l'ultima campanella di quella giornata scolastica suonò ed io uscii in compagnia di tom.
ci sedemmo su una panchina lì davanti, e iniziammo a baciarci, nonostante ci fossero molte persone presenti.
«bambi, sai che é da qualche giorno che non litighiamo?» esclamò lui, alzando le sopracciglia sorpreso.
«vuoi litigare?» lo provocai io, toccandogli il cappellino verde che indossava.
«no, ti prego...» disse lui con voce triste. sembrava proprio dolce con quel suo tono.
«scusa per tutto quello che é successo, sono una persona di merda» finalmente avevo imparato a rivolgere delle scuse come si deve.
lui mi toccò i fianchi e li spinse verso di lui.
«zitta. tu non sei una persona di merda, bambi. sei solo una persona a cui sono successe cose di merda. non é la stessa cosa» mormorò lui, per poi mettermi i capelli dietro le orecchie.
sospirai e lo baciai. non mi andava di parlare del mio passato, soprattutto quando il presente sembrava essere... perfetto.
quando ci staccammo, lui aprì il telefono per rispondere ad un paio di messaggi, e io girai lo sguardo sulla bacheca che c'era fuori.
infatti, in giro per la città spesso erano presenti questi muri, dove la gente scriveva richieste o molto altro, come:
"faccio ripetizioni di matematica, studente di ingegneria"
"si cerca volontario per la biblioteca interscolastica"
e così via.
mi sembravano interessanti, dato che mi ero puntata sul discorso dell'america.
soprattutto una richiesta aveva attirato particolarmente la mia attenzione.
"si cerca assistente per tatuaggi" e poi sotto tutte le informazioni.
sarebbe stato bello lavorare lì!
feci una foto, mentre tom sembrava essere distratto ad utilizzare twitter.
poi inviai tutto ad adrian.
rispose in pochissimo.
adrian: "ancora con questa storia? non molli?"
io: "ho mai mollato in vita mia?"
adrian: "ne parliamo a casa"
chiusi il telefono e tornai a dare le mie attenzioni a tom.
«cosa dicono i fan? ti vedo impegnato» chiesi perplessa.
«niente di che. é stata resa pubblica una nostra foto.» sospirò deluso, per poi mostrarmela.
eravamo noi due, intenti a baciarci.
tom mi stava tenendo le mani sul fondoschiena e io sui suoi dread.
«cazzo.» risi leggermente. era una foto molto discutibile.
«guarda come te lo palpo» mi prese in giro con tono fin troppo scherzoso.
lo guardai con un'espressione intimidatoria e lui mi pizzicò le guance.
«ora dovrei andare. ho da fare a casa» conclusi io, alzandomi dalle sue gambe.
«e lui che stava diventando duro» esterrefatta dalla sua frase, lo fissai con gli occhi spalancati.
«scusa se sono onesto» disse, facendo spallucce.
si alzò dalla panchina e dopo ritornammo ognuno a casa.«ciao piccola, com'è andata a scuola?» mi accolse mio padre. lo abbracciai e risposi il mio solito "tutto bene", per non farlo preoccupare.
«dobbiamo parlare di una cosa però...» disse lui, facendomi preoccupare leggermente.
«dimmi» risposi curiosa, ma allo stesso tempo spaventata.
«perché non mi hai detto di essere in una relazione?» mi domandò lui. io sobbalzai.
«insomma... non lo so... non é che sia una relazione, siamo solo... ci sentiamo, possiamo dire.» balbettai io, gesticolando imbarazzata.
come lo aveva scoperto?
«sai che non ti giudicherò mai, ma... potevi dirmelo.» disse lui, e sembrava essere deluso.
«scusami tanto papà. é solo che, é difficile anche per me da accettare» mormorai.
«non pensavo di poter vedere mia figlia farsi toccare da un ragazzo in quel modo» borbottò lui e io realizzai. forse la foto di me e tom era arrivata anche a lui... sbiancai, al culmine dell'imbarazzo.
a vedermi in quelle condizioni, mi sorrise.
«dai. tranquilla. l'abbiamo fatto tutti. mi auguro che non abbiate fatto qualcosa oltre ai baci» no papà. ti pare. ti pare...
«é tutta la vita che mi vergogno del mio fisico e credi che lo mostri così facilmente ad un ragazzino?» finsi. lui ci cascò.
era vero in parte. non mi piacevo, ma tom aveva fatto in modo di uccidere quelle insicurezze.
«sei bella come il sole, cucciola. ma, me lo devi far conoscere assolutamente, cara.» disse autoritario. risi e annuii.
«non pensare che se sia famoso sia per forza il migliore. quello lo constaterò io» mi ordinò.
io continuai a ridere e dopo qualche altro avvertimento me ne andai in camera.
nel corridoio incontrai adrian e iniziai a parlare con lui. dopo neanche dieci secondi cominciammo a discutere del loro regalo di compleanno.
«vuoi veramente stancarti così tanto?» disse scocciato.
«loro se lo meritano. almeno per una volta nella mia vita... voglio sembrare una brava persona!» gridai infine.
lui non rispose subito, ma lo sentii sospirare.
«come vuoi. facciamo questo benedetto regalo» cazzo, lo avevo finalmente convinto. quanto mi ci era voluto? bah, a volte anche mio fratello faceva tanto il prezioso.
«tu prova con quel centro tatuaggi. io posso vedere altre opzioni.» mormorò. ero contenta di essere riuscita a smuoverlo.
«potresti fare da baby-sitter» scherzai io, nonostante sapessi benissimo quanto i bambini odiassero adrian.
«mi vomitano addosso. non c'è n'è uno che non mi detesti» si lamentò lui.
«chill. magari ripetizioni? quelle ti fanno fare un botto di soldi» proposi io.
lui era bravo in molte materie, quindi non sarebbe stata un'idea totalmente da buttare.
«magari fisica. lì sono bravo» ragionò lui. io annuii e poi gli dissi che sarei andata a fumare e di pensarci un po' da solo.
«sempre così» mi rimproverò. gli feci il dito medio e andai dal mio amato balcone.
mentre mi rilassavo, con la musica dei tokio hotel in sottofondo, scrissi anche al tatuatore.
nella foto profilo si vedeva la sua faccia, era giovane, forse due annetti più grande di me.
gli mandai un messaggio dove spiegavo di essere interessata all'offerta di lavoro e poi aspettai la risposta.
dopo poco il ragazzo scrisse.
"ciao cara, intanto piacere thomas. sono felice che tu sia interessata, potresti passare domani in studio e parliamo di tutti i dettagli?"
ero abituata a rispondere a tutti con un "k", ma giusto che dovevo sembrare una tipa lavoratrice, mi impegnai leggermente di più.
"va bene, io sono amber, comunque. a che ora mi posso presentare?"
"vieni verso le cinque. a domani :)"
pareva essere un ragazzo molto gentile.spazio autrice
capitolo moooolto easy, ma spero apprezziate❤️
a domani con la prossima parte!
domanda: vi fidate di thomas? HAHAHAH
buonanotte 💘💘🫶🏼
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incasinati - tom kaulitz
Fanfictionamber si è appena trasferita in germania con il padre, a seguito di vari problemi familiari. ma ci sarà qualcuno che non le renderà la vita facile... «mi piacciono i tuoi occhi. sono ambrati, come il tuo nome. sai chi altro ha gli occhi come i tuoi...