XII

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furono le scuse migliori mai ricevute.
mi spinse verso di lui, tenendomi per i fianchi, poi mi sistemò i capelli dietro le orecchie e mi sussurrò:
«bambi, so che mi preferisci a quel gay» non aveva tutti i torti.
dopo quella frase mi baciò con forza, e io ovviamente stetti al gioco.
fu il bacio più bello di tutta la mia vita. mi chiese l'accesso alla lingua e io accettai. sapeva baciare benissimo, giuro.
mentre continuavamo a strusciarci, lui mi palpò il sedere.
entrambi avevamo bisogno di questo da troppo tempo.
quando ci staccammo, lui continuava a guardarmi le labbra, e poi si buttò di nuovo su esse.
non voglio sapere quanto tempo passò, ma ero certa che i professori non sarebbero stati felici del nostro ritardo.
quando quel paradiso finì, lui si sedette sulla panchina all'ingresso della scuola e io mi misi sopra di lui, lasciandomi accarezzare.
«stronza, non si fanno le corna al ragazzo» scherzò lui, con la voce bassa.
«non mi piace neanche.» risposi, mettendo la mia testa sul suo petto.
«mi fai impazzire.» disse lui, ridendo.
«dovremo entrare a scuola» sussurrai io.
«e io che pensavo che volessi scopare» disse lui, mentre io gli rubai il cappellino rosso che indossava.
rise e mi diede uno schiaffetto sulla coscia.
«sta meglio a te, bambi» mormorò.
aprii il telefono per controllare che ore fossero ed erano già le otto e mezza!
«siamo mezz'ora in ritardo» esclamai, però poi accesi un'altra sigaretta.
«fumi troppo.» mi rimproverò, togliendomela dalla bocca.
«coglione, ridammela» urlai. mi esaltavo sempre quando dicevano qualcosa sulla mia dipendenza da fumo.
«bambi, sarà la quinta di oggi. cazzo, ti sei svegliata un'ora fa» mi sgridò, per poi buttarla a terra e schiacciarla.
«anche tu fumi!» non aveva senso come ragionamento. lui non era dipendente come me.
«zitta per una volta» disse, per poi baciarmi di nuovo.
«mi piace questo tuo metodo per zittirmi...» sussurrai, toccandogli il piercing con la lingua.
«scusa... sai per la battuta» mormorò lui timido.
sospirai scettica.
«cogliona, non puoi non accettare le mie scuse dopo che ci siamo slinguazzati per mezz'ora» fu divertente e infatti scoppiai a ridere.
«mi sento una puttana» dissi onestamente, ricordandomi di jay.
«le puttane sono fighe» disse, facendo spallucce.
«devo lasciarlo e dirgli come stanno le cose» mormorai infine, prendendo il cellulare in mano.
«cazzo, bambi, lo lasci per telefono?» gridò, per poi ridere come uno scemo.
«perché? non si fa così?» risposi confusa.
«no. diglielo in faccia» concluse lui.
«allora lo farò a ricreazione!» dissi convinta.
«sottolinea bene la parte in cui ti palpavo il culo e ti limonavo» scherzò.
«chiudi quella cazzo di bocca» risposi con cattiveria.
dopo esserci presi in giro un altro po', entrammo finalmente nei corridoi scolastici.
eravamo in classe insieme, sapevo già che con lui mi sarei divertita.
«buongiorno professore!» urlò tom, entrando dalla porta senza nemmeno bussare. io già stavo morendo dal ridere.
unico problema era che c'era una donna alla cattedra.
«mi scusi? le sembro un uomo? accomodatevi» disse lei infuriata.
«ah, colpa mia. è che con quei baffi che tiene mi ero un attimo confuso» disse con tono preoccupato. la classe scoppiò.
«come si permette?!» urlò l'insegnate, rossa di rabbia.
«non é colpa mia se é brutta» rispose, sedendosi  in un banco vuoto.
di fianco a lui c'era una ragazza.
«cambia posto. gente più importante si deve sedere lì» disse, cosicché tutta la classe sentisse.
«perché dovrei?» si lamentò lei.
«bambi, aiutami a farla sparire» disse, e io mi avvicinai.
«alzati.» dissi minacciosa, guardandola dritta negli occhi.
mi ascoltò e se ne andò in un banco dietro, così potevo sedermi di fianco a tom.
«siete dei maleducati! entrate in classe, mi mancate di rispetto e minacciate pure una compagna?!» gridò.
«cosa fa? ci manda dalla preside?» dissi, facendo finta di piangere.
scoppiammo a ridere, come anche tutta la classe.
la professoressa continuò a sgridarci, ma noi al posto di ascoltarla ci parlavamo.
«mi volete sentire?!» urlò, probabilmente già esaurita.
l'ora passò veloce come un treno, perché io e tom continuavamo a prendere la prof in giro. anche il resto della classe ci aiutò, e fu divertentissimo.
«ci saranno delle gravi conseguenze.» sbraitò la docente, per poi andarsene.
appena si girò, le feci il dito medio.
«da quando sei così simpatica?» mi chiese tom.
«lo sono sempre stata, chitarrista fallito» brontolai.
lui rise, e poi un professore entrò.
«salve ragazzi» vociò.
era molto giovane e sembrava essere simpatico.
«ha finito ieri le medie?» chiese tom, squadrandolo dalla testa ai piedi.
lui rise. finalmente un'insegnante che stava al gioco.
mi girai dietro, e vidi bill che ci fissava, scioccato. neanche lo avevo notato.
«pss. ma bill è in classe con noi» ci eravamo fatti prendere così tanto dalle battute, che nemmeno ci eravamo accorti della sua presenza.
«hey fratello. siediti qua!» urlò tom, girandosi anche lui.
«oh, spostati. ti prego, voglio stare vicino al mio gemello emo» disse tom, implorando il suo vicino di banco.
lui rise e si spostò, facendo cambio con bill.
«siete impazziti?» sussurrò, appena si sedette.
«non dirmi che non ti sei divertito» scherzai io, ignorando del tutto il professore.
«sembrate ubriachi. e comunque tom, quest'anno non possiamo esagerare.» ci sgridò ad entrambi, per poi smettere di parlarci, perché voleva seguire la lezione.
sbuffammo e continuammo a farci i cazzi nostri per tutta l'ora.
quando suonò la campanella della ricreazione, io ero pronta per lasciare jay.
mi dirisi verso la sua classe e lui provò subito a baciarmi, ma io mi scansai.
«che hai? perché puzzi così tanto di fumo?» chiese.
«ho esagerato un po' con le sigarette stamattina, ma ora ti devo dire una cosa» dissi tranquillamente.
lui annuì e io cercai di romperci nel modo più calmo possibile, ma il mio carattere non me lo permise.
«è finita. anzi, per me non era neanche iniziata, a dirla tutta» dissi con menefreghismo.
«sei seria?! perché?» disse triste.
«non sei fatto per me» ripetei le parole che mi disse bill quella volta in giardino.
«pensavo di piacerti!» urlò deluso.
«pensavi male.» risposi infine, per poi lasciarlo lì, come un palo.
tornai in classe e comunicai la notizia a tom e a bill.
«così si fa, bambi» disse, dandomi il cinque.
bill si limitò a sorridere.
«bambi, vieni fuori con me?»
«no! sta per finire la pausa!» ci fermò bill, ma io risi leggermente.
«e quindi? non ci mettiamo tanto» mormorò tom, per poi prendermi per il polso.
uscimmo dalla classe, mentre tutti quanti stavano rientrando.
andammo in un posto appartato e lui mi baciò.
«che ti prende?» dissi, guardandolo confusa.
«ora che sei single sei ancora più sexy» mormorò, per poi continuare a baciarmi.
«tom, cosa siamo?» chiesi dubbiosa.
«amici con benefici» disse, facendomi l'occhiolino.

spazio autrice
BAHAHAHAHAAHAUQHA probabilmente uno dei capitoli migliori per me giuro💕
ma loro due in classe??? ne vogliamo veramente parlare? E I BACI RAGA?! no vabbè ho adorato tutto.
finalmente ce l'hanno fatta a baciarsi, ma non è finita qui ;)
ci vediamo domani con i prossimi capitoli e ditemi cosa ne pensate di questi due per ora 🤭🫶🏼

incasinati - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora