Chapter 2 - Caffè bollente

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Lauren Irwin afferrò il vassoio di plastica e osservò con attenzione il cibo a disposizione. Minestra di chissà che cosa, pezzi di pizza vecchia di secoli e altra roba orrenda che Lauren si rifiutò di prendere.

Alla fine, dopo aver fatto scorrere lo sguardo sulle diverse varietà di cibo della mensa, optò per un piatto di spinaci e un bicchiere di caffè caldo.

Quando si voltò per cercare tra i tavoli Ashton e Becky si ritrovò a fissare due occhi meravigliosi color cioccolato fondente.

Poi accadde tutto così velocemente che Lauren non riuscì a rendersene nemmeno conto.

Mentre camminava in avanti inciampò su qualcosa, volò dritta in avanti facendo volare caffè e spinaci addosso al bel ragazzo dagli occhi color cioccolato che le stava davanti.

-Accidenti...- la ragazza pensava di finire dritta distesa per terra, si era già preparata a battere la faccia, ma due braccia muscolose la afferrarono un attimo prima che sbattesse sul pavimento.

Peccato che Lauren fosse più pesante di quanto Calum pensasse così, dopo aver cercato di salvarla dalla caduta, fu trascinato giù anche lui.

Che pessimo inizio, il bruno non aveva intenzione di fare una caduta del genere, era un modo troppo banale per fare colpo su una ragazza, non era il suo stile. Ma dopotutto che importava? Se aveva funzionato con altre mille ragazze perché non andare sul classico?

-Ommioddio, scusa, come sono sbadata...- farfugliò Lauren cercando si allontanarsi dal petto del ragazzo sul quale era caduta.

Lo guardò per un attimo, aveva la canottiera (nonostante fosse inverno), ormai bagnata di caffè bollette, dei jeans neri e attillati e le vans nere con i lacci bianchi. Era bello, senza parlare del fatto che stava ridendo come un matto.

-Mi dispiace così tanto, devo essere inciampata su qualche cosa...- Lauren si aggiustò i capelli biondi dietro all'orecchio e riuscì finalmente ad alzarsi in piedi. Anche lei aveva la maglia macchiata di caffè e delle appiccicose foglie di spinaci aggrovigliate tra i capelli.

Calum si alzò e si sistemò la canotta che una volta era bianca continuando a ridere.

-Sono io che dovrei scusarmi- disse gentilmente con un sorriso da angioletto. -Avrei dovuto essere io ad aiutare una...- stava per dire "bella ragazza come te" ma si ricordò la regola della scommessa: non poteva mentire.
-... ehm, una ragazza come te-

Lauren arrossì violentemente. Non le capitava spesso che una ragazzo carino, escluso suo fratello, le rivolgesse la parola.

-Figurati- disse con un sorriso da ebete sul volto.

Calum riusciva a stento a trattenere le risate, quella ragazza, Lauren Irwin, era patetica. Sorrise, sarebbe stato più facile del previsto.

-Sono Calum, ma puoi chiamarmi Cal- tese una mano verso di lei.

-Ehm... mi chiamo Lory, cioè Lauren, ma tu puoi chiamarmi, sì, insomma, Lory- balbettò Lauren confusamente.

Calum la guardò agrottando le sopracciglia.
-Okay... Lory. È un picere- sorrise ancora e Lauren rimase incantata da quel sorriso.

Quando si rese conto che Calum le stava tendendo la mano perché lei la stringesse, si affrettò a farlo, rabbrividendo quando toccò la sua pelle olivastra.

Cal allargò il sorriso.

-Beh ecco io...- il ragazzo si passò una mano tra i soffici capelli corvini. -Ti lascio mangiare, anche se forse preferiresti mangiare roba più buona-

Lauren restò a fissarlo, incapace di parlare. Si sistemò un'altra ciocca di capelli biondi dietro all'orecchio, poi azzardò una domanda: -Ti andrebbe di venire a mangiare al nostro tavolo?-

-Se mi andrebbe...?- Calum sogghignò sotto i baffi stando attento a non farsi scoprire. Lanciò un'occhiata a Luke e a Michael, che lo stavano fissando da lontano, e non poté fare a meno di sorridere maliziosamente.

-Perché no- disse tornando a fissare Lauren.

****
-Sono Ca...- fece per presentarsi Calum agli amici di Lauren.

-Hood!- sbottò Ashton Irwin in tono minaccioso non appena vide il bruno avvicinarsi.

-Irwin!- gli rispose Calum a tono.

Il telefono aveva cominciato a squillare ininterrottamente, non aveva intenzione di smettere, ma nemmeno Calum aveva intenzione di rispondere.

Lo schermo riportava il nome di Martha, ed era per questo che il ragazzo non voleva rispondere.

-Cal, rispondi a quel cavolo di telefono!- aveva urlato Mali.

Ma Calum non voleva, tuttavia aveva preso il cellulare e aveva schiacciato la cornetta verde.

Aveva risposto Ashton, tra i singhiozzi: -Mi dispiace Cal-

Ora le cose erano diverse, Calum non si soffermò a lungo su quei ricordi, si limitò a fissare Ashton Irwin negli occhi.

-Che ci fai qui?- chiese duramente il biondo.

-Come osi rivolgermi parola?- ribattè Cal bruscamente mantenendo gli occhi su Ashton.

Lauren rabbrividì vedendo con quanto odio i due si gurdavano, sembravano volersi prendere a botte, ma nessuno dei due si muoveva.

Quando aveva visto Calum per la prima volta, pochi minuti prima, le era sembrato stranamente familiare. Non per l'aspetto, più che altro per il nome.

Hood, Calum Hood...

Poi ricordò.

-Mi ha detto tua sorella di venire- disse freddamente il bruno.

-Sta' lontano da lei!- ringhiò Ashton alzandosi improvvisamente in piedi. Batté un pugno sul tavolo cercando di moderare la rabbia, si aspettava che l'altro ragazzo gli tirasse un pugno o che si mettesse ad urlargli contro.

Invece Calum rimase calmo, tuttavia negli occhi nascondeva una freddezza allarmante.

-Tu avresti dovuto stare lontano da lei- disse invece puntando il dito conto il petto di Ashton.

-Era la mia migliore amica!- sbottò il biondo.

Ormai Lauren non aveva la più pallida idea di ciò che stava succedendo, non aveva mai visto suo fratello così arrabbiato, e le dispiaceva così tanto che lui e Calum non fossero amici.

Il bruno era l'unico ragazzo che sembrava essersi interessato a lei e ora scopriva che lui e suo fratello si odiavano.

Sospirò, che schifezza.

Sentì un brivido freddo percorrerle la schiena quando udì la risposta di Cal: -Se vuoi proprio metterla così... era la mia ragazza- sputò fuori acidamente.

Poi si voltò, lanciò un'occhiata a Lauren, per un momento il suoi occhi scuri si addolcirono, ma Calum non sorrise. Nell'orecchio le sussurrò: -Ci si vede- e si allontanò dirigendosi verso due ragazzi alti e belli come lui.

****
-Amico, fare lo sgambetto alla ragazza in modo che ti cadesse addosso è stata un'idea geniale- disse Michael raggiante, cercando di non pensare allo scontro di Cal con Ashton.

-Lo so!- confermò il bruno con un sorrisetto sul volto. -Quando avrò finito cadrà ai miei piedi e voi perderete miseramente la scommessa- continuò.

Luke ribattè: -Lo vedremo-.

Calum batté il cinque ad entrambi i suoi amici, poi si allontanò anche da loro con lo sguardo basso.

THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora