Lily:
A risvegliarla, quella mattina fu un fastidioso ronzio che risuonava nella sua testa intontita da dopo sbronza come tamburi africani.
Ma il peggio avvenne quando aprì gli occhi.
Oh mio Dio, ma che cosa aveva fatto?
Si era letteralmente addormentata sopra Blaine, che completamente nudo sembrava non preoccuparsi di nulla, profondamente addormentato com'era.
Merda, merda, merda. Non poteva credere di averlo fatto davvero!
Oh, ma davvero? Complimenti per il grandissimo autocontrollo Lily! Si disse, avvampando immediatamente quando lo sentì bofonchiare qualcosa nel sonno e stringerla a sé.
Non lo aveva mai visto dormire, era così strano vederlo privo di difese, il volto rilassato perso in chissà quale sogno. Era così bello, senza le sopracciglia aggrottate o quei suoi sorrisi di scherno che la facevano imbestialire. Il suo viso sembrava quello di un angelo, stronzo certo, ma pur sempre un angelo. Senza rendersene conto stava delineando i contorni del suo viso, dalla mascella squadrata alla linea dritta del naso, quelle labbra piene che sapevano essere taglienti ma anche così dolci... No, non doveva sentire quel formicolio allo stomaco! Cercò di ricacciarlo indietro. In fondo non era stato fin troppo gentile la sera prima, a giudicare dai dolorini che percepiva dal basso ventre. Inutile che cercasse scuse, non c'era una sola parte di lei che avesse disprezzato quello che era accaduto. Che il suo orgoglio ne fosse decisamente pentito era tutta un'altra storia. Merda, doveva avere davvero una pessima cera considerato che parte del suo trucco era sparso sul corpo di Blaine, specialmente il rossetto, un po' sul labbro inferiore, sul mento e poi sempre più giù... Oh mio Dio, cosa aveva fatto? Avvampo' con violenza al ricordo della sera precedente e ancora di più al pensiero di come avrebbe dovuto affrontarlo una volta che si fosse svegliato. Non poteva tollerare di vederlo tronfio di vittoria.
Ma poi, il rumore degli pneumatici sul ghiaino davanti casa le fece drizzare le antenne.
« Oh, no! » esclamò, e senza pensarci due volte spinse Blaine giù dal divano che, già in posizione precaria, non ci mise molto a cadere con un tonfo sordo.
« Ma che cazzo succede? » aveva biascicato Blaine con ancora gli occhi chiusi per metà.
« Alzati subito! - gracchiò Lily - Vai di sopra, o lei ci vedrà! »
« Lei chi? »
« Mrs Jones, è la nostra governante. E non voglio che questa cosa arrivi alle orecchie di mio padre, quindi porta il culo di sopra! » Insistette correndo verso la cucina, cercando di ignorare il fatto che stesse correndo completamente nuda davanti allo sguardo divertito di Blaine. « Camera mia è la prima stanza a sinistra, e non toccare niente! » aveva urlato prima di correre a raccogliere i vestiti che avevano sparso lungo tutta la cucina. Cristo santo, sembrava che ci fosse passato un uragano. Beh, l'importante è che non trovasse indumenti. Dopotutto quella donna lavava loro i vestiti, si sarebbe accorta che quei boxer non erano di Seth. Decisamente.
Raccolti tutti i vestiti corse di sopra, facendo i gradini a due a due, giusto in tempo da sentire la porta sul retro aprirsi. Tirò un sospiro di sollievo mentre lungo il tragitto si infilava la camicia di Blaine per darsi un minimo di decenza, almeno un problema era stato arginato per il momento. I bottoni della camicia erano saltati tutti. Era stata lei a farlo? Più ricostruiva i momenti di quella notte e meno voleva saperne.
« Ti avevo detto di andare in camera mia, non di dormire nel mio letto.» grugnì quando entrando lo vide sdraiato serenamente sul suo letto. Si sorprese ad avvampare quando notò che era ancora meravigliosamente nudo « E mettiti qualcosa addosso. Hai dieci minuti per vestirti e andartene di qui senza farti notare da nessuno, mentre io mi faccio la doccia. » cercò di darsi un contegno e gli lanciò i boxer e i jeans.
Dal canto suo, lui sembrava tremendamente divertito da quella situazione, buon umore che non contagiava affatto Lily. Anzi. A dirla tutta ce l'aveva con se stessa per non avergli saputo dire di no.
« Non ho intenzione di uscire da qui, è giorno non so se l'hai notato. »
« Pensi che mi interessi sapere che tu ti cuocia come un uovo al sole?» sibilò.
« Ma come siamo acidi questa mattina, questa è la tua faccia prima del caffè di solito? » borbottò infilandosi i boxer con l'aria di chi sembrava davvero scocciato. Come se fosse lui la vittima tra loro, come no.
« No, questa è la mia faccia quando qualcuno si approfitta di me mentre sono ubriaca. » ringhiò incrociando le braccia al petto.
« Che cosa? » rise, sorprendentemente ad ogni aspettativa. « Io non mi sono approfittato proprio di nessuno, anzi non mi sembrava che tu fossi molto contraria a quello che facevo. A dire il vero eri molto, come dire, coinvolta. » ed il suo sguardo indugiò proprio dove i bottini della sua camicia erano assenti, rivelando parte del suo seno malcelato dalla stoffa.
« Falla finita. » rispose, tra i denti cercando di coprirsi meglio.
« Perché, ti brucia quando dico la verità? » scosse la testa e in tutta risposta si sdraiò di nuovo sul suo letto, ignorando ogni protesta di Lily. « Avevi voglia quando me, accettalo e vai avanti! »
« E' questo il punto! - esclamò, esasperata - Io ci stavo provando, ma tu hai voluto metterti in mezzo a tutti i costi. »
« Quindi è per il tizio di ieri sera, volevi che ci fosse lui ora qui? » scattò a sedere lui, visibilmente irritato.
Lily sbuffò esasperata « Io non... - balbettò - Sai cosa c'è? Sono stanca di dovermi giustificare con te, e non ho più voglia di sprecare il mio fiato per discutere contro un muro. » replicò tra i denti, cercando di non alzare troppo la voce, e si diresse verso l'armadio prendendo i primi vestiti che le capitarono tra le mani. « Volevi portarmi a letto, no? L'avevi detto e ci sei riuscito, ora scusami ma ho cose più importanti da fare che gonfiare il tuo ego. » Blaine la fissava, in silenzio. A che cosa stava pensando? Non era da lui non rispondere ad una provocazione. Per un momento rimase interdetta, ma si rifiutò di pensarci troppo su. In fondo lui l'aveva ferita così tante volte che non le importava se in quel momento ad essere taglienti erano le sue parole. « Quindi resta, vai, fai quello che ti pare. Non mi interessa. » E si chiuse in bagno, sbattendo la porta.
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THE WHALKER - Il Giglio Scarlatto
Romance" Lo so che lo vuoi quanto me." mormorò, quando si avvicinò e lei cadde a sedere sul letto, paralizzata. Si era chinato, e percorreva con le mani la sagoma delle sue gambe spingendola a divaricarle e con le labbra ricalcava il tragitto di una vena b...