo fratello» si difese bill, indignato.
«non mi interessa. é mia» io risi leggermente e lui mi buttò sul divano.
«hai finito di buttarmi su ogni posto che vedi?» gridai infastidita.
«no. é divertente» disse con un sorriso.
io sospirai e lui si mise di fianco a me.
«siediti sopra di me» disse scocciato, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
«perché dovrei?» risposi arrabbiata.
«perché ti devo limonare» continuò con lo stesso tono di prima.
«hey belli, qua ci sono anche io» si mise in mezzo bill, che era rimasto in piedi davanti a noi.
«adrian é solo in casa» esclamai io.
«va bene, a dopo allora» disse, per poi correre fuori dalla porta.
scoppiammo a ridere, tom aveva aperto la bocca, sicuramente voleva sparare una delle sue frasi, ma lui fu così veloce ad uscire, che non ebbe probabilmente nemmeno il tempo di pensarci.
mi misi lentamente a cavalcioni su di lui, facendolo sorridere maliziosamente.
«perché sei così bella?» domandò, facendomi arrossire.
«c'è di meglio» mormorai.
«no. non c'è. ora zitta» poi mi iniziò a baciare, tenendo le mani sui miei fianchi. la mia testa cominciò a pulsare ed a farmi male, ma la ignorai.
mi chiese l'accesso e io accettai, dopo un po' che ci baciavamo, mi iniziò a togliere la maglietta.
ma proprio appena me la tolse, io iniziai a stare ancora più male.
«oh bambi, che hai?» mi guardò insicuro.
«io...» sussurrai, per poi cadere sul divano, chiudendo gli occhi.tom's pov
urlai.
«porca troia non scherzare con me» dissi impanicato, controllandola.
sembrava essere tipo svenuta o addormentata.
«ma che cazzo ha madonna la puttana» non sapevo assolutamente cosa fare.
i dottori le avevano detto di riposare e io pensavo che scopando un po' si sarebbe ripresa più in fretta.
mi sa che avevo fatto una deduzione stupida.
cercai un attimo di ragionare, e poi decisi di andare a prendere una medicina.
corsi in cucina, dove tenevamo tutta quella roba e io aprii il sacchetto.
«ma quante sono!?» urlai, sempre più in ansia.
respirai e pensai.
«magari devo solo aspettare che si riprenda» fu la prima idea.
«anzi, cerco su google»
cercai velocemente "cosa fare se una persona sviene" e uscii un paragrafo, dove capivo mezza parola.
"se le funzioni vitali sono conservate è sufficiente far assumere al paziente una posizione supina e sollevare le gambe a 45 gradi in modo da agevolare l'arrivo di sangue al cervello. l'infortunato dovrebbe riprendere conoscenza nel giro di qualche minuto." posiziona supina? che cazzo é?
volevo chiamare bill, ma ero certo che fosse impegnato con adrian.
ma non capivo se era svenuta o si era solo addormentata di colpo.
cioè secondo me era svenuta. corsi verso il divano e lei stava ancora con gli occhi chiusi.
«allora. devo metterle le gambe in su...» dissi, iniziando a tirarla.
non so cosa stessi facendo, ma rimasi in quella posizione.
passarono tipo cinque minuti e quella non sembrava aver fatto nessun effetto.
«che fake.» mi arrabbiai con il vuoto.
«ma forse sta solo dormendo» ipotizzai, lasciando le sue gambe.
ora ero in piedi, senza una minima idea e disperato. mi toccava andare da bill ed adrian.
corsi fuori e bussai con forza. nessuno aprì.
«ma porca puttana» mormorai.
provai anche a chiamarli al telefono, ma nessuna risposta. imprecai silenziosamente e tornai dentro.
bambi era come prima.
«ma respira?» mi domandai, avvicinandomi alla sua bocca.
«boh penso di sì.» constatai infine, per poi sedermi.
iniziai ad aspettare una qualsivoglia reazione.
ero preoccupatissimo. forse dovevo di nuovo chiamare l'ambulanza?
e cosa gli avrei detto? "sì dottori, stavamo per scopare ma si é addormentata"
già immaginavo la loro faccia.
decisi di aspettare ancora un po', magari stava facendo un riposino.
dopo un'ora amber decise finalmente di resuscitare.
«tom...» sentii il mio nome dalla sua bocca e corsi accanto a lei.
«ma porca puttana, ma cosa ti é successo?!» urlai, felice di rivederla sveglia, ma ancora in pensiero.
«non lo so.» mormorò.
«ringraziami per averti svegliato» dissi orgoglioso.
«ma... grazie. non pensavo fossi bravo in queste cose!» continuò lei.
«io? ma che ti pare? sono bravissimo. medicina é la mia passione» continuai, accarezzandole quei bellissimi capelli che aveva.
«per quanto ho dormito?» mi chiese.
«un'oretta. ma appena ti ho messa nella posizione... posizione tupina, anzi no rupina, sei stata subito meglio»
lei si mise a ridere. la sua risata era stupenda, come ogni cosa di lei. ed era anche contagiosa.
«non fotti con me. ci scommetto che sarai stato seduto a non fare nulla finché non mi sono svegliata» mi disse, e io spalancai gli occhi.
«pfft. ti pare.» mi conosceva bene la bambi.
«almeno dell'acqua sai portarmela?» mi prese in giro lei.
«sissignora» risposi, e corsi in cucina.
le preparai un bicchiere e tornato in salotto, glielo passai.
«grazie dottor kaulitz» scherzò lei.
«vedi? vedi? sono il migliore» dissi con tono di superiorità.
poi scoppiammo a ridere.
la baciai e continuammo a stuzzicarci per il resto della giornata.spazio autrice
ieri sera avevo detto a mezzogiorno, ma mi sono svegliata a mezzogiorno e mezza HAIQHAUAH
comunque il capitolo eccolo, qui abbiamo molto content amber x tom, che non guasta mai 😍💗💗
ci vediamo verso le 1 che pubblico l'altra parte
(tom infermiere/medico >>>>)
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incasinati - tom kaulitz
Fanfictionamber si è appena trasferita in germania con il padre, a seguito di vari problemi familiari. ma ci sarà qualcuno che non le renderà la vita facile... «mi piacciono i tuoi occhi. sono ambrati, come il tuo nome. sai chi altro ha gli occhi come i tuoi...