Il suono delle nocche che sbattevano sulla porta fece venire ad Ashton i brividi.
Cosa diavolo c'era che non andava questa volta?
Per fortuna lui e sua madre avevano già finito di mangiare quando bussarono. La donna era indaffarata a lavare i piatti in cucina e il ragazzo stava per sedersi sul divano a guardare la TV, ma fu costretto ad andare ad aprire. Preferì non averlo fatto.
-Che ci fa lui qua? – chiese prima che sua sorella potesse spiegargli.
-Mamma! – chiamarono entrambi ignorandosi a vicenda.
La donna li raggiunse nonostante avesse le mani bagnate e i capelli spettinati.
-Che... - fece per domandare, poi vide Calum. – Oh, ciao- si voltò verso la figlia.
Lauren fece gli occhioni: - Può restare a dormire da noi?-
-No! – sbottò Ashton senza esitare. Anne Marie gli lanciò un'occhiataccia, poi sorrise a Cal, che aveva lo sguardo basso ed era piuttosto silenzioso.
-Certo, può fermarsi quanto vuole, può dormire nella camera degli ospiti- guardò lui e Lauren di sottecchi. – Basta che voi due non facciate certe cose...-
-Non si preoccupi signora Irwin, non sono dell'umore giusto- disse il bruno senza alzare lo sguardo. – Grazie comunque-
Questa volta alzò gli occhi per posare lo sguardo su Ashton. Gli fece un piccolo cenno, come a scusarsi, e il ragazzo decise di accettarle, quelle scuse.
Ancora non sapeva il motivo per cui Calum era lì.
Lauren sorrise raggiante e abbracciò la madre.
I due entrarono in casa e la sorella di Ashton mostrò al ragazzo la sua stanza, poi si sedettero tutti sul divano accanto al biondo a guardare la TV, mentre Anne Marie sistema a le ultime cose.
Mentre erano tranquilli si misero a chiacchierare come se tra loro non ci fosse mai stato nulla e come se gli ultimi due anni non fossero stati come invece erano.
-Allora, perché te ne sei andato di casa? –chiese Ashton.
Calum si strinse nelle spalle: - Mio padre ha deciso di tornare- si limitò a dire, come se la cosa fosse normale.
Ma Ashton, il suo vecchio amico Ashton Irwin fu in grado di capire.
-Oh, mi dispiace-
Il bruno non ribatté. Il suo cellulare prese a vibrare fastidiosamente per la terza volta, e per la terza volta lo prese e rifiutò la chiamata.
-Tua madre? –
Cal annuì cupo.
Ma poi arrivò qualcuno dall'umore solare che li disturbò.
-Spostati – disse un ragazzino dai capelli biondi che non doveva avere più di cinque anni e che si presentò davanti a Calum.
-Harry, ti prego- si lamentò Lauren cercando di allontanarlo.
Ma il ragazzo lo guardò. – Tu sei Harry, eh? I tuoi fratelli mi hanno parlato tanto di te, dammi il 5-
Il ragazzino lo fissò con i suoi grandi occhi azzurri e le mai sui fianchi. –Sono troppo grande per darti il 5- rispose guardando Calum con aria di superiorità.
-Hai ragione campione, ma se mi dai il 5... ti lascio il posto-
Lauren fece per intervenire, ma il bruno la fermò. Lei avrebbe voluto avvertirlo che una volta che si fosse alzato per lasciare il posto a Harry non lo avrebbe mai riavuto indietro, ma...
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THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)
FanfictionLauren Irwin non è mai stata una ragazza complicata, le bastano poche cose per essere felice: una migliore amica simpatica e solare che condivide le sue semplici idee e un fratello protettivo ed affettuoso che preferisce la sua compagnia a quella di...