Chapter 27 - Fuochi d'artificio

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**Dal capitolo precedente**

-Io ho... Ho baciato Lauren-

-Tu hai fatto cosa?-

****


Calum aveva il viso paurosamente inespressivo. Lauren lo guardò preoccupata, avrebbe voluto fare qualcosa per... calmarlo, anche se in realtà lui era perfettamente calmo. Non disse nulla, perché di proteggere Louis non aveva voglia.

Il bruno si alzò, continuando a guardare Louis.

Anche lui si alzò. Nell'aria c'era una tensione spaventosa, che si poteva avvertire anche senza alcun bisogno di essere coinvolti.

Cal disse assottigliando gli occhi come due fessure: «È meglio che tu te ne vada». Nella sua voce, apparentemente inespressiva, c'era una punta d'acidità.

Louis rimase fermo dov'era, rivolse un'occhiata a Lauren, che abbassò lo sguardo cercando di non essere tirata in mezzo a quella disputa.

«Vattene» ripeté Calum questa volta senza mascherare la rabbia.

Il ragazzo con gli occhi azzurri cominciò a scusarsi: «Cal, ti giuro che mi dispiace, io la a...»

«Non mi interessa» rispose il bruno con un durezza e una freddezza tale da far venire i brividi.

Louis non si arrese, anche se non aveva più speranza di vincere.

«Lascia almeno che sia Lauren a decidere»

«Decidere cosa? Con chi stare? Mi pare che abbia già deciso, ma prego, fa' pure» Calum si rivolse a Lauren.

Lei, come Calum pensava, aveva già deciso. Guardò Louis, scosse la testa e poi abbassò lo sguardo.

«Vattene Tomlinson» disse Cal. Poi si rivolse a Sophia, parlando però con un tono molto più dolce di quello che aveva usato con il ragazzo dagli occhi azzurri: «È meglio che vada via anche tu»

Tutti videro che lo sguardo della ragazza era deluso, ferito, ma lei non ribatté e velocemente si diresse alla porta di casa.

Louis lanciò un ultimo sguardo a Lauren e seguì Sophia, portando con sé il tremendo peso di un cuore infranto.

Quando i due se ne furono andati Calum si rivolse a Luke e Michael. «Perché non me lo avete detto?»

«Avremmo dovuto, ci dipiace» si scusò il rosso.

Luke aggiunse: «E non per dare la colpa a Lauren, ma... Ci aveva fatto promettere che non te lo avremmo detto, e noi abbiamo rispettato la promessa pensando chesarebbe stato più giusto che fosse lei a dirtelo»

Il bruno si voltò verso Lauren.

«Perché non me l'hai detto?»

La sorella di Ashton non aveva spiegazioni, così tacque.

Calum la guardò, poi guardò Michael e Luke.

«Siete due grandi stronzi. È stata una pessima idea farvi venire qua» disse.

«Ehi, guarda che te lo avrebbero detto se non fosse stato per me...» cercò di proteggerli Lauren.

«Ma non dire cazzate!» Cal si voltò e se ne andò in cucina per far sbollire la rabbia, mentre Luke e Michael, insieme alle rispettive ragazze, uscivano da casa sua.

Il bruno si appoggiò al tavolo e si passò una mano tra i capelli.

Forse aveva un po' esagerato, ma voleva far credere a Lauren di essere arrabbiato più di quanto in realtà non fosse. Non gliene importava nulla che Louis l'avesse baciata, l'unico cosa che gli rodeva era il fatto che quel ragazzo stesse ostacolando la sua scommessa.

"Sì certo, come no", che bugiardo che era.

C'era rimasto davvero male quando aveva scoperto del bacio. Che cosa stupida.

Pensava di essere solo, ma vide sbucare il viso di Lauren dalla porta della stanza. Evidentemente non se ne era andata insieme a Luke e Michael.

Calum abbassò lo sguardo e la testa.

Era sera, soffiava un debole venticello che smuoveva la sabbia e la spiaggia era vuota, non c'era nessuno.

Era la sera dei fuochi d'artificio e Calum e Martha erano seduti l'una accanto all'altro, abbracciandosi e stringendosi a vicenda come se non si vedessero da giorni.

Il cielo era scuro, puntinato di stelle. I due si stavano tenendo per mano fissando verso l'alto in attesa che lo spettacolo dei fuochi d'artifico cominciasse.

Si erano poi lasciati cadere sulla sabbia, Calum si era portato le braccia dietro alla testa e aveva sorriso beato. Quello era stato uno degli unici momenti che aveva potuto  passare da solo con la sua ragazza.

Si sentiva così rilassato di fianco a lei, come se tutti i problemi non fossero che barche in un mare in tempesta, come se fossero inutili e sull'orlo della scomparsa. A quel tempo però era davvero così.

A quel tempo aveva una vita fantastica.

Non aveva guardato Martha, ma percepiva la sua presenza accanto, non c'era bisogno nè di parole nè di sguardi.

Il vento continuava a soffiare leggero, senza essere tuttavia fastidioso.

I primi fuochi d'artificio erano partiti  dopo qualche minuto, erano scoppiati in aria inondando il cielo di rosso e di blu, colorandolo di mille colori e scintille.

«Sono meravigliosi» aveva detto Calum spostando gli occhi scuri  verso la sua ragazza e sorridendo.

«Tu sei meraviglioso» Martha aveva ricambiato il sorriso.

Aveva rivolto nuovamente gli occhi verso il cielo, dove i fuochi continuavano a scoppiare colorando il cielo e riflettendosi sul mare calmo.

«Ti amo Martha»

«E io di più» si erano baciati sotto la luce delle stelle mentre le ultime scintille volavano in aria rendendo quel momento speciale.

Rendendo tutto speciale, degno di essere ricordato.

Quando si erano separati la ragazza era rimasta abbracciata a lui, le labbra che gli sfioravano il collo.

«Non so cosa farei senza di te Calum. Sei il mio sole, se tu non ci fossi io sarei solo fredda e buia come la Terra sarebbe senza il suo Sole» e poi in un sussurro aveva aggiunto: «Ti amo Cal, e ti amerò sempre.

Non abbandonarmi mai»

«Non devi preoccuparti» le aveva detto lui accarezzandole i capelli con un tocco delicato. «Io non vado da nessuna parte»

I ragazzi avevano sorriso ed erano rimasti in silenzio, Calum aveva rivolto gli occhi alla luna che era sorta in cielo.

Poi Martha aveva sussurrato:«Lo so Cal, lo so»

Ed era stata lei ad andarsene.

Calum scosse la testa e si guardò le Vans nere. Non aveva perso niente, doveva solo riuscire ad accettarlo per quanto male facesse.

Tutte quelle parole sdolcinate, quei "ti amo" sussurrati nelle orecchie, quelle carezze, quei baci, erano tutte stupidaggini. Non avrebbe fatto lo stesso errore un'altra volta.

L'amore però non era una cosa che sarebbe riuscito a controllare.



THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora