quella giornata fu una delle più belle.
avevo riavuto tom indietro. ora mi bastava non farmelo scappare via di nuovo.
eravamo sdraiati sul divano e nessuno di noi parlava, probabilmente eravamo entrambi assorti nei nostri pensieri.
«non ti stai annoiando?» spezzai il silenzio.
«non con te.» sghignazzò lui.
alzai gli occhi al cielo e provai ad alzarmi; mi facevano male le gambe, ma comunque ci riuscii.
«la prossima volta farò di meglio» scherzò lui, appena mi vide in piedi.
lo ignorai e cercai qualcosa da fare.
«suoniamo qualcosa?» proposi io.
lui non rispose, ma andò al piano di sopra a prendere due delle sue chitarre, una che mi passò.
«tanto io sono meglio» si vantò lui, iniziando ad accordare.
«ti conviene essere meglio, sei parte di una band, idiota» dissi sarcastica e lui rise.
«mi piace quando mi rispondi» mormorò con un ghigno ed avvicinandosi a me, per poi baciarmi.
quando fummo pronti, iniziammo a suonare qualcosina, per ammazzare il tempo.
io ero brava, ma comunque lui era molto più abile.
passò un po' di tempo e poi sentimmo suonare alla porta.
era bill, che appena ci vide insieme iniziò ad urlare come un fan che vedeva il suo idolo per la prima volta.
«cazzo! voi due! state insieme?!?!» continuò ad esaltarsi lui, saltando e applaudendo felice.
tom rise, e io lo fissavo seriamente.
«bill, piantala» esclamai io.
«am! sono solo contento! sono il vostro fan numero uno sappiatelo» disse poi, e io sospirai.
«ed io che pensavo che mi avresti sgridato per non essere andato a scuola» scherzò tom. vidi il cambio di espressione di bill, e probabilmente tom stava pensando a come rimangiarsi quella frase.
«aspetta. tu, irresponsabile!» lo sgridò, mentre tom faceva lo scocciato.
lo rimproverò per un bel po' e tutto quello mi fece solo ricordare che presto se ne sarebbero andati dall'altra parte del mondo.
non avevo più tempo da passare col mio ragazzo, ed era tutta colpa mia.
come sempre.
non mi misi in mezzo, perché stavo soltanto pensando a come avrei fatto senza di lui. quando creo un legame con qualcuno, divento estremamente gelosa ed impaurita di un possibile abbandono.
volevo soltanto avere un lieto fine.
la mia vita però voleva farmi soffrire per sempre, a quanto pareva.
«bambi, sei tra noi?» chiese tom.
ecco, un'altra volta mi ero messa a pensare così tanto, da riuscire ad ignorare l'ambiente circostante.
stava accadendo un po' troppo spesso...
«cosa c'è?» risposi d'istinto.
«cos'avete fatto mentre dovevate essere sui banchi?» chiese bill curioso.
io e tom ci guardammo a vicenda e scoppiammo a ridere.
«scherzo. non lo voglio sapere. ora esco con adrian» disse poi il gemello, scappando velocemente di casa.
ma stava uscendo con mio fratello!? questo sì che sembrava interessante!
dopo un po' di relax a casa, tom mi propose di andare a fare un giro in centro, ed io accettai.
«aspetta, facciamo una foto!» disse lui.
iniziammo a scattare e poi scegliemmo le nostre preferite.
«ora le pubblico» esclamò tom contento.
io ero dubbiosa, era soltanto il nostro primo giorno di relazione e lui aveva già deciso di mostrarmi ai suoi adorati fan?
«così presto?» chiesi confusa.
«presto? scherzi? cazzo bambi, sarà passato più di un anno che provo a conquistarti!» disse lui. non aveva tutti i torti, la nostra situazione era sempre stata bizzarra.
annuii e lui procedette a pubblicare i nostri scatti su twitter.
«come descrizione?» mormorò.
«non metterla?» risposi, trovando soluzioni ovvie.
«ma stai zitta» mi insultò lui, continuando a scervellarsi per trovare una stupida frase da scrivere sotto uno stupido post.
alla fine scrisse una roba tipo "mine" o cazzate varie.
non volevo ammetterlo, ma mi sentivo molto speciale in quel momento.
dopo questo breve momento, uscimmo entrambi di casa, avviandoci verso il centro città.
«se ci sono fan che ti insultano, lascia fare a me» mi avvisò tom.
«no. se insultano me, mi difendo.» dissi sicura.
«ti farai odiare con le tue risposte acide da bimbetta viziata» rispose lui, facendomi leggermente arrabbiare.
«che mi odino pure. sai dove cazzo glielo metto il loro odio» continuai alterata.
«va bene, bambi. ti prego, solo non esagerare» si arrese infine.
mi accesi una sigaretta e lo guardai con un finto sguardo innocuo.
«non ho mai esagerato» mentii, facendo un tiro.
lui scoppiò a ridere.
«quella volta al bar? e quell'altra con nadine?» iniziò a listare.
io sorrisi lievemente. insomma, le avevo sistemate per bene.
«passamela» mormorò e io gli feci finire la mia sigaretta.
«non fumare, ho detto» mi sgridò lui.
«non ho fumato praticamente nulla oggi!» mi giustificai io.
lui sospirò triste e io feci spallucce.
dopo la breve camminata, arrivammo finalmente a destinazione.non ci vollero nemmeno due minuti che delle ragazze si fiondarono su tom per chiedere autografi e foto.
ero disgustata, ah, ed anche molto gelosa.
tom di qua, tom di là...
il bello è che lui stava sempre al loro gioco!
«kaulitz, che ne dici di scopare?» che cazzo di domanda era?
«certo, stella» rispose, facendole l'occhiolino.
lo guardai malissimo, ma non mi notò neanche. il tipetto era troppo impegnato a fare il ganzo con le fan in calore.
«lei chi è? perché sei con tom?!» disse una, indicandomi.
tom fece per rispondere, ma io fui più rapida.
«"lei" è quella che prossimamente ti ammazzerà, se non chiudi quella boccaccia» dissi, sorridendo alla fine.
«va bene ragazze... calme» mormorò imbarazzato tom.
non dissi più nulla, e le altre tipe iniziarono a lanciare occhiatacce e a parlottare fra loro.
non ci voleva un genio per capire cosa avessero da dirsi.
«quindi, tom, chi è?» chiese un'altra.
mi stava venendo di sbatterla per terra e riempirla di pugni, ma mi ricordai degli avvertimenti di tom.
e poi, non sarebbe stato maturo da parte mia. la maturità era ancora un concetto estremamente lontano per me.
«è la mia fidanzata. so che può sembrarvi antipatica, ma fa così solo all'inizio» mi difese goffamente lui.
le altre ragazze erano a bocca aperta. probabilmente non erano ancora andate a vedere il tweet di poco fa.
dopo tanto chiacchiericcio, foto, autografi, urli, proposte di matrimonio e numeri di telefono, l'inferno si concluse.
«scusami, bambi» disse lui dispiaciuto, appena tutta quella folla se ne fu andata.
«non hai colpe. che facciamo?» lo perdonai io.
«posso comprarti qualcosa di carino» propose tom.
«che intendi per "carino"?»
«qualcosa che non sia oversize» disse lui.
«da quando non ti piace l'oversize?» risposi perplessa.
«zitta. guarda, entriamo lì» esclamò, portandomi verso un victoria's secret.
entrammo e io iniziai a guardare le cose esposte.
«che cazzo mi serve questo intimo» mormorai arrabbiata, mentre tom si guardava intorno estremamente curioso.
«che ne so. le tipe fighe lo hanno» fece spallucce, e prendendo un reggiseno fin troppo grande per me.
«prendi questo» disse.
«è troppo grande per il mio seno» sbraitai.
«come? io credevo che ti sarebbe andato stretto» scherzò lui, baciandomi la fronte.
«posalo, quella è una coppa E, io porto la C»
«sinceramente stamattina mi sembravi una coppa Z» mi prese in giro lui.
andai verso il reparto costumi da bagno e lui mi seguì.
«no cogliona, non costumi» mi sgridò lui.
«allora cosa mi fai venire qua?» insinuai.
«volevo che ti comprassi una roba sexy per me, mica per gli altri» ammise lui, con tono sicuro.
lo guardai malissimo.
«aiutami a cercarlo» dissi infine, continuando a guardare le scelte.
«va bene bambi, tanto sei mia» borbottò lui.
dopo poco tom tornò con un paio di opzioni.
le osservai e lui chiese se mi piacessero.
«questo nero è bello» dissi. era il mio preferito fra tutti.
«provalo prima» esclamò lui.
andai in camerino e lo indossai.
poi aprii la tenda e tom iniziò a studiarmi.
«sei, tipo... boh, bambi, sei perfetta» rispose.
«grazie, lo prendo» dissi felicemente.
«che cazzo è troppo scoperto» si lamentò.
risi e lui si avvicinò per baciarmi.
mi sentivo al sicuro, avvolta dalla sua calda felpa, dai suoi lunghi dread a dalle sue labbra candide.
«sei troppo figa. se qualcuno ti guarda potrei impazzire» borbottò lui, appena uscii dal negozio con il mio nuovo acquisto.
«in ogni caso, non riuscirei a tradirti» dissi io.
«seria? perché no?» chiese lui curioso.
«perché ti amo.» tre semplici parole, ma un significato infinito per me.
lui mi lanciò uno dei suoi sorrisi puri e mi abbracciò forte, per poi baciarmi in mezzo alla strada.
sì, ero persa di lui...spazio autrice
ecco a voi l'atteso capitolo <3 spero vi piaccia anche se non succede nulla di che, ma comunque volevo farvi un po' godere la relazione tra questi due incasinati, dato che abbiamo tutti sudato venti camicie per averli insieme HAHAHAH💖 comunque riempite il capitolo di commenti (che amo tutti) e di stelline MUAHAHAH VI AMOOO🫶🏼💘
a domani per la prossima parte!
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incasinati - tom kaulitz
Fanfictionamber si è appena trasferita in germania con il padre, a seguito di vari problemi familiari. ma ci sarà qualcuno che non le renderà la vita facile... «mi piacciono i tuoi occhi. sono ambrati, come il tuo nome. sai chi altro ha gli occhi come i tuoi...