Lily:Di fronte a loro c'era una donna, non era molto alta ma i capelli biondo platino cotonati che sembravano letteralmente appoggiati sulla sua testa le regalavano dieci centimetri abbondanti di altezza. Aveva un naso aquilino, zigomi alti e una miriade di rughette leggere intorno agli occhi verdi piccoli e tondi. Dietro di lei c'era un tale alto quasi due metri e largo altrettanto dalla testa pelata ed il collo largo come il tronco d'un albero i suoi occhi erano di un inquietante giallo paglierino, e le sue mani avevano lunghi e spessi artigli scuri. « Non vi sembra scortese quello che avete fatto a Millicent? » domandò, con voce cristallina. « Ti senti bene, dolcezza? » sorrise a qualcuno alle loro spalle. Lily si voltò all'unisono con le altre due ragazze, trovandosi la bionda che fino a qualche secondo prima era stata svenuta a terra. Adesso era in piedi con un brutto bernoccolo sulla fronte ed un broncio che non prometteva niente di buono.
« Sto bene, madre. » disse, serena, alle spalle della donna che allargò il sorriso, mostrando una schiena di piccoli denti dritti e bianchissimi, come quelli di un bambino.
« Molto bene, in tal caso, direi che è arrivato il momento di chiarire questa faccenda. Magari con una buona tazza di tè. Sven, ti dispiace scortare le signorine? E tu Millicent, va a preparare la stanza. » L'uomo fece qualche passo avanti, e Lily udì Samantha alle sue spalle ringhiare sommessamente. Lui le mostrò i denti, che sembravano limati per formare delle zanne e lei si zittì immediatamente, come se avesse visto il diavolo in persona e seguì il suo gesto senza fiatare, seguendo la direzione che indicava. Aveva gli occhi più inquietanti che Lily avesse mai visto, di un giallo quasi canarino che faceva risaltare la minuscola pupilla nero pece. Le scrutava tutte come fossero pietanze dolcissime, Lily poteva giurare che stava persino sbavando.
« Facciamo attenzione. » sussurrò Samantha al suo fianco. « Quel ragazzone è un Garou. »
« Sarebbe? » chiese Lily, con lo stesso volume di voce, osservando le grosse spalle dell'uomo che si muovevano davanti a loro, coprendo la visuale.
« E' un licantropo che ha raggiunto l'equilibrio con la sua parte di bestia. » rispose lei, con un tono pericolosamente serio. « Non si trasformano mai perché quella è la loro vera forma, e si cibano delle proprie vittime. Umane. » ottimo, ora anche Lily era terrorizzata. Sentì Lisa afferrarle il braccio, tremante.
« Come lo neutralizziamo? » chiese allora Lily, risoluta. Stavano passando in mezzo alle persone, ma era come se nessuno le vedesse. Non c'era nessuno dei loro, ma dov'erano finiti tutti? Entrarono in una porta a scomparsa.
« Argento. E tanta forza bruta. » rispose Samantha.
« Cosa state confabulando? » disse la donna, zittendole immediatamente, prima che entrassero in una stanza dai toni pesca.
Sembrava un enorme confetto che le faceva venire il diabete solo a guardarsi intorno. Sven, doveva piegarsi per non sbattere l'enorme testa sul soffitto e si strinse nelle spalle gigantesche, cercando di mescolarsi nella tappezzeria.
La donna si sedette ad un tavolo rotondo, su una sedia dallo schienale alto e i braccioli imbottiti. Non c'era una sola finestra in quella stanza, solo moltissimi piattini da tè appesi ai muri. In fondo alla stanza, come se le stesse aspettando c'era Nora. Sembrava quasi fuori posto lì, lei e Lisa si scambiarono non più che un fugace sguardo.
« Oh, smettiamola con questi musi lunghi. Nora cara, metti su il bollitore, ti spiace? » trillò, battendo le mani nodose dalle dita ingioiellate.
« Certo, madre. » Lily notò che le tremavano le mani, che strano. Aveva una voce argentea, sottile. Per nulla adatta all'idea che si era fatta di lei.
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THE WHALKER - Il Giglio Scarlatto
Romansa" Lo so che lo vuoi quanto me." mormorò, quando si avvicinò e lei cadde a sedere sul letto, paralizzata. Si era chinato, e percorreva con le mani la sagoma delle sue gambe spingendola a divaricarle e con le labbra ricalcava il tragitto di una vena b...