Capitolo 29. Imboscata⚜️

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Lily:

Blaine emerse dalla foresta dalla quale avevano fatto capolino anche loro poco tempo prima con passo sicuro, come se non avesse minimamente faticato a raggiungere quel luogo. E considerato che loro ci avevano messo tre ore per arrivarci probabilmente doveva essersi smaterializzato, non erano passati più di venti minuti dalla telefonata. Doveva aver interrotto una ronda come lasciava presagire il cinturone in vita e il walkie talkie che pendeva lungo il fianco. Quindi molto probabilmente anche Seth sapeva di quella storia. Di bene in meglio, quindi.

Lily cercò di convincersi che non avrebbe dovuto avere il minimo senso di colpa, anzi casomai doveva essere il contrario. Non era stata certo lei a tenergli nascosto per mesi di essere nel mirino di uno psicopatico. E poi le aveva promesso che avrebbe cercato Lisa, ma fino ad allora non aveva ricevuto nemmeno una piccola notizia, mentre Eric in poco tempo era stato in grado di scoprire un bel po' di cose.

Mentre Blaine si avvicinava con passo svelto notò che la stava guardando. In cagnesco.

Merda. Pensò Lily.. Forse non era stata una buona idea chiamarlo.

Per niente.

Contrariamente a tutto ciò che si aspettava, Blaine non le rivolse la parola né si arrabbiò con Eric. Si voltò semplicemente verso di lui, ignorandola.

« Dov'è? » poche e gelide parole.. Eric si limitò ad indicargli la fossa sul bordo della quale Lily ed Annie erano rimaste sedute. Blaine non si scompose affatto, e senza dire una parola entrò là dentro, con un balzo rapido.

« Ci sono dei simboli contro la parete. » bofonchiò Annie e illuminò con la torcia la parete alla sinistra di Blaine. « E anche dall'altro lato. »

Lui non sembrò darle molta corda, ma in compenso regalò a Lily un altro dei suoi sguardi di fuoco che lei si stava impegnando ad ignorare con tutte le sue forze e poi si chinò per esaminare i simboli di cui parlava Annie.

Fu un'ispezione abbastanza rapida, non ci mise molto a vedere ciò che gli serviva senza trovare alcuna difficoltà nonostante il buio pesto che c'era laggiù e con un invidiabile saltò riuscì ad uscire. In confronto a loro, con vestiti sporchi e scarpe completamente infangate sembrava appena uscito di casa, pronto per una sessione di trekking. Solo la punta dei suoi scarponi era sporca di terra. Ma non c'era una sola cosa fuori posto.

Blaine nel frattempo si stava facendo avanti per tornarsene indietro, quando fu bloccato da Eric, che si piazzò davanti a lui.

« Allora? » domandò con impazienza il ragazzo.

« Non è roba sua. » rispose, impassibile. Poi, per la prima volta, si rivolse a Lily senza cambiare quell'inclinazione così gelida nella voce. « Andiamo. »

« Cosa vuol dire che non è roba sua? » fu Michael a parlare.

Blaine rivolse uno sguardo al fucile che teneva sulla spalla. Era ancora convinto che fossero stati loro, o per meglio dire Eric, a sparargli quella volta. « Che non l'ha fatto il Fumettista. » ripetè, scocciato.

« E chi l'ha fatto? » insistette.

Blaine arricciò il naso, palesemente irritato. « Cosa cazzo ne so? Ti sembra che abbia la faccia di un fottuto sensitivo? » no, piccola rettifica, non era affatto irritato: era incazzato nero.

Ma Michael non era uno che si lasciava passare la mosca sotto al naso, « Senti... » iniziò.

« No. Lily, andiamo. » ripeté poi alle sue spalle, facendola sentire come se tanti piccoli aghi le stessero perforando la schiena, per spingerla ad alzarsi e fare come diceva. Con un sospiro si arrese, tirandosi su e raggiungendolo con la testa bassa.

THE WHALKER - Il Giglio ScarlattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora