Lily:« Riverside: dagli anni cinquanta offre i migliori pancake di tutta l'America.» sentenziò Blaine fermando l'auto di fronte a quell'insegna a scacchi bianca e rossa.
Lily, sentiva di avere la testa pesantissima, come se fosse stata colpita in pieno da un treno. Dopo gli eventi della sera precedente si era risvegliata in un letto che non era il suo, ma con ogni probabilità quello di Blaine, il quale dopo averle dato l'occorrente per una doccia, e dei vestiti decisamente troppo grandi per lei l'aveva costretta a seguirlo senza possibilità di replica.
L'unica cosa a cui riusciva a pensare era Lisa, e dopo che Blaine le aveva detto che era ancora viva voleva solo potersene accertare con i suoi occhi.
« Non ho fame. » Lily era decisa a non cedere. Voleva solo tornare a casa e lui non gliela stava rendendo facile.
Blaine finse di non essere irritato dall'affermazione di Lily e tolse le chiavi dal quadro con uno strappo. « Ma io sì, e non sono uscito di giorno per niente, quindi scendi.» scese con uno scatto fluido e, quando si rese conto che la ragazza non aveva accennato a fare lo stesso alzò gli occhi al cielo e tornò sui suoi passi, aprendole la portiera di malagrazia. Lily incrociò le braccia al petto sentendosi fin troppo infantile, ma era decisa a non cedere. Resse il suo sguardo per molto meno tempo di quanto si aspettasse nonostante lui indossasse un paio di occhiali da sole scurissimi che le impedivano di guardarlo direttamente negli occhi, e con stizza si alzò dal suo posto procedendo verso il locale con passi trascinati.
Dovette ammettere con non poco disappunto che quel posto era non solo carino, ma emanava un profumo decisamente invitante. La campanella posta sopra la porta trillò allegra al loro ingresso, il sottofondo di musica anni cinquanta si mescolava ad un tenue brusio degli ospiti e il tintinnio delle posate le dave una sensazione di insana tranquillità, come se in quel posto il tempo non scorresse come avrebbe dovuto.
« Buongiorno caro » una donna paffuta con un abito giallo ed un grembiule li accolse con un luminoso sorriso, sembrava conoscere Blaine.
Lui ricambiò il sorriso « Buongiorno Wanda. Bella giornata vero? » Lily rimase di sasso. Dovette quasi pizzicarsi un braccio dal timore di stare sognando. Blaine stava sorridendo e si stava comportando in modo educato? Ed era anche affabile. Dio, doveva essere finita in un incubo probabilmente.
Poi lo sguardo della cameriera finì su Lily con una certa malizia. « Abbiamo compagnia oggi. » fece lei, Lily desiderò di diventare invisibile. Anzi, il teletrasporto sarebbe stato decisamente più utile. « Il solito posto?»
Blaine annuì e si tirò gli occhiali da sole appena poco sopra le sopracciglia. «Grazie, conosco la strada.» Le aveva strizzato l'occhio!
La condusse in un tavolino in fondo al locale, dove non c'erano finestre. Il cielo comunque era coperto, quindi non si sarebbe ustionato.
« Perché mi hai portata qui? » sospirò Lily sedendosi di peso sulla poltroncina imbottita rossa.
Blaine prese il menu con noncuranza dal centro del tavolo e lo aprì davanti alla sua faccia. « Per fare colazione.» Lily sbuffò rumorosamente. Non riusciva a decifrarlo, non le dava uno spiraglio di conversazione decente.
Sbuffando posò i gomiti sul tavolo e inclinò la testa reggendola con una delle due mani, in una posizione piuttosto annoiata. Non aveva nemmeno la borsa, avrebbe potuto prendere il telefono e chiamare suo padre o Seth per farsi venire a prendere, ma a quanto pare durante la colluttazione si era persa e con lei la chiave che Violet le aveva affidato con tanta fiducia. Assorta nei suoi pensieri si massaggiò l'avambraccio. Aveva un livido che le faceva abbastanza male, se lo era fatto durante la caduta, sbattendo contro il marciapiede. Quello era un segno tangibile di ciò che era successo e toccarlo le faceva capire ogni minuto di più di non stare affatto sognando.
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THE WHALKER - Il Giglio Scarlatto
Roman d'amour" Lo so che lo vuoi quanto me." mormorò, quando si avvicinò e lei cadde a sedere sul letto, paralizzata. Si era chinato, e percorreva con le mani la sagoma delle sue gambe spingendola a divaricarle e con le labbra ricalcava il tragitto di una vena b...