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"Bb svegliati"

Una voce dolce fece sobbalzare bb riportandolo dal mondo dei sogni. Ma lui non voleva svegliarsi, poiché con gli occhi chiusi non poteva sentire dolore, non si sentiva attraversare il cuore da un milione di coltelli, non annegava nel dispiacere e nei sensi di colpa.

Perchè quando sognamo la nostra anima abbandona il corpo, giocando con la nostra mente e allontanandoci dai cattivi pensieri. Purtroppo non sempre succede e gli incubi sono la conseguenza di tale fallimento. E siamo noi i responsabili di ciò, con i nostri errori, le nostre scelte sbagliate.

È questo che stava pensando bb prima di addormentarsi nel letto dell'infermeria. Pensava di non meritare di poter dormire tranquillo mentre Corvina accanto a lui guariva da sola dalle ferite.

"Corvina"

Bb saltò giù dal letto, rischiando di inciampare nelle lenzuola. La ragazza si mise a sedere ma lui insistette che si riposasse ancora.

"Bb sto bene, il mio corpo è guarito"

"Non mi importa quello che dice il tuo corpo, io dico che hai bisogno di riposo quindi ora torna giù"

Mentre Corvina stava stesa nel letto a fissarlo lui le toglieva le bende, dato che le ferite si erano rimarginate.

"Vuoi dirmi cosa è successo?"

Bb la guardò confuso.

"Non ricordi niente?"

Lei scosse la testa.

"Solo che stavamo cercando Adone nella vecchia fabbrica, poi il vuoto"

Bb sperava che non si fosse scordata della loro conversazione, ma se aveva lasciato che le si avvicinasse voleva dire che non aveva dimenticato.

"Ricordi quello che ci siamo detti? Intendo quando eravamo solo noi due" chiese arrossendo.

"Sì, quello me lo ricordo"

Bb lasciò andare il respiro che non si era accorto di trattenere.

"Mentre lo cercavamo Adone è saltato fuori e ci ha aggrediti, non abbiamo potuto fare niente per fermarlo. Grazie alla sua armatura è diventato troppo forte. Robin in questo momento sta provando a localizzarlo"

"Ok, ma cosa è successo dopo che ci ha attaccati?"

Non voleva che sapesse ciò che aveva fatto, temeva che tutta la fatica per farsi perdonare sarebbe andata a puttane. E sarebbe stata sempre colpa sua. Ma prima o poi lo sarebbe venuta a sapere, tanto valeva dire la verità.

"Hai provato a salvarmi ma è stato inutile, allora dovevo essere io a proteggerti. Ma ho fallito, mi dispiace Rae. È colpa mia se ti ha ridotto così"

Corvina posò la mano sulla sua. Bianco sul verde.

"Adesso sto bene, è questo che conta. Non è stata colpa tua bb, sono una Titan e questi sono i rischi che ho deciso di correre quando mi sono unita alla squadra"

Bb si morse il labbro.

"Tu non capisci, non ho voluto avvertire gli altri del pericolo perchè volevo fare colpo su di te. Volevo che pensassi a me come al tuo eroe"

Corvina restò sorpresa dalle sue parole. Bb voleva essere un eroe per lei? Perchè? Non capiva l'origine del suo bisogno. Nessuno aveva mai voluto essere niente per lei, questo le era totalmente estraneo.

"Ti prego dì qualcosa"

Si accorse di essersi persa a fissare il vuoto, così si riscosse dai suoi pensieri porgendo di nuovo l'attenzione su bb.

"Non sono arrabbiata con te, non ti dò colpe che non hai. Forse hai sbagliato ma alla fine è dagli errori che si impara. La cosa importante è che stiamo tutti bene"

Bb si sentì sollevato. Finalmente avrebbe potuto dormire sereno, con la mente svuotata da ogni preoccupazione. Avrebbe tanto voluto abbracciare Corvina, stringerla forte a sè. Ma quello non era il momento per gli abbracci, avevano bisogno di riposare tutti e due.

"Rae aspetta qui torno subito" disse correndo fuori dalla stanza.

"E chi si muove"

Pochi minuti dopo riapparve dalla porta con le mani dietro la schiena ed un sorriso a 32 denti stampato in faccia.

"Cosa nascondi dietro la schiena?"

Bb si sedette accanto a lei sulla sponda del letto.

"Avevo pensato di prenderti un pensiero per farmi perdonare, questo prima della conversazione di poche ore fa. Ma ci tengo comunque a dartelo"

Le porse la scatolina incartata con un fiocchetto nero sopra.

Corvina sciolse delicatamente il fiocco, togliendo il coperchio e scoprendo la collana.

"Wow bb, come facevi a sapere che la Dalia Nera è il mio fiore preferito?"

"Diciamo che ho una buona memoria"

Corvina mise da parte la scatola, girandosi di schiena e porgendo la collana a bb.

"Mettimela"

Il ragazzo passò una mano intorno al suo collo per agganciarle la collana. Poteva sentire il suo profumo, che nonostante la notte appena trascorsa non aveva accennato a sparire. Averla così vicino lo mandava in estasi più totale. La voleva. Anche su quel letto d'infermeria, ovunque pur di averla sotto di lui.

Dovette scacciare quei pensieri visto che non era né il luogo né il momento.

"Bb, c'è una cosa che devo confessarti"

A quelle parole la mente del ragazzo iniziò ad immaginare i più assurdi scenari, ma ognuno di loro finiva in un modo soltanto.

"So che qualche giorno fa hai parlato con Stella, e so anche di quella rivista"

Ah, tutto qui? Pensò.

"Rivista? Quale rivista?"

Cercò di fare il vago.

"Dopo quello che è successo stanotte mi sento in dovere di dirtelo, le ho dato io la rivista. Sapevo che avresti fatto di tutto per farti perdonare e volevo prendermi un po' gioco di te"

Bb restò spiazzato. Quindi era tutto un piano di Corvina per prendersi gioco di lui. Si era fatto umiliare da lei e da Stella di proposito, aveva perso quel poco di dignità solo per essere deriso. E pensare che si era fatto il culo per preparare quei pancake.

"Se può consolarti ho apprezzato il tuo impegno"

"No, non mi consola"

Bb pensò a quello che aveva detto, quella della rivista era stata solo una sua idea per prenderlo in giro. Lui si era davvero impegnato per farsi perdonare, l'aveva letta e riletta per ore per trovare la soluzione che mettesse fine ai loro problemi. E tutti i suoi sforzi per lei erano solo divertimento, un modo per vederlo strisciare come un cane che chiede al padrone di dargli un osso. Si sentiva umiliato, tutti quegli sforzi per niente. Non importava più quello che si erano detti durante la loro conversazione, improvvisamente non si sentiva più in colpa per gli avvenimenti della notte appena trascorsa. Era arrabbiato con lei, arrabbiato e deluso. Come poteva aver perso tempo per fare pace con una persona che non ne conosceva il significato? Aveva pure speso tutti i risparmi che aveva per prenderle quella stupida collana, ed era tutta una finzione.

"Bb?"

Lui non le rispose, la ignorò completamente. Si alzò dal letto dirigendosi fuori dalla stanza, lanciandole uno sguardo truce da dietro la spalla, per poi sparire completamente.

E Mi Fai Impazzire~BbraeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora