prendemmo entrambi lo skate e partimmo verso casa.
«bambi, ti va di ascoltare della musica?» disse, tirando fuori dalle tasche i suoi auricolari.
annuii leggermente e lui mi passò una cuffia.
«decido io» continuò, senza darmi scelta.
a me non interessava chi decideva, in fondo avevamo gli stessi gusti musicali.
ovviamente mise i tokio hotel, e noi continuammo a skatare con "durch den monsun" in sottofondo.
sembrava qualcosa da niente, ma il mio umore si migliorò immediatamente.
eravamo ormai davanti casa sua e lui la aprì.
mi sedei direttamente sul divano e mi misi a fissarlo, aspettando che mi parlasse. quanto era bello, mi è difficile descrivervelo.
«perché non parli?» chiese lui.
«perché non parli?» risposi io.
ridacchiò leggermente e si avvicinò al divano e si mise di fianco a me.
«cosa vuoi fare?» dissi estremamente imbarazzata, perché tutto quello non mi sembrava... giusto.
che ci facevo lì?
«scoparti, scoparti e anche scoparti. quale opzione preferisci?» esclamò senza nessun tipo di pudore.
io probabilmente diventai rossa in viso, perché nonostante facessi tanto la tosta in giro, nel profondo ero insicura di me e del mio corpo. tra l'altro, non ho mai fatto sesso con qualcuno.
appena vide la mia faccia probabilmente a disagio, si mise semplicemente a ridere, e allungò il suo braccio nella mia schiena.
«sei vergine?» mi prese in giro lui.
«hai rotto il cazzo» lo insultai con tono aggressivo.
lui fece finta di tremare e poi continuò a ridere come prima.
«cosa c'è da ridere?» esclamai arrabbiata.
«scusa, bambi.» disse infine lui, tornando serio.
mi accarezzò la spalla e io rimasi pietrificata.
non ero abituata ad essere toccata, e neanche ad essere amata.
ecco, non so dirvi se tom mi amasse, anche perché non me ne intendo di queste cose, ma io... io, cazzo se lo amavo.
«oggi mi sento gentile, quindi aspetta qui» disse, per poi salire le scale.
io aspettai come mi ordinò e mi guardai in giro, studiando la casa, nonostante non fosse assolutamente la prima volta che venissi.
dopo qualche minuto tom tornò con un pacco regalo.
già ero entusiasta!
«cos'è?» chiesi, rimanendo con un tono annoiato.
«aprilo e lo scopri, stupida» disse, ridendo.
presi il regalo e iniziai a spacchettarlo.
il contenuto infine fu chiaro: era un pupazzo di un cerbiatto.
lui si avvicinò e indicò i suoi occhi.
«guarda, sei te!» esclamò felice.
io ero al settimo cielo. una persona aveva pensato a me! e mi aveva addirittura fatto un regalo? non riuscivo a crederci...
«tom...» sussurrai.
«dio, non ti piace?» rispose, preoccupato.
lo presi con forza e lo baciai. chiesi io l'accesso e continuammo a baciarci aggressivamente.
non so cosa mi era preso in quel momento, probabilmente era il mio modo per esprimere i miei sentimenti per qualcuno?
non sapevo rispondere nemmeno a questa domanda, perché era tom il primo per cui provavo sentimenti veri, puri.
ero ormai accecata da anni da persone tossiche, amici falsi, periodi estenuanti. ma tutto scompariva appena toccavo quelle labbra morbide. mi aveva stregata.
«bambi, ci sai fare» mormorò lui, mordendomi leggermente il labbro.
«grazie... per il pupazzo» dissi io insicura, accarezzandogli i dread.
«pensa a me quando lo vedi» rispose, facendo l'occhiolino.
annuii timidamente e tom mi fece mettere a cavalcioni su di lui.
«questa era la prima sorpresa.» disse, mentre iniziò a palparmi il seno.
«ora però tocca alla seconda» sghignazzò, baciandomi e palpandomi allo stesso tempo.
io diciamo che stetti al gioco, ma ero tremendamente insicura.
lui mi tolse la maglietta oversize che indossavo e ormai ero praticamente esposta.
neanche dopo un attimo coprii il petto con le braccia, come d'impulso.
«riflessi» scherzò lui, togliendomi le mani e accarezzandomi.
non sapevo che fare, per nulla.
«bambi, non avere paura» mi sussurrò all'orecchio. iniziò anche a scendere sempre più giù, finché non arrivò ai miei fianchi.
era raro vedermi così sottomessa. anzi, quella era la prima volta. volevo farlo, ma anche non volevo. tom però non lo stava capendo, infatti iniziò a togliermi anche i pantaloni.
«cos'hai?» chiese impaurito, toccandomi i capelli.
io avevo iniziato a tremare, e mi fu chiaro che, ero semplicemente insicura. estremamente.
quando mi tolse i jeans, le mie cicatrici alle cosce erano visibili.
«non riesco a...» mormorai, cercando la maglia per potermela rimettere.
non la trovai e tom mi continuava a guardare preoccupato.
«non sei a tuo agio? cazzo, perdonami» chiese scusa lui, passandomi i vestiti.
«non è quello» dissi, cercando di ritornare in me.
abbassai lo sguardo verso le mie cosce e così fece anche lui.
lui si sedette di fianco a me e si chinò verso le mie cicatrici.
iniziò a baciarmele con leggerezza, accarezzandomele allo stesso tempo.
fu il gesto più bello che potesse fare.
anche se il segno rimaneva, la ferita scomparì, proprio nell'istante in cui lui iniziò a baciarmi in quel punto.
quelle cicatrici furono il mio male per troppo, tant'è che litigai pure con lui per questo.
ma tom sembrava voler chiudere tutte quelle sofferenze, quei litigi e quei pianti.
«qualche mese fa non lo avrei mai detto, ma queste... sono parti stupende del tuo corpo» mi sussurrò, salendo pian piano verso il mio collo.
non risposi, ma afferrai molto bene le sue parole.
«ti rendono unica. anche se mi fanno ricordare che brutto coglione che sono stato con te» scherzò, e io risi lievemente.
«sai una cosa?» mormorai.
lui smise di lasciarmi i baci sul collo e mi guardò, aspettando la mia risposta.
«ti amo» dissi, con molta semplicità, ma con tanto sentimento. era ovvio che lo amavo. non avevo mai provato tali sensazioni con nessuno.
amber parlare col fratello della "cotta"?
amber baciare qualcuno dopo mesi di litigi e silenzio?
amber piangere per qualcuno?
queste cose potrebbero essere piccole, ma per me dimostravano tutto.
lui non rispose subito, ma mi fissò.
non so se avessi fatto bene a dirglielo, ma era la verità: io ero troppo innamorata di quel kaulitz.
«bambi, anche io penso di amarti» ammise, con un sospiro.
io sorrisi lievemente, e lo baciai di nuovo.
cosa aveva fatto nascere in me quel chitarrista fallito era inspiegabile.
«allora non si scopa?» scherzò tom, pizzicandomi il braccio.
risi e lui mi tolse il reggiseno.
«facciamo veloce, almeno così posso vantarmi di aver rapito il cuore della fredda bambi» continuò a prendermi in giro.
lo schiaffeggiai amichevolmente e lui si levò la maglia, mettendo in mostra i suoi leggeri addominali.
mi buttò con forza sul divano, e iniziò a baciarmi in bocca, scese poi per farmi dei succhiotti sul collo, infine rimase molto sul mio seno, che baciava, palpava ed infastidiva.
probabilmente aveva appena iniziato, ma io stavo già ansimando.
mi sorrise, e io alzai gli occhi al cielo.
«fai la ganza in giro e urli alle mie pretendenti "vieni in fretta" e poi non ti si può neanche toccare le tette che orgasmi» scoppiai a ridere, perché era tutto vero e poi le battute su di me non mi dispiacevano affatto.
nonostante la situazione mi mettesse a disagio, lui riusciva comunque a farmelo pesare di meno.
«e tu saresti insicura?» chiese allibito, fissando il mio corpo esposto.
alzò le sopracciglia e fece spallucce, come per dire "ma questa?"
dopo questa affermazione mi tolse anche l'intimo e nemmeno un secondo dopo iniziò a muovere le sue dita.
poi si fermò un attimo e prese dalla tasca dei suoi pantaloni due preservativi, per poi togliersi quei jeans.
li posò su un tavolino lì di fianco e continuò a farmi ansimare.
«continua...» mormorai, e lui ovviamente mi ascoltò.
si tolse anche i boxer e dopo aver indossato la protezione continuammo a divertirci.
lui entrò dentro di me, con spinte leggere, ma decise.
continuammo a lungo, io infine sospirai un'ultima volta, probabilmente in preda alla stanchezza.
ci guardammo a vicenda e lui fece uno di quei suoi ghigni maliziosi.
«finalmente mi sono fatto bambi» scherzò, accarezzandomi le cicatrici.
mi sdraiai sul divano e lui mi abbracciò fortissimo.
«che cazzo fai?» urlai, tornando cattiva.
«ti sto solo amando, cogliona» rispose, stringendomi sempre più forte.
«mi abbandonerai presto» dissi scocciata.
«vedremo...» mormorò lui, mettendo la sua testa fra le mie cosce.saremo mai potuti funzionare? questo, ancora non posso saperlo...
spazio autrice
SONO VIVA!!! pensavate che non avrei continuato la storia eeeeh 😉 e invece rieccomi, con un capitolo bello potente HAHAHAH
ho dovuto staccare un attimo da wattpad e tutto il resto, ma comunque sono tornata e domani preparatevi al nuovo capitolo 🫶🏼
buonanotte 💕💕
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incasinati - tom kaulitz
Fanfictionamber si è appena trasferita in germania con il padre, a seguito di vari problemi familiari. ma ci sarà qualcuno che non le renderà la vita facile... «mi piacciono i tuoi occhi. sono ambrati, come il tuo nome. sai chi altro ha gli occhi come i tuoi...