/due giorni dopo/
Lauren aveva restituito, non troppo gentilmente, le cose di Calum e la loro convivenza nella casa della famiglia Irwin era finita brutalmente con le cose di Cal che venivano buttate fuori dalla finestra e con Ashton che rideva sotto i baffi.
Per fortuna si era risolto tutto senza spargimento di sangue.
Il cielo era grigio, quasi volesse far abituare Calum al tempo scuro e freddo della Scozia.
La macchina di David Hood, anch'essa color platino, era parcheggiata nel vialetto di fronte a casa Hood, e aspettava solo di essere caricata e messa in moto.
Mali-Koa era intenta a salutare e baciare Logan, che la stringeva a sé e sorrideva. Il bruno invece era seduto con aria annoiata e scocciata sui gradini di casa sua, con la valigia accanto e una mano sotto al mento. Lui non aveva nessuno da salutare in quanto con Michael e Luke l'avesse già fatto e Lauren... beh, non vedeva l'ora che lui se ne andasse.
Poi la porta di casa Irwin si aprí, e la ragazza si fece avanti attraversando la strada. Chiamò Mali, la abbracciò e la salutò, poi le bisbigliò qualcosa all'orecchio.
Calum la guardò da lontano, senza alzarsi e senza parlare. In effetti non si erano più rivolti la parola dopo la sera della ballo, ma era normale che dopo una rottura così umiliante Lauren non volesse più vederlo.
La sorella di Ashton ricambiò con sguardo inespressivo, gli fece un frettoloso cenno della testa e si allontanò, seguita da Mali-Koa.
Quando furono lontane abbastanza Lauren disse: -Devo darti una cosa- guardò seria Mali-Koa e lei annuì. – Sappi che ho desiderato buttarlo dalla finestra insieme alle altre sue cose, ma sei stata anche tu a pagarlo, quindi non sarebbe stato giusto-
Mali la ringraziò con un cenno del capo e insieme entrarono in casa Irwin. Salirono le scale ed arrivarono in camera da letto di Lauren, dove un grosso pacco regalo era appoggiato sulla scrivania.
-Come sei riuscita a nasconderlo per tutto questo tempo? –
-L'ha tenuto a casa la mia migliore amica Becky-
Mali la ringraziò: -Grazie tante Lauren- non aggiunse nient'altro, anche se di cose da dire ce ne sarebbero state parecchie. La sorella di Calum si sentiva piuttosto in colpa, perché lei sapeva fin dall'inizio qual era il piano di suo fratello. Così decise di restare in silenzio, per non dire la solita bugia: "Mi dispiace per quello che è successo", neanche fosse morto qualcuno.
****
L'aeroporto era più affollato del previsto, ma non c'era quasi nessuno che attendeva l'apertura del Gate per Edimburgo. Giusto qualche scozzese.Mali-Koa e Calum erano seduti l'uno accanto all'altra sulle sedie di metallo, e nessuno dei due spiccicava parola. I grandi bagagli neri erano lì affianco, carichi di roba necessaria per oltre un mese.
Ogni tanto il rumore delle rotelle delle valigie interrompeva il lungo silenzio.
Dopo mezz'ora di estenuante attesa e silenzio Mali decise di parlare: - Ho qualcosa per te Calum-
-Davvero? – ribatté lui acido. Colpa del malumore che lo assaliva da due giorni a causa di quello stupido viaggio in Scozia.
-Sì, ho il tuo regalo di compleanno-
Lo sguardo di Calum rimase impassibile, ma lui si voltò verso la sorella alzando un sopracciglio. – Il mio compleanno è tra una settimana-
Mali annuì. – Hai ragione, ma credo che non dispiaccia a nessuno se lo apri adesso-
Detto questo consegnò al fratello il pacchetto che Lauren aveva tenuto gentilmente per lei tutto il tempo da quando l'avevano comprato fino a... beh, avrebbe dovuto essere fino al giorno del compleanno di Calum, ma le cose erano andate diversamente.
Il ragazzo guardò a lungo il pacchetto, poi rivolse lo sguardo alla sorella. Aveva le cuffie nelle orecchie, e le note di Thinking out loud risuonavano lente, la voce si Ed Sheeran si faceva strada quasi con malinconia.
Sovrastando la dolce musica Mali-Koa disse con un sorriso: -È anche da parte di Lauren-
L'espressione di Cal mutò, assumendo una sfumatura più fredda e scura ricordando quello che era successo in passato. Ricordando quando Martha Summer gli aveva regalato il basso, la cosa più importante che il ragazzo avesse mai avuto, e che ora era nelle mani dell'unica persona che lo meritava più di lui e per qui quello strumento aveva ancora più importanza.
Ci pensò a lungo prima di rispondere, prese un respiro e disse: -Ora non ne ho voglia- scosse la testa e restituì il pacco regalo a sua sorella.
-Come sarebbe a dire "non ne ho voglia"? –
-Non ne ho voglia, l'unica cosa che ho veramente voglia di fare è suonare una maledetta canzone con il mio basso, a casa, seduto sul letto, e non su una stupida sedia di metallo in attesa che l'aereo arrivi per provarci dall'altra parte del mondo- sbottò il bruno alzando al massimo il volume della musica.
Tra l'altro la canzone Thinking out loud non era neanche il suo genere, la teneva solo perché gliel'aveva consigliata Lauren.
Ci fu un lungo momento di silenzio, poi Mali disse di nuovo: - Dai Calum, apri 'sto regalo, ti assicuro che ti piacerà...- gli restituì il pacchetto e aggiunse: -Se non vuoi farlo per Lauren, almeno fallo per me, o per te stesso. Lo so che non vuoi andare a stare da papà e dai nonni, neanche io ci voglio andare, ma sono più che certa che questo regalo ti piacerà-
La ragazza fissò intensamente suo fratello. I suoi occhi erano più che sinceri, così Calum prese il pacchetto e se lo rigirò tra le mani. Era pesante.
-D'accordo- acconsentì, e cominciò a strappare la carta dal regalo, che era a sua volta nascosto dentro ad una lunga scatola.
Tirò un sospiro quasi rassegnato quando aprì la scatola e... sgranò gli occhi.
-È uno scherzo, vero? Non è possibile... - Calum guardò la sorella con gli occhi spalancati come un bambino.
-Non è uno scherzo, è tutto per te. Visto che quello vecchio non c'è l'abbiamo più ho pensato che fosse ora di prenderne uno nuovo-
Il ragazzo estrasse delicatamente il regalo dalla scatola. – Ma... - guardò di nuovo la sorella con gli occhi lucidi, senza però versare neanche una lacrima.
-Ringrazia Lauren per questo, io non ho fatto quasi nulla, l'ha scelto lei, io le ho dato solo i soldi. È stata un'idea sua, come aveva fatto Martha-
Fu allora che il cuore d'acciaio di Calum non fu più in grado di reggere la pressione e si ruppe in mille piccoli pezzi. Si ruppe e non tornò mai com'era. Dai suoi occhi color cioccolato scese la prima lacrima, l'unica mai lasciata andare fino a quel momento.
Ma il ragazzo non se l'asciugò, e ben presto quella lacrima fu seguita da un'altra e da un'altra ancora. E tra sé e sé, quando fu quasi ora di partire, strinse il nuovo basso che Lauren gli aveva regalato chiedendosi: "Che cosa ho fatto?"
Angolo autrice
Eccoci arrivati all'ultimo capitolo, ma non temete, il sequel arriverà presto. A me piace di più, quindi spero sia così anche per voi.
Rileggendo "The Gamble" dall'inizio mi sono accorta che è scritto davvero male, spero perdonarmi e vi prometto che il seguito, intitolato "The Revenge", sarà scritto meglio.
Baci,
Izzzzzzy01
STAI LEGGENDO
THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)
FanfictionLauren Irwin non è mai stata una ragazza complicata, le bastano poche cose per essere felice: una migliore amica simpatica e solare che condivide le sue semplici idee e un fratello protettivo ed affettuoso che preferisce la sua compagnia a quella di...