XXXIX

2.2K 183 93
                                    

TW !!

le cose più assurde succedono sempre in un giorno come gli altri.
infatti, dovevo andare a scuola, come al solito.

l'unica differenza era che tom non sarebbe venuto con me, dato che aveva da fare con bill e gli altri

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

l'unica differenza era che tom non sarebbe venuto con me, dato che aveva da fare con bill e gli altri.
uscii di casa e mi dirisi verso la prigione.
sì ammettiamolo, era quello il suo vero nome.
misi la musica e in compagnia di essa iniziai a skatare.
passai verso la strada principale, e infine decisi di tagliare, prendendo una scorciatoia, nel vicolo.
e qui successe l'inimmaginabile. sentii qualcuno prendermi da dietro, con molta forza, tanto da farmi cadere sul marciapiede. la testa colpì l'asfalto ed iniziò a pulsare.
strabuzzai gli occhi, provando senza successo a rialzarmi.
qualcuno mi stava tenendo.
alzai lo sguardo e vidi...  un ragazzo. era familiare. estremamente familiare.
urlai e lui mi tappò la bocca con qualcosa di super resistente.
dietro apparve una figura femminile, che non conoscevo affatto. mi sorrise malvagiamente.
«più facile del previsto. e noi che avevamo organizzato tom venire con te... che sciocca, ti avevo anche avvertita.» mormorò la ragazza, per poi ridere istericamente.
io ero bloccata.
«portala in macchina.» disse autoritario il tipo, che finalmente avevo capito chi fosse.
era o non era... logan? quello della vecchia vacanza al mare.
io provavo a parlare, ma quel cazzo di adesivo sembrava essere parte della mia pelle ormai.
«non avere paura. vogliamo solo divertirci un po'...» mi sussurrò lei all'orecchio.
io mi alzai. ok, non potevo aprire bocca, ma potevo ancora difendermi.
erano due. non ce l'avrei mai fatta però.
«non toccarci. non riusciresti lo stesso. ora ascoltaci se non vuoi che ti ammazziamo.» mi minacciò logan.
e la ragazza mi diede un pugno sulla pancia, facendomi piegare in due dal dolore, mentre l'altro mi legava le mani.
ma erano impazziti?! ammazzarmi?! ma che cazzo si erano bevuti questi due coglioni di merda?
ero spaventata a morte, ma comunque non potevo fare nulla se non prestare ascolto.
mi presero, trascinandomi fino alla loro macchina.
mi buttarono sul sedile posteriore.
io non sapevo che fare. non sapevo cosa volessero da me. non sapevo che cosa avevo sbagliato. non sapevo un cazzo di nulla in poche parole.
«amber, questa é la nostra vendetta. poco male, vero?» sghignazzò la tipa. lei sapeva il mio nome, io non il suo. era surreale.
«poverina, non parla.» mi provocò ancora, come se non mi avessero mutata poco fa.
maledetti. l'unica speranza era che non fossero così fuori di testa da farmi del male.
nel mentre, logan guidava.
si fermò infine in una casa, che presumibilmente era la loro.
dopo essere stata spinta, calciata e tanto altro, mi fecero sedere in una sedia, in un garage.
esatto, due figli di puttana mi avevano appena rapita.
mi legarono anche i piedi ad essa e la ragazza si avvicinò, togliendomi dalla bocca l'adesivo, facendomi provare un dolore enorme.
«ahia! porca troia!» imprecai.
«brutti pezzi di merda, liberatemi subito se non volete morire!» li minacciai io, in modo abbastanza stolto. ovviamente, quelli che potevano fare di me quello che volevano erano loro, non io.
«stai zitta» rispose scocciato il ragazzo, dandomi uno schiaffo.
un altro "ahia" uscì dalla mia bocca.
«che cosa volete da me?» urlai, senza arrendermi.
«dato che tu ti sei divertita a picchiare logan insieme al tuo inutile ragazzo, ora possiamo noi divertirci?» rispose la tipa sconosciuta.
«ma tu poi chi cazzo sei? io conosco solo lui, cosa vuoi svitata?» continuai a urlare io.
«non abbiamo preso il tuo chitarrista di merda solo perché era troppo difficile.» aggiunse sempre lei, non rispondendo alla mia domanda.
«solo perché abbiamo picchiato questa faccia da culo?» la provocai io, indicando logan.
«provochi pure in queste condizioni? sei tosta.» sbraitò lei, dandomi un pugno sul naso.
faceva malissimo e io avevo iniziato a sentire l'odore del sangue sulla mia faccia.
«voi siete pazzi. potevate picchiarmi normalmente, non intrappolarmi qui!» gridai, cercando di muovere il mio corpo.
«picchiarti normalmente non sarebbe stato divertente. inoltre, abbiamo sentito cosa hai fatto con nadine.»
nadine? conoscevano anche lei ora? io ormai ero già al culmine della disperazione.
«ma non sapete nemmeno la vera storia! siete pazzi, lasciatemi andare!» li insultai, anche se non sembravano affatto disposti ad ascoltarmi.
la ragazza se ne andò al piano di sopra, mentre logan continuava a ridermi in faccia, mentre mi riempiva di pugni.
«porca puttana, basta!» lo pregai di smettere.
poco dopo tornò la tipa, che teneva un coltellino in mano.
iniziai a rabbrividire, quando si appropinquò con quella roba.
«facciamo a gara a chi le fa più male?» propose logan, scoppiando poi entrambi a ridere.
io stavo per piangere, e quando la ragazza accettò la "sfida", urlai di paura.
tutti e due fecero del loro meglio.
urlai, come non avevo mai fatto prima.
soffrii, come non avevo mai fatto prima.
non so quanto tempo passò, ma io ero colma di lacrime, sangue e tagli, da tutte le parti del corpo.
«penso che abbia patito abbastanza...» mormorò, dopo un tempo infinito logan.
stavo passando l'esperienza più traumatizzante di tutta la mia vita.
chiusi gli occhi, distrutta e crollai.

tom's pov
«stasera lo dico anche a bambi. sarà contenta» dissi tutto sorridente gustav.
infatti, il nostro indirizzo e-mail, aveva ricevuto un messaggio da parte di una compagnia molto importante in germania.
avevano chiesto una specie di collaborazione, bill sapeva che la nostra carriera musicale fu praticamente sepolta dopo l'incidente con il viaggio negli stati uniti e il manager che ci scaricava, quindi accettò immediatamente.
e proprio quel giorno dovevamo andare al colloquio per discutere con questi qui.
facendola breve, vogliono farci fare dei concerti piccoli per la germania, però noi avremo dovuto sponsorizzarli e tanto altro.
non rimaneva tanta scelta, quindi accettammo.
«ci piacerebbe molto poter collaborare con voi anche in futuro, se tutto andrà come previsto questa volta!» disse una signora.
«faremo del nostro meglio, ma volevo chiedere se magari.... si potessero fare concerti anche nel resto d'europa.» propose bill.
la signora lo squadrò.
«mh... é un'opzione probabile. ma ripeto, prima voglio dei risultati, poi potremo ragionarci. magari anche darvi il nostro appoggio.» spiegò seriamente.
noi annuimmo, abbastanza contenti della sua risposta.
dopo altra roba super noiosa, che ovviamente non ascoltai, fummo fuori dall'ufficio di quella vecchietta.
«bello no? ci esibiremo e i fan aumenteranno! poi potremo anche pubblicare nuovi album e fare concerti.» disse euforico georg.
io mi sistemai il cappellino, e tirai fuori il telefono, per inviare un messaggio a bambi.
"bella, come stai?" scrissi velocemente, seguendo allo stesso tempo il discorso dei miei amici.
rimisi il cellulare in tasca e continuai a parlare con i ragazzi.

spazio autrice
hey heyy🫶🏼 successo un casino molto casino 💀
non ho scritto molti dettagli nella scena di amber, perché comunque é un argomento estremamente delicato💘
a domani col prossimo capitolo ❤️

incasinati - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora