Capitolo 11. Notturno ⚜️

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Lily entrò in casa, lasciando le chiavi della Range Rover sul tavolino all'entrata, distrattamente e senza neanche togliersi la giacca corse in salotto, dove sentiva il televisore acceso.

Suo padre era lì, seduto sulla sua poltrona che beveva qualcosa che aveva tutta l'aria di whisky e un sottile sigaro tra le labbra.

«Ehi Lily, cosa ci fai già a casa?» si era voltato verso di lei, con espressione interrogativa. Lily non sapeva nemmeno dove cominciare, restò lì impalata a tormentarsi le pellicine. «E' tutto okay tesoro?» chiese poi notando l'espressione tesa della figlia.

«Non c'è niente di okay, papà.» rispose, con un sarcasmo che lui non capì, poiché alzò un sopracciglio interrogativo e in tutta risposta spense il televisore, alzandosi in piedi.

«Cosa è successo?» domandò di nuovo, adesso andandole più vicino. Lily non riuscì a non indietreggiare di qualche passo.

«Puoi anche smetterla di fingere adesso.» disse, con voce rotta. I suoi occhi immediatamente si fecero scuri e si lasciò andare a un lungo sospiro. «Blaine mi ha detto tutto, di Janković e del Consiglio. »

«Lily...» mormorò quando lei non si avvicinò.

«Tu lo sapevi, non è così? No, non toccarmi.» farfugliò allontanandosi ancora, finché non sobbalzò per aver scontrato un grosso vaso dall'aria costosa.

«Se ti ha detto tutto saprai che Igor voleva solo farci un favore.» replicò con tono carezzevole.

« Lo sai benissimo che non mi trasformerò mai. E non voglio restare qui ad aspettare che mi facciano ancora del male.» Lily era dura, arrabbiata. Si voltò per andare verso le scale e salire in camera sua. «Perché se lui  mi ha potuto fare del male è perché il Circolo glielo ha permesso.» sibilò, perdendo per un attimo il controllo e lasciandosi sfuggire un singhiozzo.

«Lui non c'è più, Lily. E solo qui potrai essere te stessa e al sicuro.»

«Che sta succedendo?» domandò Seth, emergendo dalla porta d'ingresso prima che la sorella potesse ribattere.

«Sa tutto.» rispose suo padre, quasi sibilando.

«Chi te lo ha detto?» domandò con gli occhi che vagavano da lei a suo padre.

«Non importa chi me lo ha detto.» replicò, voltandosi poi verso suo padre che si stava massaggiando il mento, visibilmente in difficoltà.

«Non con te in questo stato, voglio che ti calmi prima di tutto.» disse soltanto, cercando di sembrare tranquillo.

«Calmarmi? Hai una bella faccia tosta a dirmi di calmarmi.»

«La stai facendo più grossa di quello che è Lily, sul serio.» disse suo fratello.

«Ah sì, Seth? Grazie per l'informazione!» replicò sarcastica. Non poteva credere che continuassero a trattarla in quel modo, non sembravano minimamente scomposti.

«Sei sconvolta.» insistette lui. «E' stato Blaine a dirtelo, vero?»

«Non adesso Seth.» replicò lui, ignorando la cosa. «Non ti sei detta che magari nessuno di noi te lo ha mai detto finora proprio per evitare che reagissi così?»

«E' una scusa.» rispose.

«No, non lo è.» replicò finalmente innervosito dal tono supponente della figlia. «E ti chiedo ancora una volta di calmarti. Voglio davvero spiegarti tutto, l'ho sempre voluto fare, ma devi promettere che ascolterai senza trarre conclusioni affrettate.» Lily rivolse a entrambi uno sguardo diffidente.

«Ci posso provare.» balbettò dopo qualche secondo di riflessione.

Non era per lui che si sentiva in dovere di ascoltarlo, ma per se stessa.

THE WHALKER - Il Giglio ScarlattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora