Capitolo 45. Mercenari ⚜️

745 28 0
                                    




Lily:

Quando Lily aprì gli occhi per un attimo faticò a capire dove si trovava.

Era sdraiata su un grande letto matrimoniale dalle lenzuola di seta nere, la sua testa era adagiata su dei morbidi e voluminosi cuscini. Sul comodino di fianco a dove era sdraiata c'era un bicchiere d'acqua e una scatola di aspirine. Addosso non aveva più i suoi vestiti, ma soltanto una maglietta dei Seattle Seahawks che le arrivava quasi a metà coscia.

Si alzò a sedere con non poco sforzo, il suo corpo era completamente indolenzito, e con i dolori arrivarono i ricordi.

Blaine.

L'aveva salvata, di nuovo. E lei lo aveva baciato. In un gesto automatico si sfiorò le labbra come se avesse bisogno di conferma, notando le bende immacolate che qualche ora prima Blaine aveva arrotolato attorno al suo braccio.

Lily avvampò all'idea di essere nel suo letto. Dopotutto era stato lui a dirle di fare come se fosse a casa sua, era stato stranamente ospitale.

Scese dal letto, sul gelido pavimento costellato di mattonelle grigio fumo. Si guardò intorno, sembrava tutto molto freddo. L'arredamento era piuttosto spartano, non c'erano quadri o specchi attaccati ai muri tinteggiati di nero. Solo una cassettiera a muro dall'aria robusta. Lily a passi incerti si diresse verso una delle due porte, scoprendo un bagno che rispettava completamente l'arredamento della camera da letto, moderno dove troneggiava una doccia enorme in granito, lo stesso materiale di cui sembrava fatto quasi tutto lì dentro. Alle narici arrivò quello che era il profumo della pelle di Blaine. Il piattello della doccia era ancora bagnato.

Lily uscì, ed aprì la porta a scomparsa rivelando una cabina armadio. Sì, erano i vestiti di Blaine.

C'erano molti vestiti eleganti ancora incellofanati ma moltissime delle sue magliette, dei Ramones, The Clash, Pink Floyd, Nirvana, Sex Pistols... Sì, erano le sue. Decisamente.

Dopo aver percorso un breve corridoio scarno di qualsiasi orpello, raggiunse l'altra ala dell'appartamento.

Poi, finalmente lo vide.

Era di spalle, alle prese con un toast al formaggio grigliato. Doveva aver appena fatto la doccia perché aveva i capelli bagnati, un po' spettinati, ed indossava solo un paio di pantaloncini da basket. Possibile che Lily lo trovasse ancora più bello in quella versione casalinga? Una goccia d'acqua si fece largo dai capelli umidi lungo il collo e scese giù in mezzo alle sue scapole, disegnando un percorso lungo la sua schiena scolpita e sempre più giù... Dovette distogliere lo sguardo in fretta, ma non a sufficienza perché un brivido caldo freddo le percorresse le membra.

Lei doveva avere un aspetto orribile invece. Si sentiva da schifo e sicuramente il suo corpo rispecchiava il suo stato d'animo.

« Buongiorno. » gracchiò Lily, voleva evitare di soffermarsi a fissarlo. Doveva cercare di mantenere un po' di dignità, quindi perlomeno evitare che la vedesse sbavargli dietro in modo tanto evidente.

Lui si girò, nemmeno troppo stupito, e le regalò uno splendido sorriso che la lasciò senza fiato. « Sei già sveglia. » Lily era imbarazzata, non sapeva nemmeno cosa pensare.

« Grazie per... » farfugliò indicando il suo corpo e le bende sul braccio. « E la maglietta. »

« Figurati. Ti sta bene. » lo vide indugiare sulle sue gambe nude ed ebbe l'istinto di coprirsi. Blaine sorrise sotto i baffi e si voltò per girare il toast nella griglia, che sfrigolò. « Volevo portarti la colazione, ma visto che hai deciso di fare la guastafeste mangerai a tavola. » era decisamente di buon umore, raro perfino per lui. Lily era decisamente confusa. Quella sua versione sorridente cozzava con quella che lei aveva conosciuto fino a quel momento.

THE WHALKER - Il Giglio ScarlattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora