Zulema.
Quattro di loro restano in disparte mentre quello più grosso va dal tavolo e apre un porta coltelli in fodera bordeaux senza guardarla nemmeno una volta.
Lui è l'unico che riconosco all'istante.
Lei sembra sorpresa tanto che chiede, in lingua russa "Che ci fate qui?" L'uomo non la considera così lei richiede, più ferma ma senza perdere la sua sensualità naturale "Mh? Vi ho chiesto.. che ci fate qui?"
Lui le sorride scaltro mentre molla tutto quello che ha in mano e viene da me.
Occhi negli occhi.
Mi studia con disgusto, non mi apprezza per niente e la cosa non mi disturba affatto "Chissà cosa ci vede lui in te mi chiedo""Lui chi?" Chiedo ma la risposta è un pugno nel costato. Fa così male da strapparmi il sorriso.
Lui torna a guardare i suoi attrezzi luccicanti e ben affilati "Vediamo di che pasta è fatta.."
Sorrido divertiva mentre chiedo "Perché non mi liberi così te lo dimostro... Vinter?"
I suoi occhi azzurri scattano rapidamente nei miei, è chiaro che ho catturato la sua attenzione "Conosci il mio nome"
Annuisco "Jonik Vinter, anche conosciuto come il Dottore delle Ossa, la cosa interessante è che ti hanno dichiarato morto, tre anni fa" sono sicura che non si aspettava niente di tutto questo, non potevo di certo sapere che ho una memoria fotografica invidiabile, dopodiché aggiungi "Belle scarpe comunque" questo stupido si guarda gli anfibi mentre io sposto lo sguardo sulla bionda "Non le sue.. le tue" lei scosta appena il viso e mi guarda interessata. Non ha mai incontrato una come me.
Lei ignora questa scena e va da lui "Le istruzioni erano di renderla docile, non ucciderla" trovo che sia strano il suo modo di preoccuparsi per la mia incolumità, dal momento che ci siamo conosciute soltanto adesso.
Le risposte di Jonik sono pugni. Dritti contro il mio corpo. Scarica la sua forza nel mio addome e ad ogni colpo sento un dolore indescrivibile.
Ma, nonostante questo, mi limito solo a tossicchiare. Non cederò mai.
Lui si rivolge alla bionda "Non tutti crollano allo stesso modo" un ultimo pugno dritto allo stomaco "Lei è una combattente: muore prima di piegarsi"
"Temi che prenda il tuo posto?" Gli chiede lei quasi sfidandolo, forse solo per deriderlo.
Quello che non sa, è che tra dieci secondi troverò il modo di liberarmi e non voglio averla contro. Così le dico "Esci adesso.." le chiedo, i nostri sguardi si incontrano "..prima che qui si metta male"
Lei si appoggia al tavolo e mi osserva indecisa, sembra che stia valutando qualcosa ma mi è impossibile capire cosa.
Jonik mi appoggia, ma credo per ragioni ben diverse "Ha ragione, esci adesso" lui avanza nella mia direzione guardandomi come se fossi un giocattolo con il quale vuole sfogare la sua follia omicida "Ora vediamo quanto sei una dura"
Io guardo lei, che lentamente si piazza dietro di lui "Jonik.." lo chiama, lui si gira e lei mi sorride.
Non mi serve molto altro per capire.
Con un calcio alla testa lo sbatto contro un tubo e sviene sul colpo.Lei mi guarda, apre la mano destra e vedo un mazzo di chiavi. Me lo lancia e lo prendo al volo. Mi sta liberando e non ho il tempo di chiedermi perché.
Si ritrova da sola ad affrontare i quattro che fino ad ora erano rimasti in disparte.
Cerco di arrivare alla serratura ma non riesco perché la posizione me lo impedisce.
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BELIEVER
FanfictionZulema Zahir è capo del suo team della Impossible Mission Force (IMF) unità speciale della CIA. Zulema deve compiere una delle missioni segrete più difficili della sua carriera. Chi è la Bionda che la aiuterà nell'impresa? Tra attacchi terroristici...