Capitolo 19. Gufi ⚜️

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Blaine:

« E' fuori discussione Blaine. » tuonò Seth, quando sentì la sua proposta. Blaine, non si stava preoccupando molto della sua reazione, a dire il vero era molto colpito del fatto che quella fosse la loro prima vera conversazione da quando era tornato a Seattle. Ovviamente non aveva sentito affatto la mancanza dei suoi toni soavi.

« Hai visto quello di cui è capace Lily, non vedo altra soluzione. » rispose candidamente, continuando a camminare. Quella sera le strade sembravano piuttosto tranquille, anche se non ci avrebbe giurato, avevano appena iniziato il turno di guardia e poteva ancora accadere di tutto, anche se in genere il quadrante cinque non era uno dei più terribili. Dividere il territorio del Circolo in quadranti non era male, soprattutto perché così evitavano di entrare nel territorio dei Cacciatori.

« Certo che l'ho visto. » ammise Seth, al suo fianco. « Ma metterla in mezzo alla strada non è la soluzione. »

« Hai visto cosa la scatena, l'adrenalina, il pericolo. E dove può trovarlo se non con noi? Senza contare che sarebbe completamente al sicuro con noi. » rincarò la dose, stupendosi per un attimo di averlo detto. Non gli importava davvero che non corresse pericoli, giusto? O forse si stava rammollendo? Forse era solo stanco, non era riuscito a chiudere occhio tutto il giorno da quando si erano separati. Magari è la pressione, si era detto: dopotutto tra Rick ed Alister iniziava a non sapere più dove sbattere la testa. Il primo non faceva altro che farlo sentire costantemente sotto giudizio. Per il secondo invece le cose erano un po' diverse. Inizialmente quando aveva appoggiato Rick nella decisione di fargli seguire Lily si era sentito quasi tradito dal suo maestro, ma poi quando gli aveva rivelato le sue reali intenzioni tutto aveva avuto un senso. In fondo barattare Lily con la sua libertà gli era sembrato equo, passare il testimone a qualcun altro, qualcuno più semplice, che era ancora una lavagna bianca.

Tutto questo prima di conoscerla.

Lei era più che irritante, ma non avrebbe augurato Alister al suo peggior nemico.

Samantha diceva che il loro maestro si fidava ciecamente di lui, e sapeva che lo avrebbe seguito anche senza le catene che li legavano. E forse era così, lui era quanto più vicino ad un padre per Blaine nonostante tutto ma non poteva far passare a qualcun altro ciò che lui stesso aveva patito sulla sua pelle.

« Secondo me è una buona idea. » s'intromise Daniel, riemergendo dal fondo del gruppo. Erano soli quella sera, Rose aveva preferito restare a casa. Detestava ammetterlo ma aver messo Lily nei guai la faceva davvero stare male, tanto che aveva passato la serata a letto con un barattolo di gelato. Parecchio quindi.

Probabilmente se non fosse stato per quella trovata kamikaze i poteri di Lily non sarebbero mai emersi, ma non lo avrebbe mai ammesso. Era fottutamente pericolosa, specialmente se qualcuno di sua conoscenza lo avesse scoperto, per questo non aveva accuratamente detto ai Pulitori la reale portata dei danni che Lily aveva provocato. E la cosa peggiore è che non ci aveva riflettuto un attimo prima di mentire. Da quel momento Seth era decisamente migliorato nei suoi confronti, era quasi tornato come prima che questa storia iniziasse, ma era ancora ben lontano dal tornare a fidarsi di lui.

« Mio padre non sarà per niente d'accordo. » bofonchiò Seth, imboccando un vicolo estremamente buio. Un classico. « Il Consiglio ci tiene d'occhio dopo l'ultima volta, ce la siamo cavati per il rotto della cuffia. »

« Spetta a Lily decidere, è la sua vita. » rispose Blaine. Forse Rose avrebbe fatto meglio a venire, non era molto bravo in quel genere di cose.

« Non c'è bisogno che tu me lo dica. » rispose subito, piccato.  «  Voglio soltanto che non le succeda niente di male. E che non finisca di nuovo nei guai con loro.» già, appunto. Daniel nel frattempo si era lanciato avanti, verso una figura sospetta che si muoveva dietro alcuni bidoni dell'immondizia. Davanti a loro la figura si erse in piedi, pelle dal colorito quasi verdastro, labbra blu e occhi opachi. Un ghoul, senza dubbio. Niente per cui Daniel avesse bisogno di aiuto. Infatti senza bisogno di alcuno sforzo puntò la pistola e sparò dritto alla testa, il corpo inerme del ghoul cadde a terra con un tonfo simile ad un sacco vuoto. Blaine si avvicinò al mostro e con la punta dell'anfibio lo toccò, puzzava di carne marcia. Con disgusto si allontanò e tirò fuori il telefono, componendo il codice dei Pulitori. Ultimamente c'erano parecchi ghoul in giro, non era un buon segno voleva dire che c'era un nido di vampiri clandestino. All'interno del Circolo era vietata la creazione di ghoul, così come mandarli a spasso per cercare qualche preda senza esporsi. Era semplice mandare uno di quei cosi, ma soprattutto sicuro visto che la loro mente era praticamente illeggibile. I loro ricordi si sfaldavano rapidamente come la corteccia di un albero morto.

« Blaine?  » fece Seth, quando lui ebbe riagganciato.

« Sì? » si voltò e notò il compagno chino sul corpo. D'istinto lo seguì a ruota, per vedere cosa avesse attirato la sua attenzione. Sul collo del ghoul morto c'era un segno, sembrava marchiato a fuoco di fresco.

Era un simbolo che conosceva fin troppo bene. Un'onda che terminava con un gambo lungo, come lo stelo di un fiore. Un marchio, qualcosa che non si sarebbe mai augurato di vedere. I Gufi erano di nuovo tra loro.

« Sono tornati. » sussurrò, Seth, improvvisamente pallido quanto il ghoul. « Sono qui per lei. »


Lily:

« Mi dispiace tantissimo che tu ti sia sentita male. » Lily, dall'altro capo del telefono si sentiva davvero malissimo con Violet, non voleva mentire proprio a lei ma era quello che Daniel aveva pensato di dirle quando l'aveva riaccompagnata a casa. Era stata la soluzione più logica per giustificare la sua scomparsa repentina, peccato che non fosse molto brava a raccontare bugie.

« Devo aver bevuto troppo. » accampo lei, « Non sai quanto mi senta in colpa per averti lasciata sola. » ed era l'assoluta verità.

« Non pensarci neanche!  » si affrettò a rispondere l'atra con veemenza. « Stavi male, non è colpa tua. » già, come no. Lily passeggiava nervosamente per la sua stanza, Seth era in salotto a preparare un paio di dvd per la loro serata thriller. Lily aveva accettato la proposta di buon grado anche se probabilmente l'unica cosa che lo spingeva a passare il sabato sera con lei era che voleva tenerla sotto controllo, quando nemmeno ricordava come avesse fatto.

« Sei riuscita poi a trovare Lisa?  » domandò, nonostante le parole di Blaine non riusciva a stare serena. Voleva sentirselo dire da qualcuno che non le avrebbe mentito.

« No, e stanotte non è nemmeno rientrata a dormire. » sbuffò. Rispetto alla sera prima non sembrava disperata, solo molto arrabbiata. « L'ho vista a pranzo però, ovviamente non mi ha salutata. Sembrava stanca, ma non spiegarlo, non era lei. Come se fosse fatta, mi spiego? » commentò con nervosismo. Era la spiegazione più logica per una mente razionale, a ben pensarci. Cosa avrebbe potuto rendere una persona così distante e completamente estranea se non una dipendenza da qualche droga pesante? Ed era meglio che non pensasse a nient'altro, doveva starsene al sicuro mentre lei cercava una soluzione per Lisa, visto che le cose non erano andate come Blaine le aveva assicurato.

Terminò in fretta la telefonata, nonostante Violet credesse che Lily avrebbe passato il weekend a letto a riposare c'erano altri programmi al momento. Gli ultimi avvenimenti avevano acceso in Lily una curiosità che solo una persona avrebbe saputo soddisfare.

« Allora, che fai non vieni? » Seth aveva fatto capolino dal corridoio con una quantità esagerata di popcorn stipati in una ciotola e un paio di birre sotto il braccio.

« Sì, arrivo, dammi un minuto. » si prese una manciata di secondi per controllare il telefono. Sperava in una risposta di Eric, non appena era tornata a casa quella mattina una volta tornata in possesso del suo cellulare gli aveva inviato un messaggio. Aveva detto che conosceva qualcuno in grado di darle tutte le risposte che cercava, e lei in quel momento ne aveva un disperato bisogno.

« Finalmente! » la voce di suo padre risuonò lungo tutto il corridoio. « Lily, potresti dire a tuo fratello quello che hai detto a me prima? » stava sventolando The Shining con aria di chi la sapeva lunga. Da quando era tornata a casa né lui né suo fratello avevano aperto l'argomento della sera prima, e lei gliene era profondamente grata. Il solo ricordo della sera precedente la terrorizzava a tal punto da non riuscire a parlare.

« Non guarderemo quella roba. » si affrettò a dire Seth, stappando la sua birra con un gesto secco.

« Seth è terrorizzato dalle gemelle, per questo non lo vuole guardare. » sentenziò Lily con un sorrisetto e si sedette a gambe incrociate sulla poltrona di fianco al divano, accettando di buon grado la birra ghiacciata che le stava porgendo suo fratello, accompagnato da un'occhiataccia.

« Non mi fanno paura. » replicò interrompendo la battuta sagace che suo padre stava per fare e accompagnò il tutto da un bofonchiare indistinto che cercò di coprire avviando il primo dvd.

L'altro cercò di trattenersi dal ridere, ma nemmeno mandando giù un un sorso della sua Bud riuscì a nascondere la sua ilarità.

« Ma volete stare zitti? Non riesco a sentire niente! » fece Lily, senza riuscire a rimanere seria.

THE WHALKER - Il Giglio ScarlattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora