Lily:Dio, non riusciva a credere di esserne uscita viva.
« Ahi! » sobbalzò quando Blaine, con pazienza estraeva l'ennesimo pezzetto di vetro dal suo braccio.
« Sta ferma - borbottò - o non riuscirò a toglierli tutti. » sentì l'ennesimo pizzicore lungo l'avambraccio, ma si guardò bene dal disobbedire. Era tesa come una corda di violino, nonostante il tono carezzevole con cui le stava parlando non riusciva a credere che non fosse arrabbiato con lei. Le sue sopracciglia erano aggrottate, concentrato sul suo lavoro, la mascella serrata, ma non sembrava in collera.
Dopo averla salvata l'aveva condotta immediatamente nel suo appartamento, per medicarla. Il tutto senza rivolgerle la parola per tutto il viaggio. Quelle, erano le prime parole che le diceva dopo che le porte dell'ascensore si erano chiuse davanti ai loro occhi.
Lily non poteva che guardarsi attorno con una certa frenesia, desiderosa di bersi ogni dettaglio di quel luogo, come se avessero potuto farla entrare nella testa di Blaine. Eppure, per essere casa sua, non conteneva molti dettagli. Pensò per esempio a quanto la stanza di Lily la rispecchiasse, con i suoi scaffali pieni di libri per esempio, o la sua totale disorganizzazione.
Non si poteva dire la stessa cosa di quel luogo, che sembrava essere uscito da un catalogo di arredamento di interni. Le pareti grigio fumo sembravano tinteggiate di fresco, ogni oggetto sembrava essere stato disposto in ordine innaturale come se quasi non venisse utilizzato, l'unico angolo che sembrava dire davvero qualcosa di lui, era una pila alta almeno un metro di vinili impilati l'uno sopra l'altro, e un grosso stereo con delle cuffie esageratamente grosse.
Sembrava come se Blaine vivesse solo lì, in quell'angolo remoto della casa, al solo guardarsi intorno Lily ebbe la sensazione di avere una voragine nel petto, quel luogo trasmetteva una solitudine immensa.
« Ahi! » gemette di nuovo, riportando l'attenzione sul bel vampiro che se ne stava impassibile davanti al suo sangue. Impassibile di fronte a lei.
Però l'aveva salvata, di nuovo. Era comparso dal nulla e aveva impedito a quel mostro di mangiarla.
Non montarti la testa. Si disse, affondando i denti nel labbro per il dolore. Sta facendo solo il suo dovere, non l'ha fatto perché tiene a te.
Era così, doveva esserlo per forza. E lei doveva ficcarselo in testa e smettere di fraintendere tutti i suoi gesti, perché lui era stato molto chiaro... No?
« Io... » mormorò con una smorfia quando le passò del cotone imbevuto di disinfettante sulle sue ferite. « So di aver fatto una cosa stupida. » Blaine alzò lo sguardo dalla sua opera, inchiodandola con quello sguardo color ferro e lei si sentì immediatamente in soggezione.
« Continua. » rispose, glaciale.
« Veramente tanto tanto stupida. -farfugliò - però credevo davvero di essere al sicuro. » lui abbassò di nuovo gli occhi, cercando visibilmente di ignorarla, e prese a srotolare una benda con aria di superiorità. Lily ingoiò il boccone amaro, ma si sentiva completamente priva di saliva per l'agitazione. « Ma dovevo farlo. Per Lisa. Lei è in pericolo e forse per causa mia, e non puoi pretendere che io me ne stia con le mani in mano ad aspettare che qualcuno di voi mi dica che è troppo tardi. »
Blaine sospirò e le prese di nuovo il braccio per iniziare ad avvolgere la benda. Il suo tocco era stranamente leggero, sebbene la sua espressione stizzita. « Chi ti ha detto che è per colpa tua che la tua amica è scomparsa? »
Ma probabilmente sapeva già la risposta perché quando lei rispose « Eric.» non parve sorprendersi più di tanto, ma sembrò sorridere con sarcasmo. « Tu ne avevi una minima idea? »
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THE WHALKER - Il Giglio Scarlatto
Lãng mạn" Lo so che lo vuoi quanto me." mormorò, quando si avvicinò e lei cadde a sedere sul letto, paralizzata. Si era chinato, e percorreva con le mani la sagoma delle sue gambe spingendola a divaricarle e con le labbra ricalcava il tragitto di una vena b...