Chapter 8 - Amico perfetto, fratello perfetto

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Lauren sbattè la porta alle spalle chiudendola in faccia a Calum.

Ashton la sentì arrivare e le corse incontro preoccupato, la vide piangere e si preoccupò ancora di più.

-Lauren! Lauren!- la voce di Calum al di là della porta era attutita, la ragazza faceva finta di non sentirla, di ignorarla, ma non le riusciva troppo bene.

Il bruno bussò più volte. -Lauren, mi dispiace, davvero, ero ubriaco, io non volevo...- si fermò a metà frase.

Fu questo che rattristò davvero la sorella di Ashton. Calum non aveva neanche il buonsenso di mentire, di dirle che non voleva fare quello che aveva fatto.

Lauren ebbe così la conferma che Calum era più che sobrio quando aveva baciato quell'altra ragazza.

-Non farlo entrare!- ordinò a suo fratello salendo le scale per rinchiudersi nella sua stanza.

Ashton la guardò allontanarsi infuriata. Lai aveva cercato di nascondere le lacrime che le bagnavano gli occhi, ma il biondo le aveva notate.

Aprì lo stesso la porta di casa, ritrovandosi Calum davanti.

-Che cosa le hai fatto?- chiese irritato.

-Niente, che vuoi che le abbia fatto?-

Ashton lanciò un'occhiata alle scale. -Mia sorella non piange spesso, quindi parla, cosa le hai fatto?- chiese con tono minaccioso.

Calum non rispose immediatamente, ma poi fece un sospiro e spiegò: -Credo di aver accidentalmente baciato un'altra ragazza-

-Accidentalmente? Eri ubriaco da non renderti conto nemmeno di quello che stavi facendo?-

Il bruno scosse la testa ed abbassò gli occhi. -E se dicessi che no, non ero ubriaco e si, sapevo esattamente quello che stavo facendo?-

-Ti direi che sei un figlio di puttana- disse secco Ashton guardando il suo ex migliore amico negli occhi.

Calum alzò lo sguardo, il biondo poteva vedere la rabbia soffocata e nascosta venire lentamente a galla in quegli occhi scuri.

-Senti chi parla- disse amaramente Cal.

Ashton cercò di ignorarlo, avrebbe dovuto sbattergli la porta in faccia, ma non lo fece.

-Vattene Calum, lei non merita uno come te...- fece per chiudere la porta ma il bruno disse: -Martha meritava molto meglio di tipi come me e te, eppure li ha avuti lo stesso...-

-Sì, e guarda come è finita- disse tristemente Ashton ricordando ciò che era successo.

Il giorno prima che Martha morisse lei e Calum avevano litigato.

-Mi dispiace così tanto, io non... non so cosa mi sia preso!- aveva urlato la ragazza correndo dietro a Cal con un vestito infilato alla bell'e meglio e coi i capelli spettinati.

-Davvero non sai che cosa ti sia preso? A me sembrava proprio di sì, che tu lo sapessi e che ricambiassi anche!- aveva urlato Calum senza voltarsi.

-Non lo farò più, promesso- disse scongiurando Martha.

A Cal si era gelato il sangue nelle vene quando aveva detto: -Fa' quello che vuoi, ormai non mi interessa più...-

La ragazza per un momento era rimasta in totale silenzio con un'espressione sconvolta e sorpresa allo stesso.

-No, NO! Non lasciarmi ti prego! Cal!- gli era corsa ancora dietro, aveva fermato la sua camminata e lo aveva baciato.

Aveva unito per un'ultima volta le loro labbra che si erano baciate così tante volte che nessuno dei due era in grado di stabilire il numero esatto.

Calum non si era ritratto, ma non aveva cambiato idea.

-Non vedrò Ashton mai più se è quello che serve per restare con te...- aveva detto Martha singhiozzando, con le lacrime che le sgorgavano sulle guance.

-Non lo se ti rendi conto di quello hai fatto... tu hai tradito il tuo ragazzo, cioè io, con il suo migliore amico...
Vai pure da Ashton. Te l'ho detto, non mi interessa più- aveva detto secco, aveva tirato fuori dalla tasca il regalo che aveva per lei e gliel'aveva sbattoto in faccia.
Poi si era allontanato lasciando la sua ex ragazza a piangere, a convivere col tremendo senso di colpa.

Calum si pentì amaramente di ciò che aveva fatto, maledisse mentalmente Britney, Michael e anche Luke e fece la promessa a se stesso che non li avrebbe più ascoltati. Però sapeva bene che la colpa era solo sua.

-Voglio solo parlare con lei...-

-È meglio di no- disse Ashton, con un tono stranamente dolce. Poi aggiunse: -Le parlo io-

Calum alzò di scatto gli occhi: -Perché non mi tratti male come al solito?-

-Perché mi sembra che lei tenesse a te e che tu tenessi alla mia sorellina... non voglio rovinare un'altra volta il tuo rapporto con lei- rispose Ashton riferendosi non solo a Lauren.

La verità era che Calum gli mancava da morire, ma non era disposto ancora a perdonarlo dopo quello che era successo.

Calum voleva fare alla sua ragazza una sorpresa. Era tornato a casa prima apposta per lei.

Voleva chiederle di diventare ufficialmente la sua fidanzata.

Quando aveva aperto la porta di casa gli era sembrato tutto vuoto. Era strano, ma Cal non si era preoccupato.

Poi il suo sguardo era ricaduto sulla porta chiusa della camera da letto.

Quando l'aveva aperta era rimasto paralizzato dall'orrore. Il suo migliore amico e la sua ragazza si stavano baciando mezzi nudi sul suo letto.

La rabbia che aveva provato era indescrivibile.

-Non credevo che l'avrei detto ma... grazie Ash- disse Calum voltandosi e allontanandosi con la testa china.

Ashton lo guardò allontanarsi e poi chiuse la porta. Salì le scale diretto alla camera di sua sorella pensando.he forse, un giorno, lui è Calum sarebbero tornati amici.

-Lory, dove sei?-

Sentì provenire dei suoni dal bagno e vi precipitò dentro.

Trovò Lauren china su gabinetto a vomitare, aveva gli occhi arrossati, ma no per il pianto, il volto pallido e una strana espressione vagamente sognante e beata.

Non aveva un bell'aspetto.

-Stai bene?-

-Sì, no... è che mi sento a meraviglia, ma non credo di stare bene- spiegò confusamente Lauren.

Ashton cominciò a essere davvero preoccupato, magari a quella maledetta festa sua sorella aveva mangiato qualcosa che l'aveva fatta stare male o...

In realtà, era molto peggio.

-Ash, credo di aver fatto qualcosa che non dovevo fare, è solo che ero arrabbiata con Calum e...-

-Cosa hai fatto?- chiese allarmato Ashton passandosi una mano tra i capelli e cominciando a sudare freddo. Si disse che non c'era nulla di cui preoccuparsi, ma non riusciva a convincere neppure se stesso.

Alle feste c'è sempre qualcosa di pericoloso.

-Credo di aver fumato qualcosa, mi sa che non era una sigaretta normale- disse Lauren chinandosi a vomitare sul gabinetto.

Quando sentì questo il mondo di Ashton precipitò, e un odio irrefrenabile prese il posto del breve momento di compassione che aveva provato per Calum Hood.

THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora