Dean
Fumare è facile, una cosa da tutti, ma fumare bene è una scelta e per Dean Langdon quella era da sempre stata una delle massime più importanti. Personalmente aveva sempre amato i sigari. Per lui era una verità ineluttabile che un vero estimatore del tabacco fumasse solo sigari.
Da Mark Twain a Winston Churchill, tutti i migliori apprezzavano il fumo lento e la dolcezza di un buon sigaro. Un fedele compagno che non tradiva mai. La sua preferenza andava generalmente ai toscani, ma quel cubano dall'aroma pungente aveva stuzzicato il suo interesse.
«Questa volta ti sei superato, Igor.» disse dopo averlo appena assaggiato, una nuvola di fumo chiaro, denso e vellutato annebbiò piacevolmente la vista dell'amico, seduto a pochi passi di distanza su una poltrona verde bottiglia, di fronte ad un camino scoppiettante.
«Sapevo che avresti apprezzato, amico mio.» rispose quello che, dopo aver tirato fuori un'altro di quei paradisiaci sigari dalla scatola di cedro finemente levigata, ne inseriva la capa nel tagliasigari affilato e con uno scatto della lama rimuoveva la prima parte.
«E visto che stasera sembri propenso alle novità voglio farti assaggiare uno scotch irlandese davvero interessante.» Stappò e versò in due bicchieri di cristallo il liquido ambrato. Sapeva come mettere un uomo a proprio agio, bisognava ammetterlo. «Ghiaccio?»
«Tu mi vizi, Igor.» sogghignò, scuotendo la testa e accettando di buon grado il bicchiere che gli stava porgendo. «Se non ti conoscessi direi che mi stai vezzeggiando prima di darmi una brutta notizia. » si potevano dire molte cose su Dean, ma non che fosse uno sciocco. E in tutta franchezza conosceva Igor Jankovic da troppo tempo per farsi ingannare da una proposta di un buon sigaro e un bicchiere di whisky. Specialmente quando non accennava al parlare di affari.
Igor sorrise, accarezzando la mascella rasata di fresco. Sapeva di avere per le mani un argomento importante e si era ripromesso di trattarlo con la massima delicatezza.
«Ho visto Lily.» ammise, tutto d'un fiato.
«Ah.» Dean non parve avere reazioni significative, poi sollevò il bicchiere e lo vuotò d'un fiato. Non gli erano mai piaciute le sorprese.
«Ragazza brillante, le somiglia moltissimo.» continuò l'altro, imperterrito.
«Ho sempre sperato prendesse da Beth.» fece, dopo alcuni secondi di interminabile silenzio. Si concesse un'altra boccata di sigaro, adagiandosi sullo schienale, come ad aver bisogno di sostegno. «Anche se Lily ha sempre detto di aver ereditato la mia testa calda.» stava sorridendo anche se nei suoi occhi non c'era alcuna traccia di allegria.
«Devo confessarti che ho chiesto espressamente di lei per l'intervista.» era vero, aveva voluto dare un volto a quella bambina tanto discussa. Ed effettivamente aveva trovato una giovane donna non solo molto bella, ma assolutamente unica.
Conosceva molto bene quella storia, naturalmente. Di come il Cancelliere avesse sporcato la propria discendenza reale con quella donna umana e del malcontento che ne scaturì da parte del popolo più conservatore. E ancora di come fu costretto a dimettersi per tenere al sicuro la sua famiglia.
«Ma continuo a non comprendere il motivo del tuo interessamento, Igor.»
«Il Re sta morendo, Dean. Sono stato a New York proprio ieri. Dicono che probabilmente non arriverà alla fine del mandato di William.» già, benedetto ragazzo. Allora gli era sembrata un'ottima idea proporre il suo protetto come Cancelliere di Seattle. Non poteva immaginare che sarebbe diventato presto una pedina di qualcuno più grande di lui.
«Lo so.» ammise, tra i denti.
«Alister non permetterà mai che qualcuno gli porti via il trono.» continuò
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THE WHALKER - Il Giglio Scarlatto
Romance" Lo so che lo vuoi quanto me." mormorò, quando si avvicinò e lei cadde a sedere sul letto, paralizzata. Si era chinato, e percorreva con le mani la sagoma delle sue gambe spingendola a divaricarle e con le labbra ricalcava il tragitto di una vena b...