Chapter 51 - Tutti i volti uguali

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Lauren si sentiva come se attorno a lei ci fosse solo caos e vuoto. Le lacrime non arrivarono però, perché la ragazza si sentiva troppo vuota per piangere, troppo vuota per provare rabbia, o tristezza, troppo vuota per sentire il dolore che incombeva su di lei.

Non si rese conto che tutti la stavano guardando, non si rese conto di Ashton che correva da lei, che la scuoteva preoccupato, che la chiamava, che la scongiurava di riprendersi, non si accorse di nulla.

Semplicemente era apatica, si voltò e corse fuori, cominciando a sentire qualcosa che le bagnava il viso.

Quando giunse in corridoio era così priva di forze che crollò in ginocchio, prendendosi la testa tra le mani.

Faceva così male...

Era arrivato tutto d'un colpo, spazzando via ogni altra cosa.

Le lacrime cominciarono a scendere calde e fitte lungo le guance. Lauren non voleva pensare a quello che era successo, non voleva pensare a niente, voleva solo piangere ed urlare, abbandonarsi alle emozioni, che nascoste sotto tutto il resto facevano più male che mai.

Però la voce non le usciva.

Dopo chissà quanto tempo sentì qualcuno avvicinarsi.

Sollevò lo sguardo stringendosi le ginocchia con le braccia, ma aveva la vista annebbiata dalle lacrime e non riuscì a riconoscere la persona che si era avvicinata, tutti i volti erano uguali, tutte le persone erano uguali.

-Va' via, voglio restare da sola-

Chi si era avvicinato ignorò la richiesta a si sedette accanto a lei, tenendosi tuttavia a dedita distanza.

-Lo so- disse, e Lauren inorridì nel sentire quella voce. La sua voce.

-Cosa ci fai qua? –chiese la ragazza con un filo di voce appena udibile.

-Volevo vedere come stavi –

-A così ora ti interessa di me? – chiese amaramente fissando quegli occhi color cioccolato che le facevano battere il cuore. Nonostante tutto le facevano battere il cuore.

-Non ho detto questo, ma so come ci si sente quando si ha il cuore spezzato-

La rabbia si fece sentire nel cuore, ormai freddo, di Lauren.

-Sei davvero uno stronzo. Non so neanche perché sto qui a parlarti ancora dopo quello che hai fatto-

Calum tacque.

La ragazza continuò: - Per tutto questo tempo tu mi hai solo mentito, non hai mai provato nulla per me, tutto quello che hai fatto è stato solo per farla pagare a mio fratello-Lauren rise amaramente.

-Perché ridi? – le chiese Calum.

La ragazza attese qualche minuto prima di rispondere: - Rido del fatto che io sia stata così stupida da crederti. Da credere che un tipo come te volesse strade insieme ad una sfigata come me-

Ancora silenzio.

-Non sei una sfigata Lory-

-Non chiamarmi così! Non te lo meriti-

-Okay, scusa, hai ragione. Ma ascoltami, non sei una sfigata, non pensarlo nemmeno-

Lauren si rifiutò di guardarlo in faccia e sbuffò: - Ancora che mi racconti frottole? Smettila, anzi, vattene-

Quando la risposta di Calum arrivò, non fu come la ragazza se l'era immaginata.

-Io non ti ho mai mentito Lauren! Ti ho sempre detto la verità, ogni volta che me l'hai chiesta! –sbottò lui alzandosi in piedi e portandosi davanti a lei.

THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora