Capitolo 12. Ferormoni⚜️

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Blaine

Merda.

Merda. Merda. Merda.

Blaine, sdraiato sul letto fissava il soffitto con gli occhi sgranati.

Che cazzo aveva appena fatto?

Cristo, aveva passato il limite! Si rannicchiò sul fianco, aspettando che i crampi terribili regalati dalla fiala di verbena che si era appena calato in gola passassero. Erano anni che non ne usava più, e in due giorni quella era la terza volta che doveva ricorrere a quello schifo.

La colpa era tutta di quella mezzosangue dall'odore tanto meraviglioso quanto odioso. No, doveva smettere di pensare a lei, o il suo corpo non avrebbe mai smesso di andare a fuoco.

Cristo santo, se solo provava a chiudere gli occhi poteva ancora sentire la morbidezza del suo corpo florido sotto i polpastrelli, il calore del suo sangue dal profumo così dolce al solo posare le labbra su quella vena tutto il suo corpo era entrato in tensione.

Merda, era così eccitato da perdere il controllo. E dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare non poteva mandare tutto a puttane.

Insomma, ignorare le accuse di Seth che da diverse settimane a quella parte avrebbe voluto vederlo in una bara di pino, far saltare qualche testa qua e là. Una notte di lavoro come tante altre. Ma, quando alle prime luci dell'alba era rientrato a casa, qualcosa lo aveva chiamato. Non importava che lei fosse a chilometri di distanza, Blaine aveva percepito chiaramente cosa stava succedendo.

Insomma, se lo sarebbe dovuto aspettare. Lily era una mezzosangue nel pieno della sua trasformazione, ogni giorno abbandonava una parte della sua umanità, e ogni suo istinto saliva alle stelle. Feromoni, era tutta una questione di feromoni. Ed era certo che si fossero attivati a cascata quel pomeriggio, in quell'aula buia mentre erano così vicini. Lei non aveva mai avuto così vicino un maschio della sua razza, era normale che il suo corpo reagisse in quel mondo.

Certo, era solo una questione di chimica, doveva trovare una spiegazione razionale a tutto quello. Non poteva lasciare che il suo istinto animale prendesse il sopravvento, o la prossima volta che se la sarebbe trovata davanti l'avrebbe fatta sua. Non che ci fosse andato troppo lontano, sia chiaro, se non fosse arrivata l'alba a disturbarlo avrebbe saziato ogni suo desiderio.

Ma, nonostante tutto

Rimase lì, a godersi quegli istanti di crampi infernali, ma comunque eccitato come non gli succedeva da tempo.

Si alzò dal letto, con passo incerto e si diresse verso la doccia. L'acqua gelida non sembrava raffreddare i suoi bollenti spiriti, in senso letterale. Passò una mano lungo la sua erezione, grossa e turgida, senza pensarci lasciò scorrere la mano per tutta la sua lunghezza, con un solo pensiero in testa. Lei, il suo corpo, il suo profumo, il modo in cui aveva pronunciato il suo nome, come in un invito lascivo. Come sarebbe stato facile prenderla lì nel silenzio della sua stanza, e dissetarsi con il suo sangue dolcissimo. Il pensiero di Lily non lo lasciò finché l'orgasmo non lo colse con prepotenza, scuotendo i suoi fianchi.

Cazzo.

                                                                                        *          *          *

Alister

Dio, era quasi imbarazzante.

Non va bene per niente. Alister osservava con disgusto la ferita nel suo braccio.

Non si stava rimarginando. Con una smorfia gettò da parte il giornale che stava leggendo, troppo distratto dai suoi pensieri. Su una cosa la strega aveva ragione, non gli restava molto tempo.

THE WHALKER - Il Giglio ScarlattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora