Capitolo 26. Sapore ⚜️

983 34 1
                                    


Lily:

Non ci voleva proprio.

Lily stava cercando a tutti i costi di non fissarlo, ma era più forte di lei. Aveva sempre immaginato il suo fisico, ma non l'aveva mai visto se non sotto i vestiti.

Il suo petto era completamente glabro, i bicipiti gonfi ma non troppo, gli addominali sembravano scolpiti nel marmo, così come la sua schiena. L'unico neo in un corpo perfetto era una cicatrice alla base del collo, dietro la schiena vicino all'attaccatura dei capelli. Lunga e sottile, precisa come un taglio di una lama.

Dio, il suo corpo, era meraviglioso.

Avanti Lily, respira. Non era il primo corpo maschile che vedeva, certo era sicuramente il più perfetto che avesse mai visto, però questa era un'altra storia.

Quando si voltò Blaine la stava guardando in modo strano, sembrava arrabbiato.

Sai che novità, si disse. Sembrava che ogni scusa fosse buona per avercela con lei. Il fatto è che in genere sapeva il motivo, ora proprio non riusciva ad immaginarselo.

Blaine avanzo verso di lei, come un felino, con addosso soltanto i suoi jeans e, senza troppe cerimonie, l'afferrò saldamente alle spalle, come aveva fatto prima Misha. Anche se lui non l'aveva presa così sul serio.

Mio Dio, era così caldo, quasi bollente contro di lei. Non erano mai stati così vicini prima d'ora e Lily non riusciva a pensare lucidamente con lui così vicino, anche se si stavano soltanto allenando. Le sue braccia le circondavano le spalle, passando da sotto le ascelle, troppo vicine al suo seno.

« Avanti, liberati. » il suo tono era piatto, monocorde, ma il suo respiro sul collo le fece venire le pelle d'oca.

Lily richiamó a se un pochino di autocontrollo e mise in pratica i consigli che le avevano dato, spingendo verso il basso, costringendo l'avversario a chinarsi.

Ma, contrariamente alle sue aspettative Blaine non si mosse. Rimase fermo come pietra mentre lei si appendeva al suo collo pur di farlo cadere.

« E' il meglio che sai fare? » domandò allora. A nulla servirono i tentativi della ragazza di farlo anche soltanto muovere di un millimetro. Poteva sentirlo completamente addosso, il calore le fece partire un brivido caldo lungo la schiena. Lui sembrò quasi avvertire il suo stato d'animo e sembrò stringerla un po' di più, ma non con le braccia, era il suo corpo ad essere tremendamente vicino a lei. Il suo torace aderiva alla sua schiena e... oh mio Dio! Anche il suo bacino. Poteva sentire tutto il suo corpo schiacciato contro la sua schiena, ed era pronta a giurare di essere certa che non era così che si faceva quella presa.

Lily stava iniziando ad andare in iperventilazione, e dal suo basso ventre stavano iniziando a partire delle piccole scosse calde sempre più numerose. Dovette metterci tutta la sua buona volontà per non perdere la calma e continuare a restare lucida. L'ultima cosa che voleva è che Blaine si rendesse conto dell'attrazione che provava per lui. Sarebbe stato decisamente troppo vedere quel sorriso di scherno che le riservava già troppe volte.

Niente, non si muoveva di un millimetro. Sembrava una statua di marmo.

Poi, quando fu troppo per lei invocò il time out, rossa in viso ma questa volta per la fatica.

« E' stato un po' penoso come contrattacco. » commentò Blaine, decisamente ancora troppo vicino per i suoi gusti. La scrutava imperturbabile con i suoi occhi grigio ferro. Non si era scomposto di un millimetro, mentre lei sembrava che le avessero gettato addosso una secchiata d'acqua.

« Questo è un allenamento e io sto imparando. Quindi se tu vuoi insegnarmi bene, altrimenti me ne vado. » di nuovo quella risata impertinente. Lily si mosse verso il suo sgabello per prendere le sue cose.

THE WHALKER - Il Giglio ScarlattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora