dopo esserci un po' divertiti, tornammo in classe, facendo finta di niente. eravamo un casino assieme. e io non capivo i miei sentimenti per lui.
beh, tom sembrava avermi preso come un passatempo, ma a me non andava bene così.
ci eravamo baciati, e non una volta sola. per me baciarsi significa molto, infatti non é una cosa che capita spesso per me.
sinceramente avrei voluto qualcosa di più serio con lui, invece che essere semplici amici che si limonano quando non c'è nessun altro disponibile.
mi sentivo un po' una seconda scelta...
provai a scacciare i pensieri e continuai a fare casino in classe, finché poi la scuola non finì.
«cazzo. ci tocca stare qua per nove mesi» disse il chitarrista, prendendo lo zaino.
«nove mesi e ne vengo al massimo due» scherzai.
«balziamo insieme, già ti avviso» rispose tom, dandomi un leggero pugno alla spalla.
bill sorrideva come un'ebete, mentre ci guardava.
«oggi abbiamo prove» mormorò infine tom, mentre stavamo per partire con lo skate.
«sì. gustav e georg arrivano dopo pranzo» rispose bill, usando il telefono.
«cosa provate oggi?» chiesi, provando ad essere amichevole.
«io provo la tua figa. ci stai?» disse ovviamente quel coglione, per poi prendermi da dietro per i fianchi.
«la finisci?» urlai arrabbiata.
«posso finire te stasera» continuò lui, sghignazzando, perché aveva capito che queste sue battutine mi facevano arrossire, ma allo stesso tempo infuriare.
«siete la coppia più carina del secolo» disse bill, sorridendoci.
lo guardammo straniti.
«coppia? neanche morta!» urlai io.
«coppia? neanche morto!» gridò tom, imitandomi.
scoppiammo tutti a ridere.
«tom. sai il contratto?» disse bill, cambiando completamente argomento. io rimasi zitta, non erano di certo affari miei.
«sì. quindi che si fa?» rispose tom, diventando serio tutto d'un tratto.
«non so se ci conviene...» mormorò bill, insicuro.
di cosa stavano parlando? bah.
«cosa dici? dobbiamo continuare il nostro percorso! non possiamo starcene qua in mezzo al buco del culo della germania!» urlò.
sospettai che questo contratto fosse oggetto di molti litigi fra gemelli, in quel periodo, ma io continuai a stare in silenzio ed ad ascoltare.
«vediamo. ne parliamo dopo con georg e gustav, ok?» rispose poi bill, abbassando il tono di voce.
tom sbuffò e continuò a skatare, andando un pochino più avanti di noi due.
«di che parlate?» chiesi a bill.
tom mi sentì e si girò.
«non dirglielo. non sono cazzi suoi» urlò, offendendomi leggermente.
bill lo ascoltò e io non scoprii assolutamente nulla. anche se iniziai a coltivare dei sospetti.
stanotte avrei avuto tanto a cui pensare, a quanto sembrava.
accesi una sigaretta e poco dopo fummo già a casa.
«bambi, stai da noi?» chiese tom, e io accettai.
entrammo a casa kaulitz e io andai subito in cucina, a prendere una birra.
«io pensavo fossi rimasta per me» mi sussurrò tom all'orecchio, abbracciandomi da dietro.
«chiudi la bocca.» risposi acida e lo spinsi via.
«perché fai la cattiva, bambi?» mi sgridò lui e io gli feci il dito medio.
presi un cavatappi e lui me lo buttò sotto il tavolo.
«sei down?» urlai, abbassandomi per riprendermelo.
«ecco esercitati, che poi lo fai pure su di me» com'è possibile che ogni cosa dovesse avere sfondo sessuale per questo chitarrista fallito? non avevo parole.
mi alzai e lo fissai arrabbiata.
«non mi avrai così facilmente, quindi scendi dal trono, kaulitz.» dissi, puntandogli il cavatappi in faccia.
«stamattina é stato facile» sbottò, alzando le spalle.
«non mi sfidare. e soprattutto non prendermi in giro. e placa gli ormoni» urlai infine, per poi andarmene dalla cucina, abbastanza soddisfatta.
«dai bambi, mi manchi già!» gridò da lontano.
corse verso di me e mi buttò sul divano con forza.
«hai rotto i coglioni» dissi infuriata.
lui però si buttò sopra di me.
«vuoi ammazzarmi?!» mormorai con voce soffocata.
lui si tolse e mi prese in braccio, mettendomi sopra di lui.
«il culo e le tette che tieni non ti rendono troppo più pesante» disse, aggrottando le sopracciglia.
poi però mi prese per baciarmi.
ma io non ci stavo. mi staccai e gli dissi:
«non funziona così con me. io non mi faccio baciare senza motivo»
«mi piaci, quindi ti bacio. così funziona» rispose, dubbioso.
«no caro mio. se ti piaccio non te ne vai a baciare altre mille.» sbraitai.
«ma a te cosa cambia?» ma era stupido? cosa cambia?
«cambia tutto coglione. ti sembro una bambolina? e non sono neanche una troia, guarda sparisci» gridai infine, per poi alzarmi dalle sue gambe.
«cazzo bambi, scusa. ritorna qua» mi rigirai, aspettando cosa avesse da dirmi, ma non ritornai da lui.
«proverò a baciarne di meno se ti fa contenta» disse intimidito dal mio sguardo.
«ma che cazzo significa "di meno"? si sta con una persona sola, non con venti! svegliati!» urlai arrabbiata e soprattutto delusa da tutta quella immaturità.
«ma non stiamo insieme. perché non dovrei scopare nessuno?» borbottò, incrociando le braccia.
«cazzo significa? devi finirla di fartene una al giorno. sembri ritardato»
«ma sono in cerca dell'amore!» si giustificò lui.
«l'amore é una sola persona!» dissi, ormai disperata dal farglielo capire.
«quindi secondo te, dovrei provare con una ragazza alla volta?» chiese, facendo una faccia confusa.
«ovvio, coglione. e devi far sentire amata la ragazza con cui ti senti al momento.» gli dissi, usando un tono da maestrina.
«va bene, bambi. inizio facendo sentire amata te.» disse felice, facendomi segno di avvicinarmi.
«sei incredibile. e anche molto stupido.» mormorai, cedendo completamente a quel sorriso.
iniziammo a baciarci e lui mi lasciò dei succhiotti sul collo, facendomi ansimare.
io continuavo a strusciarmi su di lui, mentre continuavamo con il bacio, che dopo pochissimo si trasformò in un limone.
tom mi tolse la maglia e rimasi solo con il reggiseno, ma ovviamente non poteva andare tutto bene.
«tom! scendi, fra poco arrivano gustav e georg!» urlò bill dal piano di sotto.
sbuffò e mi passò la maglia. si alzò e mi guardò un'ultima volta.
«tutta colpa di quell'emo di mio fratello» sussurrò.
io mi rivestii, e rimasi seduta sul divano.
tom mi piaceva tantissimo. non sapevo bene cosa fare...
dopo un po' scesi a salutare georg e gustav, che erano arrivati da poco.
«am, dove eri sparita?» disse gustav, salutandomi con un abbraccio.
«a fanculo.» risposi, ricambiando.
«amber tiene la residenza dai kaulitz fra poco» scherzò georg, che non aveva tutti i torti.
«tom, mi passi la tua chitarra?» chiesi. erano ormai anni che non suonavo, ma volevo vedere come me la cavavo, dopo tutto quel tempo.
«sognatelo.» disse lui acido.
«dai.» lo pregai e lui alla fine me la passò, sbuffando.
«datemi delle partiture. suono qualche vostra canzone» dissi, e gustav mi mostrò gli spartiti della loro canzone "schrei".
«amo questi vostro pezzo» mormorai, per poi iniziare a suonare.
non sbagliai neanche una nota.
«porca vacca, sei brava» mi complimentò georg, e gli altri furono d'accordo.tom's pov
era perfetta in tutto. che cazzo? come si poteva essere perfetti in tutto? aveva sicuramente qualche superpotere quella bastarda.
mentre la sentivo suonare non smettevo di sorriderle. era troppo bello ascoltarla, mentre usava la mia amata chitarra.
e bambi aveva ragione, avrei dovuto concentrarmi su una sola ragazza.
e avevo già scelto quella giusta per me.spazio autrice
E NULLA🤭 scusate se oggi non ho pubblicato, ma avevo un botto di robe da fare😭
comunque questo capitolo l'ho fatto per sottolineare il fatto che sono ENTRAMBI INNAMORATI! finalmente🥹
ma non diamoci per vinti, che sti due sono seriamente INCASINATI ;)
spero vi sia piaciuto, nonostante non sia successo molto, anche se secondo me la parte in cui tom capisce che si deve concentrare su una tipa sola é importante, proprio per l'evoluzione del sul personaggio❤️
mettete le stelline e commentate, vi amo troppo 💗🫶🏼
STAI LEGGENDO
incasinati - tom kaulitz
Fanfictionamber si è appena trasferita in germania con il padre, a seguito di vari problemi familiari. ma ci sarà qualcuno che non le renderà la vita facile... «mi piacciono i tuoi occhi. sono ambrati, come il tuo nome. sai chi altro ha gli occhi come i tuoi...