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Erano le due passate quando il gruppo rientrò alla torre. Nessuno di loro era troppo ubriaco fatta eccezione per Robin, essendo l'unico umano al 100%. Però si reggeva in piedi e a parte sparare qualche stronzata era abbastanza cosciente delle sue azioni. I ragazzi si divisero, Cyborg andando nella sua stanza da solo e bb in quella di Corvina. Robin invece fece una tappa in bagno per farsi una doccia, dicendo a Stella di aspettarlo in camera sua.

Aprì l'acqua e la impostò sul caldo, quasi bollente. Un fumo spesso usciva dai lati del box doccia e si riversava sulle mattonelle del bagno, inumidendole. Robin si tolse i vestiti stando attento a non strapparli, le sue azioni erano velocizzate dall'alcol in circolo nel suo sangue. Passò il pettine dentato tra i capelli per rimuovere i residui di gel e infine si tolse l'ultimo indumento. I boxer. Aprì le porte della doccia constatando che l'acqua fosse calda al punto giusto e ci si buttò sotto. La pelle stava rilasciando la stanchezza e il sudore grazie alle alte temperature, rilassandogli i muscoli. Fece forza sulle mani contro il muro per reggersi al centro della doccia, così che l'acqua lo sciacquasse in viso, reclinando la testa all'indietro. In quella decina di minuti pensò agli ultimi eventi, a quante cose erano state scoperte e altrettante risolte. Aveva rischiato di perdere tutto ma alla fine non aveva perso niente. Gli era andata bene, e lui non aveva dovuto fare molto. Per questo si sentiva in colpa, però. Non essere stato di alcun aiuto quando era abituato a comandare lo faceva sentire un fallito. Ma non se ne poteva lamentare. Aveva riavuto indietro le persone a sé più care, quindi si limitò a ringraziare l'universo.

Una volta pulito spense l'acqua e aprì le finestre, per evitare che l'umidità andasse a formare chiazze di muffa. Annodò un asciugamano intorno alla vita e, strofinandosi con una salvietta i capelli gocciolanti, uscì dal bagno. Diretto nella sua stanza dove Stella lo stava aspettando.

"Non ti conviene usare il bagno in comune, è pieno di vapore. Sai che amo le docce calde" si buttò di peso sul letto tirandosi le coperte fino al petto.

"Non ho intenzione di muovermi dal tuo letto per i prossimi giorni, sappilo" Stella posò la testa sul suo cuore accarezzandogli il petto con la mano, disegnando linee invisibili sulla pelle ancora umida.

"Dio, come sei bella" disse Robin adorando il corpo di Stella steso accanto al suo, soprattutto i molteplici nei che si raggruppavano formando tante piccole costellazioni.

Il chiarore della Luna trapassava le finestre illuminando i loro volti. Stella allungò la mano al nodo dell'asciugamano allentandolo con lentezza. Robin la guardò negli occhi preoccupato bloccandole le mani.

"Sicura di sentirtela? Non ti sei ancora ripresa del tutto anche se fingi che sia così. Gli altri non lo vedono ma io sì"

"Robin" gli sussurrò contro la pelle, scottandogliela con il suo respiro "Sono sicura di essere pronta, lo aspetto da tanto. Sentirti dentro di me è una delle cose che mi è mancata di più, perché mi rende completa. Mi rende davvero una parte di te"

Lui riflettè a lungo sul da farsi, indeciso se mettere alla prova il corpo di Stella oppure andare sul sicuro. Ma poi cedette sotto il suo sguardo.

"Va bene, basta che ci andiamo piano. Non voglio farti male"

"Non me ne farai" rispose baciandogli il collo.

Robin rilassò i muscoli sotto il suo tocco, buttando a terra l'asciugamano e coprendoli entrambi con il piumone. Faceva freddo quella notte. Erano entrambi nudi l'uno di fronte all'altra, muovendosi impacciati sotto il peso delle coperte.

"Robin" sussurrò il suo nome con voce roca e sexy, mandando in tilt il ragazzo che stava cercando di tenere a freno gli impulsi offuscati dall'alcol.

"Baciami" disse prendendole il viso tra le mani premendo le sue labbra contro quelle morbide della ragazza. Sapevano di ciliegia.

I loro corpi si scontrarono facendo aderire le intimità. Stella era nuda da prima che Robin finisse di lavarsi, il profumo del sapone a inebriare l'aria che si mischiava con quello dolce della ragazza. Stella passò la lingua sul labbro inferiore di Robin chiedendo di più, e questo schiuse la bocca. Appena le loro lingue si incontrarono tirarono un sospiro di sollievo, perché sapevano di aver aspettato fin troppo quel momento.

"Niente preliminari, ti voglio subito" disse Stella con un accenno di disperazione nella voce.

Robin annuì lasciandole un ultimo bacio sulle labbra carnose. Si posizionò meglio sopra di lei allargandole le gambe, portando un dito alla sua apertura per prepararla. Stella gemette a quel tocco, strusciandosi verso di lui per sentire un maggiore contatto. Robin allora inserì il secondo dito e poi il terzo, insieme. Osservava il volto della ragazza, ora rilassato, pensando a quanto fosse fortunato ad averla tutta per sé. Ma non era un pensiero rivolto solo al sesso, lui amava tutto di lei. Il sesso forse era l'ultima cosa della lista.

"Sono pronta adesso" parlò Stella tra un gemito e l'altro. Allora Robin posizionò il membro sulla sua apertura, spingendo piano per farla abituare alla sensazione.

"Stella" gemette, l'alcol ancora in circolo.

Quando entrò completamente in lei Stella smise di respirare, e lui quasi ringhiò dal piacere. Iniziò a muoversi piano, con la paura di farle troppo male, anche se di solito quella dominante era lei. Entrava e usciva con piccole spinte mentre la ragazza sotto di lei inarcava la schiena sul materasso.

"Robin" sussurrò appena il ragazzo le baciò un capezzolo.

Stella, forse in estasi o forse colta da un'ondata di energia, ribaltò le posizioni sedendosi sul bacino di Robin. Si appoggiò alla testata del letto afferrando il lato della mensola sopra di loro come appoggio, iniziando a muoversi su Robin così che andasse più in profondità.

"Piano Stella" in realtà non voleva andarci piano, ma la salute della ragazza veniva prima di qualunque piacere.

Nella stanza si sentivano solo i loro respiri, i gemiti strozzati e le parole sussurrate tra un bacio e l'altro. Robin era completamente immobile sotto di lei, lasciando che fosse la ragazza a condurre il gioco. Come sempre. Almeno era sicuro di non andare né troppo piano né troppo forte, rispettando i suoi ritmi. Non che lei ci stesse andando leggera con lui. Robin chiuse gli occhi per il piacere sentendosi al limite, ricordandosi solo in quel momento che si erano scordati di usare le protezioni. Quel pensiero ebbe l'effetto contrario che tutti si aspetterebbero, facendolo venire pochi secondi dopo. Stella lo seguì a ruota sentendo le vibrazione che le dava il suo bacino, crollando con un lungo gemito sul petto del ragazzo.

Robin si stese meglio circondando il corpo della ragazza con un braccio, baciandole la fronte sudata. Avrebbero avuto bisogno di un'altra doccia adesso. Guardò l'espressione rilassata di Stella e capì che si era addormentata. Erano queste le cose che gli piacevano. Una lunga serata con la squadra e poi finire steso accanto a lei che ronfava sul suo petto.

"Ti amo" disse appena prima di addormentarsi anche lui.

E Mi Fai Impazzire~BbraeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora