Chapter 13 - Fantasmi dal passato

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Lo stomaco gli doleva ancora per il pugno che si era preso in pancia. Nell'ufficio del preside seduto dolorante sulla sedia si massaggiava lo stomaco, con la stessa mano con cui aveva colpito il naso di Louis.

Le nocche stavano diventando si un rosso violaceo, come la faccia del ragazzo nuovo.

-Allora, perché gli hai tirato un pugno?- chiese il preside lasciando che gli occhiali tondi gli scivolassero lungo il naso adunco.

-È lui che ha cominciato- disse Calum lanciando a Louis un'occhiataccia.

-Ha ragione, mi scuso, io e lui non ci siamo mai capiti, ma ho deciso che voglio lasciare il passato alle spalle e ricominciare. Che ne dici Cal?-

I suoi occhi azzurri si rivolsero al bruno.

-Sì, certo- disse lui sospettoso.

-Davvero, è acqua passata, ti chiedo scusa per quello che ti ho detto. Sono solo presuntuoso e stupido- Louis tese una mano verso Calum e lo fissò con sguardo implorante.

Il bruno lo guardò, non voleva ammetterlo, ma pensava che l'altro stesse dicendo il vero. Nei suoi occhi non c'era traccia né di risentimenti né di ironia.

Era sincero. Calum decise di fidarsi, in fondo i loro rancori non erano poi così gravi.

-Allora Hood, che cosa stai aspettando? Ti ha già chiesto scusa, avanti, sistemate le cose tra voi e andate- disse il preside.

Calum gli lanciò un'occhiata, poi strinse la mano a Louis e gli sorrise.

Sperava con tutto il cuore di potersi fidare.

I due ragazzi si alzarono e fecero per uscire dall'ufficio del preside, quasi di buon umore, quando l'uomo fece finta di tossire per attirare nuovamente la loro attenzione.

-Ehm, ragazzi oggi quando finiscono le lezioni fatevi trovare qui per la punizione e ringraziate che non vi sospendo- poi il preside li liquidò con un veloce gesto della mano.

Louis e Calum si scambiarono un'occhiata e il loro commento fu: -Avremmo preferito essere sospesi- sorrisero, poi uscirono dall'ufficio.

****
Ashton non voleva essere così impiccione o cattivo, ma aveva bisogno di scoprire qualcosa. Così decise che avrebbe ricominciato a frequentare un persona che non vedeva da molto tempo.

-Ehi, chi si vede!- aveva esclamato Martha quando lo aveva visto.

Gli era saltato addosso e l'aveva stretto in un caloroso abbraccio.

-Perché sei qua?- aveva chiesto la ragazza.

Ashton aveva scosso la testa, ma prima che potesse rispondere un voce femminile aveva detto dall'alto delle scale: -L'ho invitato io, ho pensato che gli avrebbe fatto piacere venire con voi-.

Il biondo avrebbe saputo riconoscere quella voce ovunque, solo ad una persona avrebbe potuto appartenere.

-Mali-Koa- l'aveva salutata Ashton.

-Ashton- aveva ricambiato lei.

Il fratello di Lauren si fermò esitate davanti alla porta di casa Hood.

Si passò una mano tra i ricci chiedendosi se fosse la cosa giusta da fare, ma poi si ricordò della sigaretta che aveva preso Lauren e si tolse ogni dubbio.

Calum, per una volta, avrebbe anche potuto essere sincero e essere davvero interessato a Lauren, ma era meglio... esserne certi ecco.

Prese un lungo respiro e bussò.

Mali-Koa aprì la porta.

Ashton aprì la bocca per parlare ma si vide sbattere la porta in faccia senza neanche il tempo di spiegare.

Bussò nuovamente. Questa volta nessuno aprì.

Riprovò una terza volta e Mali-Koa spalancò la porta accigliata.

-Ma che problema hai?- chiese scontrosa.

-Nessun problema, volevo solo chiederti se ti va di camminare con me- spiegò Ashton titubante.

Forse chiedere così di colpo era un po ' azzardato, ma tanto valeva provare.

-Perché mai dovrei accettare?- chiese Mali alzando un sopracciglio.

-Perché ecco...- e ora cosa si sarebbe inventato? Magari che doveva portare fuori a far pisciare il cane? Che idiota.

-Senti- disse la sorella di Calum. -Perché non mi dici quello che vuoi e la finiamo qui? Ho delle cose da fare e immagino che ce le abbia anche tu. Quindi... che vuoi?-

Ashton esitò un momento ma poi parlò: -Voglio sapere perché tuo fratello ci prova con mia sorella-

Mali rimase spiazzata da quella domanda così esplicita, impallidì leggermente e il suo sguardo di fuoco vacillò.

-Non lo so, forse la trova carina- rispose agitata.

-Sì certo, e forse non l'ha mai degnata di uno sguardo fino a un mese fa. Sappiamo benissimo tutti e due che tuo fratello non esce con ragazze come Lauren-

-Sì, forse hai ragione o forse no, io non so niente, non mi impiccione degli affari di mio fratello. Se hai qualcosa da dirgli è meglio che tu glielo dica in faccia. Detesta le persone che parlano alle spalle- detto questo Mali-Koa gli sbattè un'altra volta la porta in faccia.

Ashton sbuffò, ma andiamo! Possibile che non riuscisse a risolvere niente di niente? Non riusciva a tenere Calum lontano da sua sorella, non riusciva a scoprire che cosa stesse combinando e in più stava perdendo il controllo su tutto quello che accadeva.

Così non andava niente bene.

Il biondo si voltò, si allontanò spedito da casa Hood e s'incamminò verso il parco.

Doveva scoprire quello che stava cercando in un altro modo.

Chi poteva sapere che cosa stava combinando Calum con Lauren?

Luke e Michael, senza dubbio.

Non ci mise molto ad architettare un piano per far parlare quei due. Gli serviva solo una scusa per organizzare una festa e tanti, ma proprio tanti alcolici.

I due amici di Calum ne andavano matti.

Mentre percorreva il viale che attraversava il parco accanto a casa sua vide due agenti della polizia che camminavano verso di lui.

-Sei tu Ashton Irwin?-

-Sì, chi vuole saperlo?- chiese esitate Ashton.

-Sono l'agente Braun, lui è l'agente Smith- disse uno dei due poliziotti mostrando al fratello di Lauren un distintivo dorato.

Il battito del suo cuore accelerò, cosa volevano da lui? Non aveva fatto niente di male.

Gli agenti, leggendo la preoccupazione nei suoi occhi, lo tranquillizzarono.

-Non temere, non siamo qui per te...-

Ma Ashton non si tranquillizzò.

-Come mi avete trovato?- chiese al poliziotto che aveva detto di chiamarsi Braun.

L'uomo lo guardò e disse: -Siamo passati a casa del tuo migliore amico, ma la sorella ci ha detto che era ancora a scuola. Le abbiamo chiesto se ti conosceva, ci ha risposto che ti aveva visto allontanarti in questa direzione...-

-Quindi? Cosa volete?-

L'agente fece una faccia da funerale, come se fosse morto qualcuno. -Siamo qui per parlarle di Martha Summer. Il suo caso è stato riaperto-.

THE GAMBLE - La scommessa || Calum Hood (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora