/Una settimana dopo/
Michael era ubriaco fradicio a vomitare anche l'anima in bagno, Luke era ubriaco fradicio a vomitare sul pavimento di casa Irwin mentre tutti gli altri gli giravano attorno come una trottola.
Il biondo non ricordava come avesse fatto a ridursi in quelle condizioni, restava il fatto che fosse pieno fino al limite di alcol.
Nella sua visione sfocata della stanza scorse una figura che gli ricordava Ashton Irwin avvicinarsi.
-Allora Lucas, ti stai divertendo?-
Luke scoppiò a ridere senza nessun motivo in particolare.
-Non è c...- singhiozzò e ridacchiò. -Non è completamente una schifezza-
Ashton sorrise. -Bene, ne sono contento. Ma ora dimmi, che state combinando tu, Mike e Calum?-
Il biondo non rispose.
-Allora?- tentò ancora il fratello di Lauren.
Luke scosse la testa. -È un segreto, non te lo posso dire-
-Va bene, come vuoi, qualcun'altro che lo sa ci sarà, no?-
-Certo!-
Ashton sorrise speranzoso: -E chi è?-
Il biondo esitò poi fece uno strano gesto con la mano che Ashton non riuscì ad interpretare, disse tra una risatina e un singhiozzo: -Mike-
Dopo quello che disse Luke il fratello di Lauren riuscì a capire il gesto che il biondo aveva fatto poco prima con la mano: aveva indicato il bagno del piano di sopra.
Ashton si precipitò sulle scale passando accanto a ragazzi che neanche conosceva.
Di invitare la gente se ne erano occupati Sophia e Louis, e la maggior parte dei ragazzi che c'erano quella sera erano loro amici o conoscenti.
Ma era tutto per rendere la festa credibile, l'obbiettivo principale era quello di far ubriacare Luke e Michael.
Arrivato sul piano Ashton svoltò a destra, evitando una coppia che si scambiava baci e carezze.
Purtroppo gli ricordarono il giorno in cui aveva incontrato Martha Summer per la prima volta.
Era un martedì sera come tanti altri, in cui il cielo era coperto dalle nuvole e si vedeva solo un piccolo scorcio di luna.
Ashton aveva dieci anni a quel tempo e mentre era in cucina a prepararsi delle uova strapazzate per cena suo fratello Harry piangeva nella culla e sua sorella Lauren stava scorrazzando per la stanza combinando pasticci.
Il bambino aveva cercato di ignorarli, dopo aver fatto bruciare la cena si era seduto su una sedia vicino alla finestra che dava sulla casa accanto.
Aveva mangiato silenziosamente e di malumore, senza ascoltare il fratello che frignava e non preoccupandosi neanche di accendere la luce nonostante il cielo fosse buio.
Oltre Lauren e Harry in casa non c'era nessuno, Ashton era solo soletto a pensare al suo migliore amico, senza nessun motivo particolare.
Lui e Calum Hood erano già amici a quel tempo. In realtà erano amici da quando erano nati.
Ashton si era alzato ed era andato nella sua stanza, colma di fogli e poster rappresentanti strumenti musicalii e band rock come i Green Day e i Blink 182.
Aveva preso lo strumento nuovo di zecca che sua madre gli aveva appena regalato ed era tornato in salotto, sulla sua sedia vicino alla finestra.
Ma quando aveva sbirciato fuori aveva visto qualcosa di sorprendente. Una donna e una bambina erano scese da un taxi piene di borse e valigie.
Quando Ashton, interessatissimo, era riuscito a vedere in faccia la bambina bionda che era appena arrivata aveva pensato che fosse un angelo sceso sulla terra per vegliare su di lui. Era troppo bella per essere una semplice bambina.
Era rimasto affascinato a guardare la scena che gli si era presentata sotto gli occhi.
Il vicino, un giovane ed attraente uomo dai capelli biondi, aveva aperto la porta e la bambina dai capelli biondi aveva corso per il vialetto mollando lo zainetto sul marciapiede e aveva abbracciato l'uomo, che aveva ricambiato sollevano la piccola e prendendola in braccio.
Poi era giunta anche la moglie, la donna che era scesa dal taxi insieme alla bambina, e si era unita all'abbraccio.
Ashton era stato un poco invidioso pensando che lui, al contrario della bambina, era a casa da solo a badare al fratello e alla sorella più piccoli e l'unica persona che sarebbe tornata da lui sarebbe stata sua madre, Anne Marie.
Ma poi la ragazzina bionda, che doveva avere non più di otto anni, si era voltata verso di lui, e tutto il resto era scomparso.
Ashton, senza rendersene conto, finí in quella vecchia stanza che aveva la finestra sulla casa di fianco.
Si avvicinò al vetro, esitante.
Martha non era rimasta a lungo in quella casa lì accanto, si era fermata così poco che probabilmente Calum non sapeva neanche di quella vecchia dimora. La ragazza e Cal si erano infatti conosciuti quando lei stava già dall'altra parte.
Ashton non aveva mai voluto rivelare questo fatto. Era il suo piccolo segreto.
Ma ormai non era più importante. L'unica cosa importante era proteggere Lauren, e siccome già aveva fallito con Martha, doveva impegnarsi di più.
Uscì da quella vecchia stanza e corse verso il bagno della casa, in cui trovò Michael Clifford inginocchiato davanti al water con la testa china a vomitare dentro al gabinetto.
-Michael- lo chiamò Ashton.
-Michael- ripeté siccome il rosso non rispondeva. Il ragazzo, dopo essere stato chiamato la seconda volta, si voltò verso il fratello di Lauren.
-Chi sei?- chiese Michael.
-Ehm, sono Luke- mentí Ashton cercando di essere convincente.
-Oh, Luke, sei strano, ma forse è perché vedo tutto sfocato- il ragazzo rise come un pazzo.
-Senti Mike, vorrei parlarti di quello che state facendo... Ehm, volevo dire stiamo facendo con Calum-
-Intendi la scommessa?-
La scommessa? Quale scommessa? Di cosa stava parlando?
-Certo, la scommessa...-
Michael lo guardò con lo sguardo offuscato dall'alcol. -Ti senti bene Luke?-
-Io, sì, benissimo!-
-Ok- il rosso fece spallucce e si voltò nuovamente verso il water, vomitò e tossí.
Ashton cercò di rimanere concentrato ignorando il conato di vomito che sentì salirgli dallo stomaco.
-Mi ripeti in cosa consiste la scommessa?-
-Ma come amico... io sono ubriaco, ma tu sei proprio fuori. Come fai a non ricordartelo?-
Il biondo non sapeva che cosa ribattere, rimase in silenzio, sperando che Michael potesse rispondere alla domanda lo stesso.
Il rosso lo guardò e sollevò un sopracciglio, si alzò barcollante e diede ad Ashton una pacca sulla spalla, poi uscì dal bagno.
Il fratello di Lauren scosse la testa frustrato: aveva scoperto qualcosa, ma non tutto ciò di cui aveva bisogno.
Fece per tornare al piano terra, chiedendosi in cosa consistesse la scommessa di cui Michael aveva parlato.
Poi sentì una voce che gli fece gelare il sangue nelle vene.
-Ashton, tesoro, cos'è questo baccano?- Anne Marie, la madre di Ashton, entrò in casa e si trovò immersa tra una banda di ragazzi scatenati ed ubriachi che ballavano a ritmo di musica rock.
STAI LEGGENDO
THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)
FanfictionLauren Irwin non è mai stata una ragazza complicata, le bastano poche cose per essere felice: una migliore amica simpatica e solare che condivide le sue semplici idee e un fratello protettivo ed affettuoso che preferisce la sua compagnia a quella di...